Gli unici a tenere all’attenzione la questione aeroporto di Comiso sono quelli del Comitato per la Difesa e lo Sviluppo dell’aeroporto di Comiso, i quali, constatando come, in fondo non arrivano soluzioni o, quantomeno, risposte, nonostante tutti si versino parole addosso, hanno pensato di inoltrare un appello al Prefetto.
Tracciando una genesi del Comitato e delle esigenze dei suoi promotori, tentano di sensibilizzare la massima autorità territoriale, considerato che lo scalo viene lasciato agonizzante, asserendo, in maniera forse impropria, che le rappresentanze politiche e istituzionali locali non abbiano mai, nell’ultimo decennio, espresso forte dissenso.
Sottolineando i rapporti intrapresi con le espressioni istituzionali ed elencate le diverse iniziative, in mancanza di riscontri alle diverse istanze avanzate, auspicano che alle non minori esigenze dell’indotto afferente all’aeroporto, vengano dedicate le stesse attenzioni che sono riservate ad altre vertenze, oltre a tutelare l’interesse dei cittadini del comprensorio, direttamente coinvolti dai disservizi e dalla mancata attività dello scalo.
Ma la questione aeroporto resta, comunque, sul tappeto e ci sono alcune condizioni che, di fatto, rendono inefficace qualsiasi tipo di protesta.
Solo l’on.le Dipasquale ha avuto la chiarezza di affermare che se la Regione non apre i cordoni della borsa, come fa per altri aeroporti minori della Sicilia, per Comiso non ci potrà essere futuro.
Per il resto tutti, politica e istituzioni, auspicano soluzioni, fanno appelli ma nessuno mette la realtà sul tavolo.
Quali sono le reali intenzioni della SAC per Comiso? Quali le posizioni degli azionisti di SAC nei confronti della problematica? Quanto la Regione può influire e vuole influire sulle politiche di SAC?
Del resto, l’AD di SAC è stato sempre abbastanza chiaro, ci vogliono somme a disposizione per attrarre compagnie su Comiso, ma nessuno chiede quali condizioni imporrebbe SAC se domani si trova una compagnia disposta a collegare Comiso con Roma e Milano con più voli giornalieri.
Ci sarebbe un conflitto di interessi con Catania o ci sarebbe mercato libero? Perché è chiaro che rotte su Roma o Milano farebbero gola a tutti, a condizioni di mercato, se dobbiamo mettere soldi per avere collegamenti con Forlì o Lille o l’Albania c’è solo da ridere, se non per le casse di qualche compagnia che potrebbe avere interessi, di certo per il territorio che ne trarrebbe poco beneficio.
Sono queste le cose che il Comitato deve chiedere, lasci perdere perché Ryanair se ne è andata, chieda piuttosto se il governo nazionale vuole, veramente, attuare la continuità territoriale e se l’aeroporto di Comiso può essere inserito fra gli aeroporti dove è possibile concretizzare voli a condizioni agevolate per i residenti.
Per il resto l’inadeguatezza della classe politica locale la fa da padrone: i sindaci vorrebbero mostrare di essere interessati ma appena si accenna a distrarre parte della tassa di soggiorno, tutti si girano dall’altra parte, e, forse, non hanno nemmeno torto a ignorare proposte difficilmente quantificabili per l’entità delle uscite e per i ritorni di ogni singolo ente.
Ormai si è capito che il Comune di Comiso ha poca voce in capitolo nell’azionariato di SAC, non si conoscono i termini della gestione affidata, non solo il Sindaco non vuol sentir parlare di rompere il rapporto con SAC ma, addirittura, non svela nemmeno la scadenza dello stesso che, forse, non è solo un rapporto di gestione.