Consueto appuntamento con la classifica dell’Ecosistema urbano che rileva le performance ambientali dei capoluoghi italiani, iniziativa di Legambiente, Ambiente Itaia e Sole 24 ore.
Una volta all’anno tutti diventano difensori dell’ambiente, per i successivi dodici mesi nessuno ci pensa, né Legambiente, né le forze politiche locali per spingere le amministrazioni a intraprendere politiche per risalire posizioni in classifica.
Ma parlarne fa chic e anche noi ci adeguiamo, pur avendo scarsa considerazione verso questo tipo di classifiche che, spesso, vengono guardate senza analizzare gli indicatori.
Fra l’altro, in quasi tutti i Comuni d’Italia è sempre cambiato poco, in quelli che navigano nei bassifondi della classifica ancor meno e si è continuato a vivere meravigliosamente.
Roma è all’89° posto, Catania e Palermo sono dietro di noi, ma chi non andrebbe a vivere a Catania o a Palermo o addirittura a Roma se le possibilità finanziarie lo permettessero?
Prima di addentrarci nei commenti, spesso surreali, di sindaco e opposizioni, vediamo di cosa si parla, effettivamente, dal momento che Ragusa ha sempre navigato nei bassifondi della classifica, in questa come in altre, e rimane fra i centri migliori della Sicilia, essendo le città metropolitane tutte dopo di noi.
È la stessa Legambiente a evidenziare che tutte le città italiane percorrono, da trent’anni, una strada in salita caratterizzata da una crescita lenta e troppo altalenante e dove le emergenze urbane, nonostante lievi miglioramenti, restano più o meno le stesse: smog, trasporti, spreco idrico, auto circolanti.
Perché dovremmo essere noi a strapparci le vesti?
Nulla di nuovo sotto i riflettori se ai vertici troviamo Trento, Mantova e Pordenone, con i maggiori centri d’Italia, Milano, Firenze, Genova che galleggiano a metà classifica.
L’analisi che fanno gli ambientalisti ci dice che accanto ai lenti e progressivi miglioramenti come l’aumento della percentuale di raccolta e delle piste ciclabili, emergono paurosi ritardi o, addirittura stalli per il tasso medio di motorizzazione, per l’aumento della produzione complessiva di rifiuti, per il trasporto pubblico ancora lontano dalle medie europee.
Oggi, dopo trent’anni di classifiche, serve aumentare, in maniera esponenziale, i cantieri della transizione ecologica.
Uno sguardo agli indicatori: la classifica è stilata sulla sintesi di 5 macroaree, ambiente, aria, acqua, mobilità e rifiuti.
Ragusa va bene, ma il dato rende pessime tutte le altre performance, dal momento che si naviga ugualmente nelle acque di basa classifica, solo per biossido di azoto, 4° posto, per consumi idrici domestici, 15°, per ozono, 23° posto, per solare pubblico e per isole pedonali, 24°, vittime della strada, 28°, raccolta differenziata, 32°, rifiuti prodotti, 37°, ZTL, 39°.
Per il resto, 85° posto per PM 10 e dispersione idrica, 88° per tasso di motorizzazione, 89° per infrastrutturazione per piste ciclabili, 91° per alberi, 92° per passeggeri del trasporto pubblico locale, con le eccellenze negative del posto 103 per il trasporto pubblico e del 104 per l’uso efficiente del suolo.
L’89° posto non può che irritare il sindaco che provvede subito, senza che sia stato interpellato, a mettere in moto l’apparato di comunicazione, come, per esempio non avvenuto per l’importante evento degli Stati generali dell’economia a Ragusa
Il sindaco decide di commentare il posizionamento ma nulla dice in relazione dal tonfo rispetto alla posizione dell’anno scorso, calo di 21 posizioni che riportano la città a quella del 2018.
In pratica, e il sindaco, al riguardo, non ha nulla da dire, abbiamo giocherellato per 5 anni, e pare vogliamo continuare a farlo, con parco urbano, parco dei canalotti, piste ciclabili per arrivare nella riserva della Foce dell’Irminio, Castello di Donnafugata, Ecomuseo, polo fieristico, ma i temi ambientai non sono all’ordine del giorno, i nuovi assessori non sembrano adeguati alle reali esigenze dei tempi attuali. Per esempio, da loro nessun commento alla classifica.
Il sindaco dice che si attiverà con i tecnici del Comune, per capire dove e come poter migliorare, ma non dice perché non lo ha fatto nei 5 anni precedenti, nonostante le diverse classifiche sarebbero state di stimolo per il governo della città.
Il sindaco vuole migliorare per piste ciclabili e tasso di motorizzazione, ma non dice come farlo senza parcheggi dove servono e senza trasporto pubblico, ignorato prima, per 5 anni, e di nuovo ignorato dal nuovo assessore.
Non poteva mancare , in puro stile Cassì, spostare l’attenzione sugli aspetti positivi della classifica, solare pubblico, esaltato nel report della classifica, differenziata e, incomprensibilmente, viste le polemiche, ZTL
Critiche arrivano da destra e da sinistra: surreali le critiche dalla parte politica, Fratelli d’Italia, che ha proposto l’ennesimo condono edilizio.
Il coordinatore del partito sempre meno sensibile di altri ai temi ambientali lamenta la perdita di posizioni.
Con la solita opposizione al borotalco giudica le scusanti del sindaco Cassì “in qualche modo comprensibili”, fa riferimento all’ultima campagna elettorale ma, andando a rileggere quello del candidato di Fratelli d’Italia
non si incontrano pietre miliari di politiche ambientaliste.
Segreteria cittadina e gruppo consiliare del PD di Ragusa evidenziano il tonfo in classifica e non mancano di reiterare al primo cittadino le solite accuse di indifferenza e incapacità amministrativa.
Giudicano paradossale il fatto che il sindaco abbia contribuito alla stesura del report dove si mette in evidenza l’unica iniziativa buona e molto apprezzata dell’amministrazione, il solare pubblico e l’installazione di impianti fotovoltaici in centro storico.
Segreteria e gruppo consiliare mettono, naturalmente in evidenza tutti gli indicatori dove la città va peggio,
ma non si ricordano, nei 5 anni precedenti, né in campagna elettorale, particolari sollecitazioni su questi temi.
Unica sollecitazione ineccepibile quella di cominciare lavorare seriamente sulle emergenze della città, che sono poi quelle ci fanno scendere in classifica, così concludono i democratici: “Le favole che Cassì e il suo vice Giuffrida raccontano sui social sono fatte di mistificazioni. Lo stato di degrado in cui si trova la nostra città è sotto gli occhi di tutti.”