Il Circolo “Il Carrubo” di Legambiente Ragusa chiede al sindaco ricandidato di emendare la Carta dei Principi per quanto attiene allo sviluppo sostenibile previsto dalla Costituzione

Al Signor sindaco di Ragusa

Abbiamo appreso, positivamente, che Lei si è dotato per le prossime elezioni comunali di una carta dei principi. E fra le varie righe due passaggi ci hanno colpito: un buon politico guarda non solo al breve, ma anche al medio e al lungo periodo, e con un occhio particolare alle future generazioni e guarda in particolare all’interesse dei più giovani.
Affermazioni condivisibili ma per noi incomplete in quanto non si fa espresso riferimento alla nuova formulazione dell’art. 9 della Costituzione: “la Repubblica tutela “l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.
Il riferimento alle future generazioni rappresenta il recepimento in Costituzione del concetto di sviluppo sostenibile, secondo il quale le risorse naturali non possono essere sfruttate in modo illimitato senza tener conto di chi verrà dopo di noi.
Certo la tutela dell’ambiente richiederà grandi sacrifici, ma sarebbe sbagliato e anche illegittimo non affrontarlo perché faremmo un danno enorme a chi verrà dopo di noi.
Eppure, esaurita l’emergenza estiva, con il gran caldo e la siccità e gli effetti del tornado di un mese fa, il tema del cambiamento climatico e delle necessarie politiche di adattamento e mitigazione delle città sembrano essere uscito dalle agende della politica. Anche a livello locale.
Ma il tema è troppo serio per lasciarlo cadere. Si sente dire: dobbiamo fare le cose gradualmente. Giusto, ma di tempo ne abbiamo ormai poco, siamo vicini al punto di non ritorno. La Sicilia per tre quarti si avvia alla desertificazione e con un aumento della siccità senza interventi radicali e verrà sempre più percorsa da eventi atmosferici violenti e devastanti.
E comunque alla condizione che “gradualmente” non significhi “mai”, perché allora vuol dire che si stanno prendendo in giro i più giovani.
La sensazione che stiamo dando a figli e nipoti è di non garantire una tutela sufficiente dei loro interessi.
I ragazzi sono ambientalisti, basti ricordare la manifestazione del settembre 2019 la più grande mai vista a Ragusa, non per scelta ideologica, ma perché è un tema che li riguarda direttamente, coinvolge le loro vite e la stessa sopravvivenza. E la politica cosa fa? Lancia slogan: lavoriamo per le famiglie e per le imprese. Evidentemente si lavora per padri e madri, ma non per i figli.
Il sacrifico maggiore, in nome delle generazioni future, lo devono fare le generazioni presenti con un rovesciamento culturale: non più i figli in debito coi padri, ma i padri in debito con i figli.
Nella speranza che la sua carta dei principi sia ancora emendabile La invitiamo ad integrarla con un esplicito riferimento all’art. 9 della Costituzione in modo che l’agire politico sia caratterizzato dalla sostenibilità ambientale e sia attento alla transizione ecologica.
Così come speriamo che la sensibilità ambientale nell’interesse delle future generazioni sia condivisa dagli altri candidati a Sindaco di Ragusa.

Il Circolo “Il Carrubo” di Legambiente Ragusa

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