Era diventato il segreto di Pulcinella, nella tarda serata di lunedì, giorno canonico delle riunioni del centro destra, nel corso di una lunga riunione protrattasi per definire gli ultimi dettagli di un accordo di coalizione, era venuto fuori il nome dell’avv. Giovanni Cultrera come candidato unitario della coalizione.
Il ‘segreto’ è durato, a stento, fino a stamattina quando diverse testate hanno tirato fuori il nome che svolazzava sempre più insistentemente ma che il diretto interessato voleva mantenere riservato fino alla conferenza stampa che è stata convocata per le ore 16 di giovedì 16 marzo, nello stesso salone dell’hotel Mediterraneo dove Fratelli d’Italia aveva presentato il suo candidato, Pasquale Spadola.
Candidato che, evidentemente, ha mostrato in profondità la caratura della quale nessuno dubitava, offrendo la propria disponibilità ad un passo di lato, non un passo indietro, per il bene della coalizione.
Tutta una serie di piccoli inconvenienti, dovuti ad una coalizione allo sbando e a un partito non ancora aduso al nuovo ruolo di primo partito della nazione, partito di governo a Roma e in maggioranza alla Regione Siciliana.
Per inciso, sarebbe d’uopo un forte rinnovamento dei quadri di Fratelli d’Italia di Ragusa, dopo quanto accaduto, al netto di quello che ci diranno sui fatti, in conferenza stampa, e sulla base delle voci che circolano su presunte commistioni con le liste del sindaco uscente.
Dicevamo dei fatti che ci racconteranno, ma come era noto il nome del nuovo candidato, sono noti i fatti.
Nella totale assenza della Lega e di Forza Italia le trattative per eventuali nuove soluzioni erano state proposte da Maurizio Tumino di INSIEME, fra le poche teste pensanti della coalizione, che, da giorni, invitava alla soluzione di un candidato della coalizione e a non fermarsi sul nome imposto dal partito della Meloni.
Evidentemente, la possibilità che INSIEME potesse essere disposta a correre da solo, per una candidatura identitaria, ha convinto Fratelli d’Italia che era meglio non forzare la mano, fatta la verifica del bacino di voti non certo concorrenziale per puntare, non certo al successo, ma ad una presenza dignitosa.
Quanto a Pasquale Spadola c’è da augurarsi che il passo di lato voglia significare, comunque, la sua presenza forte e significativa all’interno della giunta che si andrebbe a formare in caso di vittoria.
In caso diverso, sarebbero fortemente svalutate le possibilità di successo.
Il nuovo candidato, l’avv. Giovanni Cultrera, conosciuto e apprezzato professionista del Foro di Ragusa, cresciuto in Forza Italia, con solide amicizie eccellenti, da Giovanni Mauro a Nino Minardo, ha maturato la sufficiente esperienza politica per affrontare la sfida. Appare come il candidato giusto per età, per assoluta rispettabilità sua e della famiglia, il padre emerito dirigente della Provincia Regionale dei tempi d’oro, per il piglio che lo riproporrebbe, di certo, come politico autorevole sulla scena politica, un giovane ben visto, con le intuizioni giuste in politica che lo hanno visto, in tempi non sospetti, tenersi defilato rispetto alla Lega per avvicinarsi a Fratelli d’Italia, e queste intuizioni, in politica non sono da poco.
In ogni caso, un giovane apprezzato e stimato, sono già in molti a vedere, sul campo classico di contrapposizione fra centro destra e centro sinistra, una sana e appassionante competizione con il candidato di area progressista, Riccardo Schininà.
Determinate resterà l’apporto di INSIEME per il candidato di Fratelli d’Italia, ma il trend estremamente favorevole del partito della Meloni potrebbe favorire la conquista del necessario bottino di voti per insidiare il favorito Schininà.
In pratica, anche se sembra paradossale, nell’area progressista dovranno tifare Cultrera, perché ogni voto da lui conquistato sarà tolto a Cassì.
Il tutto, naturalmente, ad una condizione, che coerentemente a quanto si auspica, nell’ambiente sano di Fratelli d’Italia, nel caso di un eventuale ballottaggio Cassì-Schininà i voti della coalizione di centro destra siano opportunatamente e chiaramente indirizzati.
Altrimenti teniamoci la sfida Cassì-Schininà e dedichiamoci a questa campagna elettorale finora fatta di parole, di schermaglie, di trattative, senza alcun cenno ai programmi e alle strategie politiche per svegliare la città dal letargo dal quale si attende di uscire almeno dal 2018.