Fra documenti inediti, tele pregiate e saloni fastosi, CAPOLAVORI INTORNO A CARAVAGGIO, una mostra-studio del tutto particolare, a Palazzo Donnafugata di Ragusa Ibla, dedicata ad alcuni artisti lungo un percorso caravaggesco.
Dopo i successi delle mostre dedicate alle opere della bottega calatina Bongiovanni Vaccaro (2021) e alle storiche ceramiche da tavola di Palazzo Donnafugata (2023), un altro evento culturale di grandissimo spessore, a cura di Costantino D’Orazio, da un’idea di Vicky DiQuattro, presidente dell’associazione culturale Donnafugata 2000, che, assieme alla sorella Costanza, apre, ancora una volta, al pubblico, la dimora storica che fu del Barone Corrado Arezzo de Spuches.
La nuova esposizione gode del Patrocinio e del contributo della Regione Sicilia – Assessorato ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana, oltre al sostegno della ex Provincia regionale di alcuni sponsor privati
Manca qualsiasi titolo di partecipazione all’iniziativa del Comune di Ragusa, cartina al tornasole dell’attenzione del sindaco, delegato alla cultura, e del suo esperto, verso la vera cultura e le sue forme più pregnanti
L’iniziativa si concentra sulla figura eccezionale di Corrado Arezzo De Spuches, nono Barone di Donnafugata, il cui ritratto è delineato dalla scrittrice Costanza DiQuattro: un personaggio straordinario che intorno alla metà del XIX secolo rappresentò una delle figure di spicco della comunità iblea, impegnandosi nella politica a livello nazionale (fu senatore del Regno d’Italia) e dedicandosi alla creazione di una delle collezioni d’arte più ricche della Sicilia orientale.
“…forse l’ultimo rappresentante di una vera nobiltà siciliana, o per meglio dire l’ultimo dei Gattopardi – scrive Costanza di DiQuattro nel catalogo edito da Dario Cimorelli – Non a caso fu proprio a lui che Tomasi di Lampedusa si rifece idealmente in molteplici passi del suo romanzo”.
Grazie ad un importante lavoro di ricerca d’archivio condotto da Angheli Zalapi e Valentina Bruschi, è emerso un documento di eccezionale interesse, mai studiato prima: l’Inventario dell’eredità del Barone di Donnafugata senatore Corrado Arezzo, un prezioso documento ancora inedito redatto in due sedute il 4 e 6 maggio 1896, quando vengono registrate oltre 100 opere, attribuite all’epoca ad alcuni tra i maggiori artisti italiani tra Quattrocento e Ottocento.
Si tratta del primo elenco completo delle tele conservate nella “stanza denominata Pinacoteca” di Palazzo Arezzo Donnafugata, redatto alla presenza di Monsignor Gioacchino Di Marzo “perito generico all’oggetto di periziare i detti quadri”.
La mostra “Capolavori intorno a Caravaggio”, si presenta quindi prima di tutto come un’eccezionale occasione di ricerca, che punta ad approfondire una vicenda culturale ricca di sorprese e notizie finora non raccontate da alcuno studioso.
Alcuni tra i documenti più significativi conservati nell’archivio della famiglia saranno esposti negli antichi saloni del palazzo, nel cuore di Ibla, accanto a cinque opere, scelte per l’occasione all’interno del grande numero di tele presenti nella collezione.
I visitatori potranno attraversare il maestoso ingresso della dimora, salire lo scalone monumentale e attraversare le stanze dove la famiglia ancora oggi risiede – la sala da pranzo, il salone da ballo, i salotti privati – dove saranno esposti quadri oggi oggetto di studio, che dai documenti antichi risultano attribuiti a grandi maestri del Seicento vissuti nel momento in cui l’esperienza caravaggesca stava rivoluzionando la storia dell’arte.
Grazie ad un allestimento progettato per l’occasione dello Studio Sciveres – Guarini, saranno esposti “Un popolano”, tela di Salvatore Rosa, della dimensione di centimetri 55 per 50, “valutato per lire 250” – così come l’opera risulta registrata nell’inventario del 1896 –, “San Paolo eremita nel deserto, figura dello Spagnoletto [Jusepe de Ribera] al naturale con firma, della dimensione di metri 1,50 per metri 2, “valutato per lire 2500.” e “David colla testa di Golia”, ovvero Giuditta colla testa di Oloferne, tela di scuola di Rubens, […] della dimensione di metri 2,05 per metri 1,40, “valutato per lire 400.”, opera che in altri documenti risulta riferita alla maniera di Luca Giordano.
Attraverso queste tele sarà possibile illustrare come un’intera generazione di pittori europei sia stata travolta dalla rivoluzione che Caravaggio aveva affermato tra Roma e Napoli, dove queste opere nascono nel Seicento, per poi finire in questa importante collezione siciliana.
Il vento caravaggesco soffierà tra gli ambienti di Palazzo Arezzo Donnafugata, dove i visitatori potranno accedere tramite visite guidate su prenotazione.
Con l’occasione sarà possibile ammirare anche i ritratti del Barone Corrado Arezzo De Spuches e di sua moglie dipinti nel 1889 da Dario Querci, pregevole pittore messinese nella seconda metà dell’Ottocento.
I dipinti del XVII secolo vengono presentati con le loro didascalie storiche perché attualmente oggetto di uno studio approfondito promosso dalla famiglia Arezzo Donnafugata, che inizia con questa mostra una campagna di analisi della propria collezione condotta da un gruppo di lavoro coordinato ad Vicky e Costanza DiQuattro, con il supporto scientifico di Costantino D’Orazio, che nei prossimi anni pubblicherà i risultati di analisi diagnostiche e ricerche d’archivio, condotte da Angheli Zalapi e Valentina Bruschi, dalle quali emergeranno tutti i particolari di una storia ancora da raccontare.
In occasione della mostra saranno illustrati gli argomenti e le ipotesi di lavoro che puntano a confermare le notizie contenute negli inventari inediti, così come ad indicare i criteri che guideranno l’importante attività di ricerca avviata con questa iniziativa, che colloca l’associazione culturale Donnafugata 2000 tra gli operatori più attivi in Sicilia nell’ambito dell’approfondimento di temi e dibattiti culturali, tra spettacolo e arte.
Info su www.teatrodonnafugata.it