È del tutto comprensibile che la storia della condivisione, della partecipazione, alla lunga, provoca distorsioni che sono anche alimentate dai leoni da tastiera che sui social discettano su ogni materia.
Su molte questioni si interviene anche a sproposito, senza conoscere i particolari e spesso sull’onda di un sentire comune tutto da verificare.
Spesso sui social agiscono sempre le stesse persone, una cinquantina in tutto che si vorrebbero sostituire agli organismi comunali per decidere su tutto o, quanto memo, per cercare di imporre le proprie vedute.
Così accade che una semplice ordinanza sindacale, adottata per motivi igienico- sanitari e di decoro urbano, susciti commenti e un dibattito che val al di là di una semplice valutazione distaccata.
Si istituisce il divieto di sosta, in piazza della Dogana, di natanti di qualsiasi genere, ancorché posti su appositi carrelli, viene intimata la rimozione ai rispettivi proprietari che dovranno, altresì provvedere a sgombrare il sito da attrezzatture varie, quali cime, ormeggi e accessori vari per la pesca, oltre a materiali vari che insistono nello stesso, se di loro proprietà.
La rimozione dovrà avvenire entro il 30 luglio, trascorso tale termine il Comune provvederà a rimuovere i natanti abbandonati sull’area demaniale e a depositarli in uno spazio idoneo delimitato.
La custodia delle imbarcazioni sarà garantita per 30 giorni dal momento del deposito, trascorsi i quali si procederà allo smaltimento.
I proprietari potranno reclamare nel corso del periodo di deposito la restituzione dell’imbarcazione, previo pagamento delle spese sostenute di rimozione e di custodia.
Per ulteriori informazioni contattare il settore Ambiente ubicato in via M. Spadola, 56 tel. 0932 676436.
Una ordinanza semplice, della quale sono intuibili le motivazioni: la discesa a mare di piazza della Dogana, da decenni ha ospitato, prevalentemente, le barche dei pescatori di Marina di Ragusa, imbarcazioni che si sono via via ridotte di numero per il pensionamento dei pescatori e per l’assenza di un ricambio generazionale.
Chi scrive ricorda che a fine degli anni 50 del secolo scorso la piccola spiaggia, circondata dalla scogliera a ponente e dal piccolo molo a levante non era preferita per la balneazione, se non da pochi villeggianti che abitavano nelle immediate adiacenze.
Il sito era dominio dei pescatori, che, di giorno, ricucivano le reti stese per terra all’inizio del lungomare Mediterraneo. Allora non c’era nemmeno il lungomare, solo un piccolo tratto davanti all’attuale pub, poi un sentiero sulla scogliera, per arrivare al faro, che proseguiva, su terreno assai impervio fino allo scalo trapanese.
Allora si poteva parlare di sito tradizionale, già con la realizzazione del lungomare Mediterraneo si è perso ogni elemento storico e della tradizione marinaresca di Marina.
Con la riqualificazione della piazza e il congiungimento di piazza Torre con piazza della Dogana, tutto è stato stravolto, le barchette dei pescatori si sono ridotte a tre o quattro imbarcazioni, il sito è diventato, nel tempo deposito, anche invernale di piccole imbarcazioni da diporto, alcune delle quali in stato di abbandono.
Fra le barche, vegetazione spontanea, rifiuti di ogni genere, anche siringhe, spesso latrine a cielo aperto.
Senza dire che molte imbarcazioni sono poggiate su carrelli arrugginiti che rappresentano un vero e proprio pericolo per i bagnanti che affollano la spiaggia adiacente ed in particolare per i bambini che giocano nell’area.
Una situazione fin troppo evidente che il sindaco si vede costretto a puntualizzare, viste le polemiche inutili che qualche commentatore dei social alimenta in maniera superficiale:
“Non si tratta – ha dichiarato il sindaco Cassì – delle tipiche “varcuzze” di legno dei pescatori che un tempo utilizzavano Piazza Dogana come spazio di approdo e di vendita del pescato, e che hanno ormai trovato collocazione all’interno del porto turistico, ma di fatiscenti scafi privi di qualsiasi valore storico e di riferimenti alla tradizione di Marina di Ragusa, i cui proprietari hanno scambiato la discesa a mare della Piazza per area di parcheggio. Piazza Dogana deve essere liberamente fruibile da tutti”.
Senza dire che oltre ai motivi igienico sanitari e a quelli di decoro urbano, si aggiungono basilari elementi di odine pubblico perché un eventuale parcheggio delle imbarcazioni su suolo pubblico dovrebbe essere, in ogni caso regolamentato, cosa che non è mai avvenuta.
Ci permettiamo sollevare anche un altro particolare che emerge dalla questione: sia dalla parte della maggioranza che appoggia il Sindaco e la sua giunta, sia da parte della cosiddetta ‘opposizione costruttiva’ non sono giunte le benché minime condivisioni per una azione che intende riportare, prima di tutto igiene, ordine e rispetto degli spazi comuni.
Possiamo aggiungere, inoltre, da indiscrezioni trapelate in ambienti comunali della frazione rivierasca, che è intenzione del sindaco riqualificare con un richiamo alle tradizioni, il sito tramite l’allestimento di una sorta di piccolo museo a cielo aperto che possa rinverdire il ricordo di una ‘Mazzarelli’ che non c’è più.
Dai particolari emersi, pare che si tratterà di una installazione elegante che contribuirà non poco ad arredare lo spazio pubblico, oggi crocevia soprattutto della movida rivierasca.