Legambiente continua nella sua strategia mirata a farsi coinvolgere e a poter partecipare effettivamente ai processi di elaborazione delle politiche pubbliche ex Raccomandazione UE 2023/2836 del 12.12.2023.
È una strategia che non manca di essere portata avanti, ultimamente Legambiente si è fatta avanti, per esempio, perché pretende di essere coinvolta nei processi decisionali per il nuovo appalto dei rifiuti a Ragusa.
Ma nel quinquennio dell’amministrazione grillina, quando il Presidente di Legambiente Ragusa era assessore della giunta Piccitto e fu lo stratega unico dell’appalto per la raccolta differenziata del capoluogo, ancora vigente, di questo coinvolgimento e di questa partecipazione effettiva dei cittadini, nessuno degli ambientalisti parlò.
Vorremmo capire quali sono le esigenze di coinvolgimento dei cittadini, dal momento che le forze politiche presenti in Consiglio comunale costituiscono ampia parte democraticamente eletta, della rappresentanza dei cittadini.
I Circoli Legambiente “Il Carrubo” di Ragusa, “Kiafura” di Scicli, “Sikelion” di Ispica, “Melograno” di Modica hanno inviato la seguente lettera al prefetto di Ragusa e, per conoscenza, ai Sindaci della provincia:
Oggetto: coinvolgimento e partecipazione effettiva dei cittadini
Spett.le Sig. Prefetto,
La crisi idrica che si sta vivendo in Sicilia è una crisi ampiamente annunciata.
Da almeno 40 anni la Sicilia è considerata la regione più a rischio di desertificazione. Plurime sono le cause, che sono state ampiamente sviscerate.
Da una parte il cambiamento climatico, dall’altra una serie di impatti ambientali e cattiva gestione del territorio che alimentano e/o esasperano gli effetti di tale cambiamento, impatti derivanti da iniziative di un sistema politico-amministrativo-burocratico spesso incompetente, inefficiente o addirittura connivente con chi altera il territorio per i propri fini personali.
Negli anni abbiamo assistito, in spregio a qualunque minimo elemento di coscienza ecologica, al proliferare di migliaia di pozzi abusivi, ad incendi, a cementificazioni (e quindi impermeabilizzazioni) del territorio, all’inquinamento di pozzi e sorgenti, allo spreco delle risorse idriche, a sistemi e produzioni agricole idrovore, a Comuni che fanno pagare l’acqua a forfait anziché a consumo.
Le istituzioni del territorio si sono di fatto rese ‘impermeabili’ a qualunque campanello d’allarme ed a qualunque proposta che andasse nella direzione di un cambiamento in senso ecologico e sostenibile della gestione del territorio e delle sue risorse.
Adesso se ne vedono drammaticamente le conseguenze.
Stupisce al riguardo dover constatare che si cerca di porre rimedio a problemi strutturali solo in una fase in cui si è arrivati all’emergenza, un vizio tipico del nostro paese e della nostra regione in particolare, vizio che sembra diventato strutturale e per certi versi opportuno per permettere di ‘saltare’ le norme ed i sistemi di controllo.
Nel contempo, per trovare soluzioni, si organizzano riunioni ed incontri nelle chiuse stanze alle quali sono invitate ‘solamente’ quelle istituzioni e strutture che negli anni hanno contribuito a creare il problema.
Mentre infatti tutte le normative nazionali ed europee di gestione dei ‘beni comuni’ quali l’acqua, spingono verso la sempre maggiore informazione ai cittadini e verso il sempre maggiore coinvolgimento degli stessi, in specie in forma associativa, nella gestione dei beni comuni, assistiamo a riunioni ‘carbonare’ in cui la cosiddetta ‘società civile’ non può né ascoltare, né ‘mettere il naso”.
Riteniamo che anche questo modo di fare sia parte del problema e che quindi ci sia bisogno di cambiare registro drasticamente.
Chiediamo quindi che le associazioni ambientaliste presenti sul territorio siano specificamente coinvolte in tali processi consultivi e decisionali riguardanti l’emergenza idrica che stiamo vivendo, secondo la Raccomandazione UE 2023/2836 del 12.12.2023.
Si rimane pertanto in attesa di riscontro per dare inizio a una proficua e dovuta collaborazione fra Istituzioni e Cittadinanze attive organizzate in associazioni ambientaliste come le scriventi.
Il 7/8/2024
Distinti saluti
Angelo Rinollo, presidente circolo “Il Carrubo” – Ragusa
Alessia Gambuzza, presidente circolo “Kiafura” – Scicli
Anna Alì, presidente circolo “Sikelion” – Ispica
Giorgio Cavallo, presidente circolo “Melograno” – Modica