Partecipiamo propone di rimescolare le carte per trovare una candidatura unitaria

“Il direttivo, il gruppo consiliare, l’assemblea di Partecipiamo lanciano un appello ai candidati a sindaco di Ragusa: “Rivedete la vostra posizione e avviamo un percorso di aggregazione civica con una propria identità in cui tutti siano protagonisti”.

Questa la nota diramata:

Il direttivo, il gruppo consiliare e l’assemblea di Partecipiamo avevano predisposto, nel novembre scorso, un manifesto per il civismo, intitolato “La partecipazione attiva e competente per la buona politica. La sfida per il buon governo”, propedeutico alla realizzazione di un programma per avviare un percorso condiviso per le amministrative a Ragusa.
Un percorso di aggregazione civica non ostile ai partiti ma con una sua identità, con le caratteristiche di vero movimento civico e quindi de-ideologizzato ed autonomo.

Ora “Partecipiamo”, l’unica lista civica che in questi 5 anni, in seno al Consiglio comunale, è rimasta integra, con la propria identità e denominazione, animando una scelta civica e di civismo non di natura elettoralistica, lancia un appello rivolto a tutti i movimenti civici, veri, eticamente orientati che perseguono l’interesse generale.
Un appello rivolto agli uomini e alle donne della città per la costruzione di una grande aggregazione civica, con un programma condiviso e con persone che abbiano onestà, competenza ed esperienza, tutto ciò che può dare garanzia di realizzazione e di scopi collettivi.

Partecipiamo, forte della propria scelta di campo civica con il manifesto dello scorso novembre, ha inteso rafforzare ed estendere l’idea e l’azione del ‘civismo’.
Riteniamo che solo attraverso il civismo e la partecipazione diretta alla cura del bene comune nei territori locali si possa creare il capitale sociale nelle comunità territoriali.
Ecco perché Partecipiamo ritiene che il candidato sindaco e la squadra occorra costruirla proseguendo questo percorso.
Ed ecco perché invitiamo chi si è autocandidato a sindaco a rivedere la propria posizione e ad immettere la propria generosa disponibilità in un progetto più grande per la città, in un rassemblement civico che ha la forza di incidere molto di più in un tessuto economico e sociale in grandissima difficoltà.
Non imponiamo nessun sacrificio a chi si è autocandidato che, anzi, tornerebbe di nuovo, inserito in questo percorso, ad essere protagonista.
La vera rivoluzione è quella molecolare delle coscienze dove i cittadini diventano veri protagonisti del loro sviluppo senza padroni e senza padrini, mettono a disposizione i loro saperi, la loro esperienza, le loro competenze e lo fanno in maniera gratuita e volontaria perché le loro vite non dipendono dalle retribuzioni che la ‘politica’ può offrire né dai baratti del bisogno.
Purtroppo, in città, ancora una volta stanno prevalendo le autocandidature e gli ‘istinti’ individuali e ciò a scapito di un progetto comune civico, ampio, condiviso, programmatico-amministrativo che solo alla fine del percorso di partecipazione e condivisione dovrà esprimere la migliore squadra di governo e il candidato sindaco.”

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