Scienza sociale della conservazione e pesca sportiva: un’innovativa ricerca siciliana

La specifica relazione del Biologo Antonino Duchi, elaborata in collaborazione con la collega Monica Giampiccolo ed il supporto operativo della FIPSAS di Ragusa, ha suscitato particolare interesse al recente convegno dell’Associazione Italiana Ittiologi Acque Dolci (A.I.I.A.D.) tenutosi a Parma.

Si è appena concluso il convegno di Ittiologia d’acqua dolce di Parma, l’incontro biennale che vede ricercatori e dottorandi nonché liberi professionisti confrontarsi sui vari temi del settore.
Particolarmente innovativa è stata al riguardo la relazione svolta dal Biologo ragusano Antonino Duchi ed elaborata insieme alla collega Monica Giampiccolo, con il supporto operativo della FIPSAS di Ragusa.

L’indagine pilota è infatti risultata l’unica al convegno ad applicare l’approccio della Scienza sociale della conservazione alla pesca ricreativa, ed infatti è stata inserita nella sessione: “Approcci innovativi per la conservazione dell’ittiofauna e degli habitat”.

“La conservazione della natura” evidenzia il biologo siciliano” deve avere sicuramente una solida base naturalistico-biologica, ma esiste una fondamentale componente umana che va anch’essa indagata e coinvolta, se si vogliono avere positivi risultati”.

E l’innovativo approccio è stato apprezzato da diversi partecipanti al convegno, che ne hanno sottolineato la novità in ambito ittiologico nonché l’importanza di svilupparlo e replicarlo in un contesto più vasto.
È stato quindi il primo passo in ambito A.I.I.A.D. per aprire un nuovo filone di ricerca in ambito della conservazione e corretta gestione della fauna ittica delle acque interne.
È infatti importante ‘rompere le gabbie’ tra le diverse culture facendo quindi dialogare gli aspetti sociologici con quelli naturalistici.

La ricerca è stata svolta tramite l’invio, da parte del Presidente Giovanni Altamore, di uno specifico questionario online sulla pesca e l’ambiente alle diverse società di FIPSAS Ragusa, che hanno provveduto a coinvolgere i soci.

“I risultati, seppur di un’attività pilota” afferma il Biologo Duchi “rappresentano un elemento importante per sviluppare al meglio il dialogo ed il coinvolgimento dei pescatori nella salvaguardia delle risorse ittiche e degli ambienti acquatici, così fortemente martoriati in Sicilia”.
Un elemento da non sottovalutare tenuto anche conto che gli aspetti ambientali sono essenziali per il mantenimento della salute umana, in un’importante ottica di prevenzione.

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