Impegno di portata regionale per i biologi iblei Antonino Duchi e Monica Giampiccolo

I due professionisti della provincia di Ragusa, da tempo impegnati nel monitoraggio degli ambienti fluviali, e non solo, sono stati selezionati da ARPA Sicilia quali esperti per il monitoraggio biologico delle acque interne della regione.

Le numerose pubblicazioni e la pluridecennale esperienza sul campo hanno portato l’ARPA Sicilia a dotarsi della competenza del Biologo ambientale ed Ittiologo Antonino Duchi e della sua allieva, la Biologa ambientale Monica Giampiccolo, per la caratterizzazione degli ambienti fluviali della Sicilia.
Questo è avvenuto tramite una selezione pubblica alla quale hanno partecipato professionisti provenienti da ogni parte della Sicilia, oltre che da altre regioni italiane.
Ciò al fine di ottemperare alle prescrizioni della Direttiva Europea “Acque” che ha ‘rivoluzionato’ le metodiche di monitoraggio e gestione degli ambienti acquatici del territorio europeo.

Infatti, per quanto riguarda la Linea specifica per le acque superficiali, i due biologi sono stati inseriti nel team del “Laboratorio di Biologia Ambientale” e in quello “Stato dei FIUMI”.

Le attività, che i due biologi ragusani hanno già intrapreso, risultano di particolare importanza proprio in relazione ai sempre più frequenti e gravi fenomeni di siccità, nel quale i corsi d’acqua ed i loro ecosistemi di alta importanza naturalistica soffrono già estesissime secche, con conseguenti morie di flora e fauna.

“Già dai preliminari sopralluoghi effettuati in diversi bacini fluviali, quali tra l’altro l’Alcantara, il Simeto ed il Dirillo, è stato possibile evidenziare gli estesi problemi ambientali dei corsi d’acqua che abbiamo visionato, acuiti quest’anno dalla pesante siccità:” ha affermato il Biologo Duchi “dalle discariche abusive alle cementificazioni, dai prelievi eccessivi o abusivi agli scarichi di ogni tipo”.

Le indagini non devono essere fini a sé stesse, ma devono poi servire per avviare opere di conservazione e riqualificazione, come previsto espressamente dalla Direttiva Acque. Essa è sfortunatamente ancora poco attuata, particolarmente in Sicilia, dove addirittura esistono ancora aree urbane prive di depuratori.

Il coinvolgimento dei due biologi ragusani, oltre che rappresentare un incarico di prestigio, testimonia ancora una volta l’importanza a livello regionale di quello che è stato fatto negli anni in provincia di Ragusa per la conoscenza e la sensibilizzazione verso gli ambienti acquatici naturali.

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