Cateno De Luca a Ragusa, fra partiti e liste civiche, per strutturare Sud chiama Nord e preparare la rincorsa a Palazzo d’Orleans

Una innocua domenica di novembre, già ravvivata da un sole inespertamente caldo, vede arrivare a Ragusa Cateno De Luca, il sindaco di Taormina, già sindaco di Messina e di altri piccoli centri di quella provincia, deputato regionale, leader del suo partito politico Sud chiama Nord.
Dopo una breve ma intensa campagna elettorale per le suppletive del Senato, per il seggio in Brianza che fu di Berlusconi, De Luca trova il tempo di girare l’Italia per strutturare il partito anche in sede nazionale, in vista delle europee, ma rivolge attenzione alle assemblee territoriali in Sicilia, dove vuole competere per la Presidenza della Regione Siciliana.
Da un punto di vista formale, un incontro, non particolarmente partecipato, che di territoriale mostrava poco, con il tavolo solo per il protagonista, il coordinatore regionale Lo Giudice e l’on.le Lombardo di Sicilia Vera, senza i rappresentanti della lista/partito in città, Buscemi e Distefano, lasciati in mezzo al pubblico, fra iscritti e qualche simpatizzante/curioso che aveva raccolto l’invito del coordinatore provinciale Buscemi.
Erano stati invitati anche i partiti politici, con particolare attenzione alle forze presenti Consiglio comunale del capoluogo, intervenuto solo Ragusa Prossima con le autorevoli presenze del prof. Accardi, che ha portato il saluto del suo Movimento, dell’avv. Schembari e di Giorgio Massari.
Stranamente assai limitata, considerata la popolarità del personaggio in Sicilia, la presenza della stampa, evidentemente non sollecitata in maniera opportuna dai referenti locali di De Luca.
De Luca ha iniziato il suo intervento parlando di fondamentale e necessaria organizzazione territoriale che deve mettere in rete le liste civiche in Italia, ha sottolineato il consenso ricevuto sul nostro territorio alle regionali, ha ribadito l’intenzione di capitalizzare l’interesse dell’elettorato che ha premiato con una altissima percentuale del voto di opinione, senza preferenze.
Ha parlato dell’appuntamento del 2 marzo per l’Assemblea nazionale, l’obiettivo è quello del raggiungimento del quorum per le europee, in funzione del quale si lavora su diversi tavoli dove, comunque, Sud chiama Nord sarà sempre perno di ogni accordo.
De Luca ha rivendicato la diversità con certi personaggi della vecchia politica, ha vantato la sua coerenza che sarà dedicata a confermare la leadership che proviene dal popolo siciliano.
Una menzione particolare, che, come vedremo, interessa da vicino Ragusa, per l’assoluto rifiuto di ogni possibile rapporto con Totò Cuffaro, Sud chiama Nord è chiamato ad essere l’alternativa a questo centro destra ma non come centro sinistra, solo per l’autorevolezza che deriverà dal popolo.
Ha parlato di PD e 5 Stelle che hanno perduto autorevolezza, e le regionali, dopo aver perso credibilità, annullando l’esito delle primarie, non si sono comportati che come gli ascari della politica siciliana che tutti, a parole, dicono di lottare, ha vantato di rappresentare la buona amministrazione, ma non ha escluso di voler usufruire dei voti di PD e di 5 Stelle per il suo cammino, un confronto che sta avvenendo alla luce del sole per stabilire chi vuole essere realmente alternativo al centro destra, senza distinzioni di sigle e di stelle, per spodestare la politica attuale.
Serve, secondo De Luca, stabilire le regole di una alleanza per le regionali, si faranno le primarie tra chi vuole essere l’alternativa al centro destra, un progetto ambizioso che mostra evidenti difficoltà perché, al momento opportuno, saranno gli appetiti che rovineranno il giocattolo.
L’onorevole sindaco è poi passato a illustrare quella sarà la struttura organizzativa di Sud chiama Nord, i vari passaggi per mettere assieme comitati cittadini, coordinamento cittadino, coordinamento provinciale, attraverso l’organizzazione di soci attivisti e soci ambasciatori, questi quelli che entrano nelle istituzioni, che avranno accanto i simpatizzanti, gli sponsor e il movimento giovanile che avrà le sue fondamenta nella formazione politica, indispensabile per la crescita della classe dirigente del partito.

In un inciso del suo discorso, Cateno De Luca ha accennato alla visita, in hotel, del sindaco di Ragusa, alleato con la lista De Luca per Ragusa, parlando di un sindaco che sopporta le ‘intemperanze’ di Saverio Buscemi, consigliere comunale della lista e per cui avrebbe detto al sindaco, e all’assessore del partito “io, al tuo posto, gli avrei dato un calcio in culo, ancorché si tratti di un peone che deve capire, per imparare”
Logico essere particolarmente incuriositi e domandarsi quali sono queste intemperanze, addirittura censurate in questo modo da De Luca, considerato che la presenza dell’assessore Distefano nella giunta Cassì e di Saverio Buscemi in consiglio comunale ha mostrato i due rappresentanti della lista perfettamente allineati, senza particolari prese di posizione, meno che mai intemperanze, addirittura, secondo chi scrive, con un atteggiamento assai lontano dal modo coinvolgente e concreto di fare politica di Cateno De Luca per le tante emergenze e criticità della città e del territorio.
Come ha suggerito qualcuno degli interessati, l’intemperanza potrebbe essere quella della protesta di Saverio Buscemi che, ad un giornale, avrebbe espresso le sue perplessità per i numerosi segnali di sintonia politica con il partito di Totò Cuffaro della vicepresidente del consiglio comunale di Ragusa.
Di certo, il sindaco non ha gradito che la questione sia venuta fuori pubblicamene, senza il preventivo confronto, nel chiuso delle stanze, che tanto piace al primo cittadino.
Ma qui viene fuori il solito teatrino della politica: Buscemi, in linea con il suo leader vede Totò Cuffaro come fumo negli occhi e non tollera di stare in coalizione con la vicepresidente cuffariana.
Ma, intanto, dovrebbe chiedere la posizione di altri alleati, che hanno fatto campagna elettorale per la DC, alle regionali, che albergavano nella segreteria di Abbate , a Modica, vedi i D’Asta, i Gurrieri, ancorché, forse, non formalmente iscritti alla DC.
Ma qui si inserisce il teatrino: ha ragione quando dice che l’alleanza con Cassì era solo di liste civiche, ma ora che si parla di partito per la formazione politica di De Luca, Buscemi vorrebbe stare al Comune come lista De Luca per Ragusa e fare, fuori, l’ esponente del partito Sud chiama Nord?
Il primo a uscire dall’equivoco deve essere lui, come lui è esponente della lista, la Caruso è esponente della Lista Partecipiamo Ragusa Futura.
La legge deve essere uguale per tutti, ma non tutti sono adeguati per fare politica in maniera seria.
Piuttosto, l’episodio mette in luce come, in effetti, questa storia della coalizione fatta solo di liste civiche era solo una balla, si sapeva dal primo momento che De Luca voleva fare il partito, che l’on.le Abbate era della DC, ci sono in consiglio espressioni di partiti travestiti da civici, ora conviene, per motivi di opportunità politica, in funzione presidenza della regione, passare a questi distinguo, invece che dentista Buscemi dovrebbe essere oculista e, invece di guardare la pagliuzza negli occhi dei DC potrebbe rivolgere la sua attenzione alla trave sul suo occhio.
E poi, a proposito di Sud chiama Nord, le ultime notizie riportano che a Siracusa, l’ex assessore regionale di Forza Italia, Edy Bandiera, ex Forza Italia, prende le sue cose e passa, armi e bagagli, nel partito di De Luca.
A Ragusa, i maggiorenti di Sud chiama Nord, al momento, ci parlano solo di un comitato, che sarà inaugurato a breve, a Comiso, dove si sarebbe trovata una intesa organizzativa e programmatica con la lista Spiga, vecchio residuato della storia del Partito Comunista dell’ipparino, “intesa che ci vedrà impegnati insieme nelle elezioni in programma da qui a venire”, si legge, ma perché, al netto della ineccepibile e indiscussa figura del rappresentante della lista Spiga, costui non passa nel partito di De Luca, come ha fatto un personaggio del calibro e del peso politico di Bandiera a Siracusa?
Forse, a Siracusa saranno diversi, anche De Luca ha preferito pranzare a Siracusa, piuttosto che a Ragusa.

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