L’amministrazione lavora ma la gente segnala disservizi

Dopo un mese dall’insediamento della Giunta Cassì, continua senza soluzione di continuità il lavoro di alcuni assessorati per venire incontro alle emergenze della città.
Su tutte l’emergenza della raccolta dei rifiuti che, in una fase dell’avvio del nuovo servizio, ha presentato numerose criticità, provocate, soprattutto da cittadini che hanno affrontato con estrema superficialità il nuovo corso.
Si può dire che il servizio funziona, nonostante il periodo che impone la raccolta dei rifiuti in città e, contemporaneamente, quella non meno impegnativa su Marina di Ragusa dove, nel periodo estivo, le presenze aumentano in maniera esponenziale.
La valutazione è supportata dal dato della raccolta differenziata che, al 31 luglio, ha raggiunto la considerevole percentuale del 40%.
Altra emergenza affrontata con estrema decisione è quella della scerbatura delle vie cittadine, che ha imposto l’aumento del personale dedicato e una programmazione particolare considerata la grande estensione del territorio e della rete viaria cittadina.
Puntualmente è stato diffuso il calendario degli interventi per una prima operazione di scerbatura che si presenta quanto mai difficile, in particolare, a Marina di Ragusa dove non è certo il periodo migliore per intervenire con le strade intassate da vetture posteggiate.
Immaginabili le proteste se si vietasse la sosta per permettere gli interventi, la gente continua a diffondere sui social fotografie di zone della città particolarmente infestate da cespugli e sterpaglie, ma si deve attendere la fine del primo ciclo di interventi per una valutazione degli stessi, rimandando il vero ‘esame’ alla stabilizzazione della cura e della manutenzione del verde pubblico che deve rientrare nell’ordinaria amministrazione, con tanto di fondi appositamente dedicati in bilancio.
Senza entrare in polemica con la precedente gestione del verde pubblico, si deve considerare che il servizio era prima svolto dalla ditta che si occupava della raccolta dei rifiuti, il nuovo appalto non ha previsto il servizio per cui si è dovuto affidare ad altra impresa, tramite gara, lo stesso.
Le lungaggini burocratiche e la nota mancanza di tempestività dei precedenti amministratori, che avrebbero dovuto preoccuparsi sei mesi prima della scadenza dell’appalto, ha provocato un vuoto di almeno 4 mesi che adesso si sconta pesantemente, complice anche il cambio di guarda a Palazzo dell’Aquila e un apparato comunale che si occupa del verde pubblico forse non all‘altezza di organizzare con efficienza il servizio, anche per l’esiguità del personale disponibile.
Tutte cose, queste, che non sono state mai evidenziate con puntualità, come ci diceva un vecchio amministratore, nessuno ha mai messo come priorità la cura e la manutenzione del verde pubblico, sempre ‘Cenerentola’ fra le voci del bilancio.
Dovrà essere la nuova amministrazione a scegliere se dedicare le somme necessarie al servizio oppure eliminare gli spazi verdi e sostituirli con idonea pavimentazione, dovendo evidenziare che, per ora, si parla di interventi di scerbatura e diserbo, di eliminazione delle sterpaglie, dobbiamo ancor vedere cosa prevede il nuovo appalto come manutenzione del verde che, fra l’altro, deve essere, in buona parte piantato.

Dicevamo di efficienza dell’apparato comunale per determinati servizi, perché siamo convinti, e lo abbiamo scritto in passato, a chiare lettere che non può e non deve essere il sindaco o l’assessore ad occuparsi personalmente dell’apertura dei cancelli del cimitero o dell’orario di apertura dei bagni pubblici, dell’acqua per le docce a Marina di Ragusa o per le sterpaglie.
Ci sono dirigenti, funzionari preposti, imprese e cooperative che debbono rendere conto dei compiti assegnati, cosa che purtroppo non avviene.
Ci sono state, in passato, troppe assunzioni strane in aziende e cooperative che si occupano di servizi importanti, troppe cose non funzionano, spesso i dirigenti e i funzionari non hanno evidenziato evidenti discrasie nella stesura degli appalti voluti o sollecitati o comunque approvati dagli amministratori.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti, alcune scelte possono essere comprensibili, come quella di dirottare le somme destinate alla pavimentazione delle strade per ulteriori interventi non previsti sulla rete idrica, in riferimento alla tragica situazione dio viale dei Platani e di altre importanti vie, ma ci sono state scelte assai più discutibili, quali quella scoperta da poco, dell’appalto dei bagni pubblici che non ha previsto, nel servizio, i bagni delle ville comunali.
Oppure, come è stato da più parti denunciato nell’ultimo week end, la pausa pranzo per l’orario di apertura dei bagni pubblici di Marina di Ragusa, stazione balneare dove i bagnanti, solitamente dimoranti in spiaggia fino al tramonto, dovrebbero avere le vesciche a tempo, come le casseforti dei supermercati.

Ma la segnalazione dei disservizi non si ferma ai bagni pubblici, per il secondo week end ancora lamentele per un irregolare funzionamento delle docce nelle spiagge di Marina di Ragusa, episodio grave dopo che il disservizio era stato già segnalato, e siamo nel pieno della stagione.
Se l’orario dei bagni pubblici discende da un’anomala stesura del capitolato del servizio, la mancata regolare erogazione dell’acqua nelle docce deriva, di certo, da deficienze gravi nei controlli che, da indiscrezioni, pare siano regolarmente previsti e retribuiti tramite i cosiddetti ‘progetti speciali’.

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