di Cesare Pluchino
Storia infinita quella dei parcheggi sotterranei di Ragusa, che si arricchisce di nuovi particolari.
Come nel vecchio Far West ci fu la febbre dell’oro, Ragusa ha vissuto, in tempi relativamente recenti, la febbre del parcheggio pluripiano, preferibilmente sotterraneo.
In totale la città può vantare il parcheggio adiacente al Tribunale, in Via Carlo Alberto dalla Chiesa, la cui parte sommitale permette l’accesso pedonale al Ponte Vecchio e alla zona d’ingresso degli Uffici Giudiziari, chiamato parcheggio Carmine, il parcheggio sottostante la Piazza Matteotti, meglio conosciuta come Piazza Poste, e quello sottostante la piazza del Popolo, detto anche parcheggio Stazione. Negli ultimi anni sono state approntate altre due grandi aree di parcheggio, in c.da Tabuna, dietro la Questura, appunto il parcheggio Tabuna e il Colombardo, adiacente ma con ingresso da Piazza Croce, ancorché poco segnalato.
Teoricamente non ci dovrebbero essere problemi di parcheggio in città, come pure le strade dovrebbero essere sgombre di veicoli parcheggiati, soprattutto irregolarmente.
Nella pratica i parcheggi sono poco sfruttati, il sistema del trasporto pubblico non è stato adeguato per favorire l’uso di queste strutture, non c’è ancora, per l’automobilista ragusano la cultura del parcheggio a pagamento come resta l’abitudine di posteggiare nelle immediate vicinanze della casa o dell’ufficio. Per sfuggire anche ai parcheggi a pagamento, delimitati dalle cosiddette ‘linee blu’, ogni angolo, ogni zona morta di una via, ogni marciapiede poco frequentato, ogni spazio di rispetto di passi carrabili, di spazi per invalidi, di cassonetti per i rifiuti, grazie alle politiche permissive della Polizia Urbana, sono invasi da automobili.
A ciò si aggiunga che chi gestisce i parcheggi, attualmente in funzione, si è ben guardato dal promuovere l’opportunità di sostare con una spesa contenuta, non lasciando l’auto al sole e, generalmente in condizioni di maggiore sicurezza che non sulla pubblica via; nessuna pubblicità, poche convenzioni per privati e per i commercianti, nessun tipo di promozione, nemmeno un’adeguata segnaletica per il forestiero.
Il risultato che di ogni parcheggio si riempie, a stento, per un piano solo, nelle ore della mattina, per il resto della giornata soste che non possono ripagare degli investimenti.
Qualcuno faceva notare che, per il parcheggio di piazza del Popolo, erano stati utilizzati finanziamenti europei, altrimenti non erogati perché vincolati alla costruzione di tali strutture, ma la scelta del sito resta opinabile alla luce del trasferimento dell’Ospedale che desertificherà la zona, di certo nelle ore pomeridiane.
Senza dire che il parcheggio di piazza del Popolo rischia di costituire un boomerang, dagli effetti imprevedibili, per la città.
I tempi lunghi hanno fatto intanto lievitare i costi e quello che doveva essere un parcheggio a costo zero, dopo inenarrabili lungaggini sarà disponibile, all’apertura, solo per due dei quattro piani, con la zona esterna ancora da completare in attesa di altri fondi necessari.
Una delle solite vicende all’italiana, ereditata dalla Giunta Piccitto, e dall’Assessore Corallo in particolare, che ora si ritrovano per le mani un’altra scottante questione, che, grazie alle capacità trattanti dell’assessore competente, si sta cercando di risolvere per mezzo di lunghe, estenuanti trattative.
Il motivo del contendere, di cui ci occupiamo analiticamente, in altra parte del giornale, vede la società che ha costruito e gestisce, secondo gli accordi contrattuali, il parcheggio di Piazza Poste impegnata a richiedere una revisione del piano economico finanziario del progetto di finanza alla base della convenzione.
Il Comune, a suo tempo, in cambio di una quota a suo carico per la costruzione del parcheggio, pare 1.500.000 euro, ritenne più conveniente stabilire accordi per concedere alla stessa ditta la gestione del Parcheggio Carmine, quella del parcheggio Stazione con altre obbligazioni di vario tipo, quali l’inibizione di parcheggi a raso in Piazza del Popolo, Piazza Caduti di Nassiriya e in Via Majorana e in Via Gen. Dalla Chiesa.
Ad oggi, come fatto rilevare anche dai consiglieri d’opposizione Maurizio Tumino e Giuseppe Lo Destro, ci sono palesi inadempienze contrattuali: l’affidamento previsto in convenzione della gestione del Parcheggio Stazione non è mai avvenuto; l’affidamento previsto in convenzione della gestione del Parcheggio Carmine è avvenuto in ritardo rispetto ai tempi contrattuali; non si è mai provveduto all’inibizione totale dei parcheggi a raso nelle vie prima citate.
A complicare le cose, una richiesta di risarcimento, da parte della ditta, di oltre 10 milioni di euro, mentre nelle more della risoluzione della questione, per ovvi motivi precauzionali di ordine giuridico, il parcheggio Stazione resta chiuso.
A questo punto non resta che vedere se l’Assessore Corallo riuscirà ad impacchettare il parcheggio Stazione come regalo di Natale per la città, rendendolo fruibile.
Naturalmente sarà interessante sapere quali saranno i termini degli accordi auspicabili, per capire che danni ha fatto la febbre da parcheggio degli anni passati e soprattutto quanto ci costeranno questi lussi finora non apprezzati dagli automobilisti ragusani.