Seduta del Consiglio comunale di Ragusa dominata dall’esito del sondaggio del Sole 24 ore, realizzato dal sondaggista Noto, originario di Chiaramonte Gulfi, che, a fine mese sarà tra i premiati di ‘Ragusani nel Mondo’. Il sindaco Peppe Cassì, a un anno dalla sua rielezione, mantiene l’ampio consenso conseguito alle ultime elezioni, sceso solo di tre punti percentuali, un 60% che lo pone come quarto Sindaco d’Italia per gradimento della gente che lo rieleggerebbe in massa.
Un risultato che impone delle riflessioni sulla politica locale: legittimamente, anche se non hanno profferito parola quando si è trattato delle classifiche nazionali di Italia oggi, del Sole 24 ore, di Legambiente, che hanno visto Ragusa e la provincia, con specifici indicatori per il capoluogo, in fondo alle classifiche, i centurioni del sindaco, i Cassì boys si sono sprecati in esaltazioni del traguardo prestigioso.
Il capogruppo Antoci ha dedicato il suo intervento al sondaggio, si è voluto congratulare per un risultato che ha poco di consueto ad un anno dalla rielezione, un dato che non solo rivela risultati concreti dell’amministrazione ma che sono percepiti e apprezzati dalla gente.
Antoci è stato onesto intellettualmente sottolineando come il dato non significhi che a Ragusa tutto va bene e tutto è a posto, ma esprime una vicinanza del sindaco alla città, una capacità di ascolto e di comprensione che viene considerata.
E nell’apprezzamento per l’ambito riconoscimento ha voluto coinvolgere, esaltandolo, il lavoro della giunta e anche quello del consiglio comunale e della maggioranza, in particolare.
Parole chiare che mettono un sigillo importante non solo sull’operato del sindaco ma anche dei singoli assessori e dell’assemblea cittadina con particolare riguardo alla maggioranza.
Considerazioni che, di fatto, consegnano alla differenziata le strategie, gli attacchi, i rilievi, le denunce di minoranze che, è di tutta evidenza, hanno sbagliato bersagli e non hanno saputo coinvolgere la gente in maniera mirata.
In effetti, molti dubbi sono sorti, negli ultimi tempi sulle strategie delle minoranze, i rilevi anche gravi e delicati sull’attività del sindaco, i rilievi sull’attività di qualche assessore, non hanno fatto presa sulla gente.
Se prima ci si poteva stupire sul disarmante atteggiamento di sindaco e assessori di fronte alle evidenze che erano denunciate, ieri, in Consiglio comunale, si è avuta la consacrazione della totale sicurezza sempre ostentata: basti pensare che alle precise eccezioni su acqua torbida a Marina di Ragusa, mancate scerbature, su decoro urbano, sversamenti fognari e divieti di balneazione, crisi idrica, non c’è stata nessuna risposta, nessun intervento di replica, in pratica parole buttate al vento quelle delle minoranze, anche su quesiti importanti come quelli della potabilità dell’acqua.
Di tutta evidenza che la gente o non segue la politica cittadina e non sa nulla di denunce e rilievi, oppure sa e minimizza, escludendo irregolarità, illegittimità e omissioni.
Anche nel corso dell’esame dei primi due punti all’ordine del Giorno, di carattere finanziario, assestamento generale di bilancio e verifica salvaguardia equilibri di bilancio sullo strumento finanziario di previsione 2024 – 2026, e Documento Unico di Programmazione (D.U.P.) 2025 – 2027, egregiamente, come di consueto, presentati e relazionati dall’assessore Giovanni Iacono, ci sono state le solite puntate dei consiglieri Bennardo, Mauro e Calabrese, di Bennardo sempre sugli spostamenti di somme dai rifiuti alle indennità di carica, per poi essere rimpinguate per i rifiuti, come da contradditorie note del dirigente di settore che prima asserisce che ci sono somme in esubero e poi chiede reintegro; Calabrese insite sulla delicata situazione dei rapporti con Iblea Acque e sulla grave criticità della rete idrica; Mauro chiede se e quando l’amministrazione intenderà chiedere i rimborsi di quanto dovuto da Iblea Acque, addirittura si scopre che il Comune di Ragusa, solo il nostro comune, ha anticipato a Iblea Acque 3.500 euro per la parcella del legale che dovrà esprimere parere sulla posizione dell’amministratore unico.
Ma nessuno ha spiegato il perché dell’anticipazione, perché solo del nostro comune e non di altri, almeno quelli del comitato di Controllo analogo, facendo trasparire una situazione preoccupante di iblea Acque se non ha nemmeno la disponibilità di 3.500 euro.
Di fronte a palesi stranezze come questa, non si sollevano gli altri consiglieri di minoranza, non si preoccupano i consiglieri di maggioranza, nessuno in giunta eccepisce nulla, perché dovrebbero preoccuparsi i cittadini che hanno avuto e rinnovano fiducia nel loro sindaco?
Dall’esame degli atti finanziari, emerge che a Palazzo tutto scorre tranquillamente: continuano ad arrivare fondi del PNRR, si provvede alle indennità di sindaco, assessori e consiglieri comunali, per le spesse di civico consesso e di commissioni.
Fra i punti salienti l’erogazione di 450.000 euro per il verde pubblico, una conferma che il settore ha sofferto una carenza di fondi, peraltro, di fatto, ammessa ed evidenziata dall’assessore D’Asta sul quale si deve rivedere il giudizio per il suo operato in un settore da sempre bistrattato, privato dei fondi necessari e considerato secondario nonostante investa aspetti fondamentali della città, quali il decoro urbano, la pulizia e la salvaguardia ambientale per cui il verde è elemento determinante.
Oggi, nonostante le tante polemiche e i tanti rilievi, Cassì sembra un automobilista che ha percorso l’angusta strada per Catania, ha attraversato la caotica circonvallazione di Catania, ha percorso la Catania – Messina, si è imbarcato sul traghetto dopo lunga attesa e, sceso in terra di Calabria, al bivio per Reggio, mette la freccia, innesta la sesta marcia e vola veloce per andare sempre più in alto.
Ci potrà essere qualcuno che vorrà scendere in corsa, qualcuno si rivelerà definitivamente come peso morto, ma in autostrada i rallentamenti si recuperano facilmente.
Speriamo che l’aria del nord ci porti, almeno, un successore adeguato e all’altezza della situazione, giovane, arrembante, scevro da inciuci e da alleanze e amicizie strane, che inizi a costruire, sin da ora, un consenso genuino.