Che il caso della ZTL di Ibla e delle sue criticità sia amplificato dalla inadeguatezza dell’assessore al ramo è di tutta evidenza: sul sito del Comune, lo stesso attraverso cui inoltrare le richieste concesse di transito quando la ZTL è attiva, ztlragusaibla.it, si legge che la ZTL sarebbe in vigore dal 1° aprile al 15 ottobre, con aggiornamento del sito al 1° agosto.
Rivolgendosi ai vigili urbani, si apprende, invece che la ZTL è ancora in vigore. Chi risponde al centralino indica anche il numero dell’ufficio preposto, per avere maggiori informazioni, ma non risponde nessuno.
Per quanto riguarda le varie polemiche, alimentate, quasi sempre, dagli operatori di strutture ricettive che si vedono coinvolti, dai clienti, per le multe ricevute, ci sono diverse puntualizzazioni che si rendono necessarie.
Gran parte delle multe sono pienamente legittime, per conclamate e palesi violazioni che, in sede di contestazione, sono state confermate pienamente: seconda o terza auto, o scooter, non registrati, difformità di orario nella richiesta del pass temporaneo, tanto che la percentuale degli errori del sistema, riconosciuti, è bassissima.
In tante parti d’Italia ci sono le zone a traffico limitato e non ci sono questo genere di polemiche, per primi noi ragusani ci atteniamo alle regole in molti centri storici della penisola.
Si dimentica che la ZTL di Ibla è fortemente voluta dai residenti, che, peraltro, hanno votato in massa per Cassì, è un provvedimento adottato dall’amministrazione precedente e confermato da un’altra giunta, per quanto sgradita la misura è del tutto legittima, né le forze di opposizione hanno rivolto istanze chiare per annullare il provvedimento.
Chi ha voluto e ha scelto per la ZTL, che, ricordiamo, in ogni caso, è in vigore, salvo alcune poche determinate zone, solo nei fine settimana, ha fatto le proprie scelte.
Chi si vuole recare a cena o visitare degli amici può farlo comodamente, se trova parcheggio, per buona parte della settimana.
Chiaramente, c’è chi, come chi scrive, non si reca più a Ibla, perché non intende usufruire della navetta, non intende scervellarsi per capire orari e divieti, non vuole correre il pericolo di vedersi l’auto portata via dal carro attrezzi per una eventuale sosta ritenuta irregolare, non intende tollerare l’assenza di un adeguato servizio taxi, con costi accettabili.
Di solito, misure di questo tipo vengono normalmente metabolizzate dalla gente, non ci sono effetti particolari, ma il fatto di non poter raggiungere facilmente il ristorante o il locale preferito, può determinare un calo delle presenze, che può riversarsi, precipuamente, sui locali di ristorazione e somministrazione.
Ma di questo si assume la responsabilità chi governa, chi preferisce ascoltare le istanze dei residenti piuttosto che quelle degli operatori commerciali.
Per tutto quanto analizzato, Taormina docet e lì il turismo è fiorente quanto mai. Va detto che il calo delle presenze può essere determinato anche da altre motivazioni che limitano l’appeal del posto, dal livello qualitativo e dai costi del servizio di ristorazione e somministrazione, dal tipo di eventi e manifestazioni che animano il quartiere.
Sarà il tempo il miglior giudice delle strategie di questa amministrazione che dovrebbe essere più autorevole nell’affermare e difendere le proprie scelte.
Strumentali, del tutto, appaiono, le sollecitazioni per annullare le multe, senza verifica della legittimità delle stesse, sollecitazioni strumentali ancora più gravi se ispirate da qualcuno direttamente interessato alla questione.
Bene fa il sindaco a parlare di “terrorismo” inutile che nuoce, prima di tutto, a chi vive e lavora a Ibla, anche se surreale appare la consueta giravolta comunicazionale della frittata quando asserisce che le lettere di protesta di turisti che ammettono, però, di aver sbagliato, sono la conferma di come a Ragusa le regole vengano fatte rispettare.
Avremo Ibla svuotata ma ci possiamo confortare con questo titolo.
Nel contesto di queste valutazioni c’è da attenzionare un passaggio dell’ultimo comunicato del comitato Comibleo: la solita nota per tentare di imporre scelte che, sotto certi aspetti, esulano dalle problematiche attinenti un comitato di residenti.
Questa volta si chiede l’istituzione del senso unico, in uscita, in via Peschiera, per migliorare la viabilità.
Abbiamo cercato di capire le motivazioni dei residenti per la viabilità in uscita e leggiamo un passaggio preoccupante: tutto al fine di “eliminare l’improprio attraversamento di Ibla, che causa ingorghi, inquinamento acustico, atmosferico e conseguente nocumento al benessere psicofisico dei residenti delle vie interessate”.
In pratica, il normale, ancorché considerevole, flusso di traffico di una località rinomata dal punto di vista turistico-culturale viene considerato ‘improprio’, gli ingorghi, l’inquinamento acustico e atmosferico, in ogni caso limitati a particolari orari della giornata e a periodi dell’anno, sono di nocumento ai residenti.
Riterrei opportuno chiudere totalmente Ibla e renderla omologa alle tante periferie e contrade della città, mantenendo gli stessi standard di manutenzione e di vivibilità degli stessi, se è questo quello che vogliono i residenti di Ibla.
Certo, pretendere servizi di ogni genere, manutenzioni, riqualificazioni, decoro della villa comunale, posti riservati per i residenti, postazione del 118, possibilmente medicalizzata, scuola anche per pochi alunni, servizio raccolta rifiuti dedicato, e considerare i flussi di traffico ‘impropri’ sembra eccessivo.
A margine della nota del comitato Comibleo, va notato come a proposito della richiesta per l senso unico in via Peschiera viene evidenziato come l’invadente vegetazione degli alberi che invade ormai la carreggiata è sempre al suo posto e nessun intervento è stato predisposto dall’assessore al ramo per un a questione tanto rilevante.
Per un menefreghismo tanto grave da poter chiedere anche le dimissioni dell’assessore, anche per le implicazioni riguardanti la sicurezza stradale, Comibleo assume un atteggiamento tale da considerare il disinteresse dell’amministrazione solo marginale e come tale trattato nella nota.