Aeroporto di Comiso, tempo di elezioni e tutti si sforzano di mettere al centro la questione del suo rilancio

Ormai la politica è una macchietta, tempo di elezioni e risulta facile buttarsi sulla questione aeroporto di Comiso, viene anche da ridere non comprendendo perché, un problema non risolto dalla politica per anni, con uno spreco di soldi pubblici enorme, dovrebbe trovare la quadra con uno dei dodici sindaci della provincia e 12 consiglieri che non si sa nemmeno quale ruolo e quale peso avranno sul nuovo scenario.
Surreale, poi, se fosse la Sindaca di Comiso a prevalere alla Provincia, come non è riuscita, per anni, a venirne fuori, sarebbe solo un trasferimento di inefficienza e incapacità, da Comiso al viale del Fante.
Per ora, sono già tutti buttati sul pezzo, ce ne sarà di più con l’imminente pubblicazione dei programmi dei candidati, dove l’aeroporto costituirà la gemma centrale dei sogni provinciali.

Intanto il Comitato di Difesa e Sviluppo dell’Aeroporto degli Iblei mette a dura prova il sindaco di Comiso, ancore di più in questo momento di candidatura, lanciando la sfida per un confronto pubblico al quale sarà difficile sottrarsi.
Si vuole dare corpo all’iniziativa di Azione di Calenda che, tramite il coordinatore provinciale, l’avvocato Damiano Motta, ha scovato una delle tante storie nascoste di questo romanzo dell’aeroporto.
Tutti sanno che, andando a scavare in tutti i passaggi che riguardano lo scalo di Comiso, della cosiddetta “merda nel letto” se ne troverebbe a quintali, ma nessuno parla perché, quando lo scandalo è enorme, la politica fa quadrato perché a farne le spese sarebbero in molti, di tutte le parti politiche.
Ora c’è questa questione dell’utilizzo effettivo delle somme stanziate dalla Regione ai fini della ricapitalizzazione e quella del pagamento del sovrapprezzo.
In un commento sui social, il famoso Luigi Crispino ha espresso forti riserve su quanto avrebbe evidenziato l’avv. Motta, ma questo dovrebbe facilitare il sindaco di Comiso nell’accettare il confronto e illustrare come stanno le cose effettivamente.
Nel comunicato del Comitato a difesa dell’Aeroporto, per inciso, emerge il grosso deficit di comunicazione, prima di tutto con l’ingenua domanda alla sindaca di quale disegno ha immaginato e persegue per il futuro dell’aeroporto di Comiso: ma se non ha immaginato nulla fino ad ora, piegata ai voleri della SAC, perché, ora, la situazione dovrebbe cambiare?
Poi il leggere che si chiede di spiegare “come mai non abbia inserito il tema aeroporto e sviluppo del territorio nel suo programma elettorale”, quando, ancora, il programma elettorale non è stato presentato, è solamente esilarante.

Una prima bozza di programma sui destini dell’aeroporto ce la fornisce il sindaco di Acate, anche lui candidato alla Presidenza della Provincia, per la DC di Ignazio Abbate e Totò Cuffaro

Ovvietà sin dalle prime righe di un comunicato dove si parla di infrastruttura strategica per lo sviluppo della Provincia, di ruolo centrale che l’Aeroporto di Comiso deve ricoprire nel rilancio economico e turistico del nostro territorio, un asset strategico da valorizzare in modo strutturale e duraturo.
Ma non aspettavamo l’avv. Fidone per sapere queste cose, il sindaco di Acate è convinto che con la piena funzionalità dell’ente intermedio, la Provincia, il rilancio sarà più facile, ma noi non ci rendiamo conto di cosa è cambiato.
Solo propaganda sterile, nel contesto di uno scenario di fondo che non vuole ammettere come l’aeroporto sia nelle mani dei catanesi, siano essi SAC, camera di Commercio o altri poteri forti.
Bellissime le intenzioni di Fidone, quando dice che si mira a costruire un sistema infrastrutturale connesso, competitivo e funzionale, ma sono sogni che si realizzeranno quando ormai l’aeroporto sarà del tutto arrugginito.
Addirittura, Fidone vuole fare dell’aeroporto una delle piattaforme logistiche e turistiche di riferimento nel Mediterraneo, grazie a nuove rotte, migliori connessioni viarie, servizi complementari e un’interazione concreta con il Porto di Pozzallo e il Porto Turistico di Marina di Ragusa.
Tutto questo mentre noi siamo costretti, per esempio, a percorrere una strada di grande traffico come la SP 60, Ragusa – Santa Croce , a livello di pura mulattiera.
Siamo a zero per collegamenti autostradali, fondi sottratti, e dobbiamo sentir parlare di “opere di collegamento necessarie saranno realizzate anche grazie all’impiego dei Fondi strutturali europei, in particolare il FSC – Fondo Sviluppo e Coesione, strumento fondamentale per colmare i divari territoriali e sostenere la crescita del Mezzogiorno”.
Perché, invece, non si fa campagna elettorale come si deve e non si accoglie con i dovuti ‘onori’ l’assessore regionale alle infrastrutture, Aricò, che arriva per fare salotto sul palazzo del Tribunale di Ragusa e Porto di Pozzallo, ma non dirà una parola sui fondi per l’autostrada, sottratti dal suo partito, o su come è finità la questione dell’autoporto di Vittoria, da lui stesso, più volte, assicurata come di pronta risoluzione.
La nota del candidato Fidone sull’aeroporto è, comunque, un trattato di politichese: “In quest’ottica, sarà fondamentale facilitare e potenziare i collegamenti tra l’Aeroporto e i Comuni dell’intera Provincia, garantendo un sistema di mobilità efficiente, capace di includere tutte le realtà territoriali, dalle aree urbane ai centri più interni. Collegare meglio il cuore della Provincia con la sua porta d’accesso ai flussi turistici e commerciali significa creare nuove opportunità di sviluppo diffuso, inclusivo e permanente.
Particolare attenzione sarà data al coinvolgimento diretto delle imprese locali nella gestione e valorizzazione dello scalo, nella convinzione che solo attraverso un modello di governance che metta al centro le forze produttive del territorio si potrà garantire un rilancio credibile e strutturale.
Questa sinergia intermodale non solo garantirebbe una maggiore attrattività per il nostro territorio, ma rafforzerebbe anche il tessuto economico-produttivo, in particolare nel settore agroalimentare e manifatturiero, che necessita di canali rapidi ed efficienti per l’export.
Accanto al potenziamento infrastrutturale, la lista DC – Radici Iblee promuove una strategia di marketing territoriale capace di valorizzare le nostre eccellenze culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche.
Per attrarre investimenti, turismo qualificato e nuove opportunità di lavoro servono visione, competenze e un’azione amministrativa determinata.
Crediamo in un progetto di sviluppo sostenibile e concreto, fondato su una governance condivisa tra enti locali, imprese, categorie produttive e cittadini. L’Aeroporto di Comiso – insieme alle infrastrutture strategiche che lo circondano – non è solo una scommessa sul futuro, ma una scelta di responsabilità verso la nostra terra.”

Intanto l’aeroporto di Comiso è anche al centro dell’attenzione del gruppo PD al Consiglio comunale di Ragusa, e del consigliere La Porta di Territorio, un aspetto che non può non destare curiosità, dal momento che il gruppo e il partito dell’aeroporto di Comiso hanno sempre parlato poco.
Una mozione dei due gruppi consiliari è stata approvata dal Consiglio Comunale di Ragusa, fatto rarissimo perché la maggioranza a sostegno del sindaco Cassì ha sempre boicottato, per principio ogni iniziativa delle opposizioni e, nelle pochissime occasioni nelle quali c’è stata una approvazione, la stessa è stata subordinata a modifiche, variazioni e altri artifici per non lasciare del tutto nelle mani degli avversari politici la paternità di qualche iniziativa comunque valida.
Il gruppo PD e Territorio, sulla scia delle iniziative intraprese per arginare l’attivismo, legittimo, indiscusso e incontestabile, del Direttore Generale del Libero Consorzio, iniziative tacciate di poca opportunità politica viste le imminenti elezioni, hanno inteso impegnare il sindaco per ottenere la massima trasparenza sul bando di incentivazione delle rotte aeree allo scalo di Comiso.
Nel mirino la procedura di incentivazione di nuove rotte aeree presso l’Aeroporto di Comiso, avviata con un apposito bando dal Libero Consorzio dei Comuni di Ragusa.
La mozione, discussa e votata dal consesso civico, mira a garantire maggiore trasparenza nella nomina della commissione che affiancherà il Responsabile Unico del Procedimento (RUP) nella fase di negoziazione con i vettori aerei interessati alla procedura di cofinanziamento pubblico di 3 milioni di euro.
Tale finanziamento è subordinato al raggiungimento di specifici risultati in termini di traffico passeggeri presso lo scalo comisano.
“Pur non configurandosi come un appalto pubblico ai sensi del D.lgs. 36/2023 – spiegano i consiglieri – la procedura è comunque soggetta ai principi generali di evidenza pubblica, tra cui concorrenza, trasparenza, rotazione, pubblicità, proporzionalità e tracciabilità degli atti.
Ciononostante, l’avviso pubblico non disciplina in modo dettagliato la composizione, le competenze o i criteri di selezione della commissione di supporto al RUP.
Considerando l’importanza strategica dell’Aeroporto di Comiso per lo sviluppo socioeconomico del territorio e l’entità delle risorse pubbliche coinvolte, con la mozione che è stata approvata ieri, abbiamo sollecitato la massima trasparenza, parità di trattamento e affidabilità dell’intera procedura.
L’amministrazione comunale di Ragusa, dunque, dovrà impegnarsi per portare la questione all’attenzione dell’Assemblea dei Sindaci del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, organo competente in materia di indirizzo politico e approvazione di atti fondamentali”.
La proposta avanzata con la mozione, e ora sostenuta dal voto del Consiglio Comunale, prevede che l’Assemblea dei Sindaci adotti una specifica delibera che individui criteri generali e oggettivi per la nomina della commissione che dovrà essere composta anche da rappresentanti dei Comuni di Comiso e Ragusa al fine di garantire pluralità territoriale.

Solo politica, in quanto i tempi non saranno sufficienti, il Sindaco di Ragusa dovrà impegnare l’Assemblea dei Sindaci, questa dovrebbe far adottare una specifica delibera alla Commissaria, quando, forse, sarà in carica il nuovo Presidente della provincia e il nuovo consiglio, che non aspettano certo il sindaco di Ragusa e il suo consiglio, per sapere cosa devono fare, sempre che non ci sia un nuovo Direttore Generale che, si spera, diriga l’orchestra nella maniera magistrale come è stara diretta finora.
Ma la politica vuole i suoi spazi.

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