Il consigliere comunale di Ragusa Gaetano Mauro, in una nota inviata alla stampa, chiede un intervento urgente della Magistratura per ripristinare la legalità e la trasparenza amministrativa nelle società partecipate del Comune di Ragusa, alla luce di presunte gravi irregolarità.
Il consigliere Mauro ha richiesto al Segretario Comunale, in qualità di Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, di trasmettere la segnalazione all’ANAC, alla Procura della Repubblica presso la Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Ragusa.
La nota è stata inoltre indirizzata ai dirigenti comunali responsabili del controllo sulle società partecipate, ritenendo che “La gestione delle società partecipate deve essere trasparente e conforme alle leggi”.
Per inciso, il consigliere assicura che, “come rappresentante dei cittadini, continuerò a vigilare affinché vengano adottati tutti i provvedimenti necessari per evitare ulteriori danni alla comunità e alle finanze pubbliche”.
Le segnalazioni e i rilievi del consigliere Mauro si protraggono, ormai da troppo tempo, non hanno sortito nessun effetto, nonostante le reiterate affermazioni di denunce agli organi preposti, denunce ed esposti, che però non sono mai stati resi pubblici.
Questa volta il consigliere non presenta denuncia agli organi preposti, come avrebbe fatto altre volte, ma invita il Segretario Comunale a trasmettere la segnalazione alle competenti autorità.
Viene da pensare perché, se gli organi preposti, direttamente coinvolti con le denunce, non intervengono, non si può pensare altro che, o non hanno ricevuto le denunce né ne hanno assunto contezza dalla stampa, oppure si può solo dedurre che le segnalazioni non hanno fondamento tale da poter interessare gli organi inquirenti.
Verrebbe da chiedere al sindaco di Ragusa, quasi sempre coinvolto in tutte le segnalazioni, di fare chiarezza, ma si deve dire che, nel corso delle sedute del Consiglio comunale, ha sempre difeso le sue posizioni, arroccandosi sui pareri che gli sono stati forniti, per esempio, sulla legittimità della sua nomina a Presidente della SRR, parere di un avvocato della Provincia regionale, oppure sulla nomina dell’amministratore Unico di Iblea Acque, nella sua qualità di Presidente del Comitato di Controllo analogo della società in house per la gestione del SII.
Si deve anche dire che, in una occasione, in aula, il sindaco Cassì aveva dichiarato che i concorsi a Iblea Acque presentavano irregolarità, come pure aveva chiesto, unitamente agli altri sindaci della provincia, parere legale sulla legittimità della nomina dell’Amministratore Unico di Iblea Acque.
In entrambi i casi non è successo nulla, per i concorsi tutto va avanti regolarmente, sul parere legale richiesto, una volta appreso del parere negativo, di concerto, i sindaci hanno preferito aspettare comunque la scadenza naturale del mandato dell’Amministratore Unico, per non interferire con l’attività della società.
Da profano, uomo della strada, si può solo capire che si tratta di una vicenda molto più grande di noi, che coinvolge, in ogni caso, tutti i sindaci, nessuno escluso, particolare che non sempre vine evidenziato come si dovrrebbe.
Nella sua nota, il consigliere Mauro denuncia gravi irregolarità, sia nell’attribuzione di incarichi con nomine di dirigenti senza concorso, sia nella violazione del divieto di incarichi onerosi per amministratori pubblici in quiescenza presso Iblea Acque S.p.A., sia sulla incompatibilità del sindaco Cassì a ricoprire il ruolo di Presidente del CdA della SRR Ato 7.
La denuncia del consigliere Mauro parte dal credito contratto dal Comune di Ragusa con il pagamento delle bollette della luce necessaria per il sollevamento delle acque dagli impianti nella vallata San Leonardo: contratti per la fornitura di energia elettrica per cui si doveva procedere alle volture subito dopo il passaggio della gestione dell’idrico alla società in house preposta.
Invece tutti l’hanno presa alla leggera, in primis al Comune di Ragusa, anche Iblea Acque ha cincischiato nella ricerca di contratti più vantaggiosi, ricerca che non escludeva le volture, tutti hanno visto crescere il credito e, oltre che versarsi parole addosso, non hanno fatto nulla.
Al riguardo nessuno si chiede: ma se Iblea Acque non fosse in condizione di onorare le bollette, il capoluogo resterebbe senza acqua?
E, se come raccomandano i revisori, occorrerebbe interrompere il pagamento non dovuto delle bollette, Iblea Acque sarebbe in grado di far fronte per assicurare l’approvvigionamento idrico al capoluogo?
Di questo nessuno si è preoccupato
Oggi, nell’occasione della presentazione del piano di riorganizzazione delle partecipate, alla data del 31 .12 .2023, i revisori dei conti del Comune di Ragusa, nel dichiarare di astenersi dall’esprimere parere sull’ atto, in quanto non necessario per la mancanza di variazioni nei rapporti con tutte le partecipate, colgono l’occasione per occuparsi dell’ingente credito vantato nei confronti di Iblea Acque, nonostante, di recente, abbiano approvato il bilancio preventivo 2025-2027 senza nulla eccepire al riguardo.
In questa occasione, i revisori chiedono di intraprendere con estrema urgenza le azioni di recupero del credito.
Al netto delle sue considerazioni sulla consistenza del debito di Iblea Acque nei confronti del Comune, che potrebbe mettere in difficoltà le casse comunali, il consigliere comunale Mauro, che vede nel sindaco Cassì il solo responsabile dell’ “allegra” gestione di 11 milioni del bilancio comunale, sottolinea il monito netto e deciso dei revisori: evitare ulteriori soccorsi finanziari alla società Iblea Acque Spa e “valutare se persistono ancora oggi le ragioni e le finalità che originariamente hanno giustificato la scelta di affidare il sistema idrico integrato alla società in house Iblea Acque Spa”, valutazione che, in effetti, attiene all’Assemblea dei Sindaci e non solo al sindaco di Ragusa.
Ancora Mauro interpreta l’avvertimento dei revisori come un invito a chiudere la società, inoltre segnala ancora come all’interno della stessa siano stati attribuiti incarichi dirigenziali senza selezione pubblica: con le determine n. 134 e 135 del 29 settembre 2023, l’Amministratore Unico avrebbe nominato due dirigenti senza alcuna procedura concorsuale, in violazione della normativa vigente e della giurisprudenza consolidata e con il riconoscimento retroattivo della qualifica dirigenziale presso SRR ATO 7 Ragusa S.C.p.A.
Ma non è solo Iblea Acque ad attirare le attenzioni del consigliere Mauro: il Consiglio di amministrazione della SRR ATO 7 Ragusa, con deliberazione dell’8 settembre 2022, ha riconosciuto al Dott. Fabio Ferreri la qualifica di dirigente con effetto retroattivo dal 1° agosto 2017, senza alcuna selezione pubblica.
Tali nomine, per legge e giurisprudenza, risulterebbero, secondo Mauro, nulle e illegittime.
Ed ancora. L’incompatibilità del Sindaco Cassì come Presidente del CdA della SRR ATO 7 Ragusa S.C.p.A.
Il Sindaco, sempre secondo Mauro, ricopre la carica in violazione delle disposizioni del D.lgs. 39/2013 e del parere ANAC n. 122 del 17 dicembre 2014, che sancisce l’inconvertibilità di tale incarico per chi riveste ruoli politici in Comuni soci della società.
In ultimo, Mauro riprende la violazione del divieto di incarichi onerosi per amministratori pubblici in quiescenza presso Iblea Acque S.p.A. : L’attuale Amministratore Unico della società, dirigente pubblico in pensione, mantiene l’incarico remunerato oltre i limiti temporali previsti dalla legge (art. 5, comma 9, del D.L. 95/2012). Questo dice Mauro oggi, mentre, precedentemente, in altre occasioni, aveva escluso anche l’incarico per un solo anno non retribuito.
La conclusione del consigliere Mauro: “le irregolarità riscontrate sono gravi e necessitano di un immediato intervento da parte delle autorità competenti. È indispensabile verificare la legittimità degli atti e, se necessario, procedere con i provvedimenti opportuni per ristabilire la legalità e tutelare l’interesse pubblico”.
Sarà interessante capire come andrà a finire.