Dissesto al Comune di Modica, i partiti escono, finalmente, allo scoperto

In una atmosfera surreale, per una circostanza reale da tanto tempo e quasi del tutto ignorata dai partiti, in un contesto dove si vanno a cercare i fantasmi del passato, senza fare riferimento esclusivo agli attuali amministratori, che dovevano conoscere la situazione dell’ente già all’atto della loro candidatura, i partiti escono dalle tane e disquisiscono sul dissesto del Comune di Modica.

Appresso le note del movimento 5 Stelle e di fratelli d’Italia:

Modica, Movimento 5 Stelle: “La carriera politica di Abbate è costata almeno 120 milioni di euro ai modicani”

“La carriera politica di Ignazio Abbate è costata ai modicani almeno 120 milioni di euro: la cifra accertata (ma i numeri potrebbero essere ancora superiori) del dissesto del Comune di Modica”.
Lo dice il gruppo del Movimento 5 Stelle modicano commentando la dichiarazione di dissesto della sindaca Monisteri, “che già era nella Giunta Abbate e dunque porta già con sé una parte di responsabilità politica.
Già dai tempi del commissariamento del 2022 si sarebbe dovuto dichiarare il dissesto – evidenzia il Movimento di Modica – L’amministrazione Monisteri, oltre a negare l’evidenza dei fatti e coprire le responsabilità di Abbate (non citandolo mai direttamente), non ha intrapreso alcuna azione concreta per risanare i conti comunali probabilmente perché la situazione finanziaria ereditata era ormai insanabile in maniera ordinaria.
A nostro parere la sindaca dovrebbe riconoscere le proprie responsabilità e agire di conseguenza.
Perché ha impiegato un anno per dichiarare il dissesto? Di quanto si è aggravata ulteriormente la situazione finanziaria nel frattempo?
Rimaniamo senza parole dalle dichiarazioni della prima cittadina e ci chiediamo chi ci abbia amministrato in questi anni. Ci preoccupa il destino delle aziende creditrici del comune di Modica e le centinaia di famiglie che aspettano di incassare ancora mesi o anni di retribuzioni: i lavoratori della SPM, delle Cooperative sociali, della refezione scolastica, delle centinaia di aziende che sembrerebbe che abbiano effettuato lavori per il comune senza la relativa impegnativa di spesa.
E’ del tutto evidente che il dissesto non sarà affatto qualcosa di indolore per i nostri concittadini. Le tasse che noi cittadini modicani paghiamo sono già ai massimi, grazie all’eredità lasciataci dall’ex sindaco Abbate. Modica non meritava questo. È una pagina nera ed una situazione che avrà bisogno di diversi anni per essere risanata”.

Modica. Fratelli d’Italia sul dissesto del Comune.

Con una nota, Il circolo cittadino di Fratelli d’Italia interviene sul tema del dissesto finanziario del comune di Modica.

“Negli ultimi mesi – afferma il coordinatore cittadino, Marco Nanì – nonostante il sindaco abbia spesso minimizzato le criticità finanziarie del comune, la città ha vissuto nella consapevolezza di una situazione finanziaria sempre più critica, alimentando l’incertezza e la sfiducia dei cittadini con ricadute negative sul tessuto socioeconomico della nostra città. Abbiamo assistito alla logica dell’approssimazione, a fantasiosi piani di riequilibrio finanziario, a bilanci non approvati e ai debiti fuori bilancio di cui non si aveva, fino a pochi mesi fa, alcuna contezza. Tutti segni premonitori dell’attuale default finanziario.

Adesso che la Giunta comunale ha deliberato e ufficializzato il dissesto finanziario – prosegue la nota di Fratelli d’Italia – si mette a nudo la responsabilità politica di una classe dirigente che dovrebbe prendere atto della propria incapacità amministrativa, non solo per la mancanza di idee, progetti e prospettive ma, soprattutto, per non avere evidenziato con tempestività le passività e adottato conseguentemente gli atti necessari di riequilibrio e copertura.

Fratelli d’Italia – conclude Marco Naní – è aperta al dialogo e al confronto costruttivo con tutte le forze politiche alternative a questa amministrazione che abbiano davvero a cuore il bene della città.
È tempo di voltare pagina e di agire responsabilmente, scongiurando il rischio di trascinare Modica verso un ulteriore irreversibile declino.”

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