Rifiuti, tasse, sperperi e le sorprese della Tari: il punto dell’Osservatorio Osservatorio Diritti Sociali di Sinistra Italiana Ragusa

Firmato pochi giorni fa, dal presidente della Regione, un decreto che colpirà ancora di più i redditi dei siciliani che pagano la Tari.
Il decreto prevede l’invio di 5.733 tonnellate di rifiuti, fino al 30 giugno, fuori dai confini europei. È già tutto previsto. L’Assessore regionale ha preventivato 201 containers che viaggeranno a bordo di sei navi. Insomma, file di camion, che attraversando tutta la Sicilia, raggiungeranno il porto di Augusta dal quale si svilupperà un via vai di navi dirette in Turchia.
Continua così il “tour dei rifiuti”. È appena il caso di ricordare che, all’inizio del mese, un analogo provvedimento della Regione ha autorizzato la spedizione di 900 tonnellate, provenienti da Lentini, per essere inviate in Finlandia.
Dopo il fallimento gestionale delle discariche, i costi di smaltimento cresceranno ancora e quindi cresceranno ulteriormente le tasse comunali (Tari) a discapito delle nostre tasche.
Una recente relazione dell’associazione dei comuni ha pubblicato un dossier che confronta i prezzi dello smaltimento nelle varie regioni d’Italia. In Sicilia il costo medio è 380 euro: il triplo della media nazionale!
In sostanza, un chilo di rifiuti costa 0,38 euro mentre un chilo di arance 0,20 euro. A guadagnare sono le ditte dei trasporti e i Paesi di destinazione. Un vero sperpero di denaro pubblico, denaro che invece andrebbe investito nel completamento del ciclo dei rifiuti: realizzazione di impianti per riuso, riciclo e valorizzazione dei materiali contenuti nei rifiuti, e riduzione al minimo delle quantità di indifferenziata.
Come è noto, ormai da anni il costo di raccolta e smaltimento dei rifiuti è a tutti gli effetti una tariffa a carico dei cittadini. Infatti, nel mese di ottobre, l’importo della quarta rata Tari è per così dire “a sorpresa” perché è determinato sulla base dei risultati di gestione del servizio.
Per uscire da questa situazione occorre:
– introdurre misure significativamente premiali (tariffazione puntuale o riduzione dei tributi) per coloro che seguono la buona pratica della differenziazione;
– perseguire con massima severità senza sconti gli incivili che non differenziano, abbandonano o smaltiscono illegalmente i rifiuti;
– completare il ciclo dei rifiuti realizzando gli impianti necessari,6 abbandonando definitivamente il conferimento in discarica, e non sprecando risorse negli inutili e dannosi inceneritori che anziché recuperare il materiale lo distruggono producendo inquinanti;
– realizzare gare di appalto per i servizi di raccolta rifiuti non più a livello comunale ma a livello di aree più vaste (anche provinciali) in modo da realizzare significative economie di scala nei costi di raccolta, gestione, comunicazione.
Soltanto così si potrà determinare una graduale inversione di tendenza.

Osservatorio Diritti Sociali, Sinistra Italiana Ragusa

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