Nicastro, del PD di Vittoria, solleva forti dubbi sulle procedure di bonifica della spiaggia di Scoglitti

Giuseppe Nicastro, esponente di spicco del PD di Vittoria, con una lettera aperta ai commissari del Comuni, solleva forti perplessità sulle procedure di bonifica che avrebbero interessato l’arenile di Scoglitti che era stato invaso dallo sversamento dei liquami fognari.
In effetti, anche in occasione di precedenti episodi dello stesso genere, che nessuna amministrazione ha saputo gestire, dimostrando assoluta incapacità e totale assenza di prevenzione per un fenomeno da ritenersi deleterio per l’ambiente, la spiaggia e la località balneare, veniva da chiedersi quali efficacia avrebbero potuto avere operazioni di bonifica che sono apparse, sempre, come palliative e poco efficaci per quello che, a tutti gli effetti, può considerarsi un disastro ambientale che, forse, gli amministratori che si sono succeduti, non hanno avuto il coraggio di evidenziare per non mettere allo scoperto la loro inadeguatezza nel non voler risolvere, comunque, il grave problema.
Va dato, quindi, merito, all’intraprendenza di Nicastro che si rivela, ancora una volta un valido personaggio che riesce a mettere a fuoco le criticità e a segnalarle di fronte alla irrilevante azione di chi amministra.
Nicastro segnala le possibili criticità di ordine igienico-sanitario ai Commissari, nell’ottica di una collaborazione positiva in tutela della Città.
Successivamente alla segnalazione effettuata il 22 agosto, le ruspe inviate dal dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune, sono state impiegate per la sistemazione dell’arenile, presso la Riviera Lanterna a Scoglitti, impregnato e reso molto fangoso dai liquami fuoriusciti dalla condotta fognaria.
Nicastro avrebbe preso contezza che tale operazione di bonifica sarebbe stata effettuata con procedura difforme da quella prevista e, se così fosse, lasciando l’arenile in condizione di rischio igienico sanitario per i fruitori.
La celerità nel ripristino dell’area d’altra parte lascia supporre una attenzione più orientata all’estetica che alla sicurezza.
Secondo opinioni diffuse, anche di persone competenti nella materia, si sarebbero dovute adottare le linee guida standard previste dalla normativa vigente in materia.
In particolare:
1) L’area di spiaggia interessata andava transennata e perimetrata con nastro per evidenziarne l’estensione ed evitarne l’utilizzo.
2) si sarebbe dovuto monitorare l’assorbimento del liquame inquinante per mezzo delle c.d. operazioni di carotaggio, in modo da effettuare il prelevamento di più campioni di sabbia inquinata da sottoporre alle dovute e necessarie analisi da parte di Arpa Ragusa;
3) Una volta ottenuti i risultati delle analisi, si sarebbe dovuto applicare il c.d. Modello Concettuale, ossia una operazione tecnica consistente nel sapere asportare la giusta quantità di sabbia, in quanto vi sono tratti di arenile con maggiore assorbimento di liquami e tratti di spiaggia con minore assorbimento degli stessi.
4) Una volta completate tutte le operazioni previste si sarebbe dovuto procedere allo smaltimento nella discarica all’uopo predisposta per legge.
Giuseppe Nicastro si fa quindi interprete della istanza di numerosi cittadini, e del partito che rappresenta, per verificare la correttezza delle procedure adottate e per ottenere formali comunicazioni in merito, e avere anche garanzie sull’ adozione di necessari correttivi per la sicurezza igienico-sanitaria dei luoghi, unitamente alla identificazione di eventuali responsabilità.

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