Chiede scusa, ma di che cosa?

Il Sindaco Cassì replica alle critiche per la proposta, da sottoporre al Consiglio comunale, per il piano di utilizzo della Tassa di Soggiorno 2018. Lo fa attraverso la comunicazione di regime, sulla pagina facebook, con una slide contenente un post graficamente organizzato, e con una intervista video su un giornale on line.

Replica subito ripresa dal consigliere comunale del gruppo INSIEME, Giorgio Mirabella, che ha diramato la seguente nota:

Attraverso comunicazione sui social e con una intervista video, come riportato nel titolo di quest’ultima, il sindaco Cassì chiede scusa: ma di che cosa, se come, viene riferito, tutto resta come deciso?
Il problema è se la strategia architettata per riallineare il bilancio è lecita dal punto di vista amministrativo, oppure no.
Senza voler ergerci a giudici, come anche trapelato da ambienti vicini all’amministrazione, si tratta di una colossale forzatura che forse neppure riuscirà a superare le maglie non strette delle norme amministrative.
Non a caso non si parla più dei dipendenti della cultura… si sono persi per strada.
È certamente legittimo tutelare i servizi sociali, specie quelli obbligatori per legge, ma che ci azzecca questo ragionamento con l’impostazione sul soggiorno???
È opinione comune che non si amministra improvvisando, come in questa occasione.
Il Sindaco scopre ora che questo non è bilancio della giunta Cassì, ma una pietanza lasciata in frigo, forse volutamente, dalla precedente amministrazione, ma, allora era bene mangiarla subito, per evitare che andasse a male.
Non siamo più in campagna elettorale, non c’è bisogno di assicurare altre risorse per la promozione turistica, la tassa di soggiorno, se ben utilizzata, fornisce somme già abbastanza utili.
Non voglio soffermarmi sulla cervellotica valutazione circa l’utilizzo, nell’anno, del gettito della tassa di soggiorno, enormemente discutibile, né sulla risibile considerazione che i tempi stretti per l’approvazione del bilancio, – siamo arrivati a quasi tre mesi dall’insediamento della giunta, – siano stati incompatibili con le dinamiche dell’Osservatorio per la sua nuova composizione, per quanto si vuole ricorrere d una convocazione straordinaria delle organizzazioni di categoria, per mettere una pezza alle colpevoli omissioni, in questo caso del Presidente del Consiglio comunale che ha già convocato, con enorme ritardo, la Commissione Trasparenza, ha dimenticato di presentare al Consiglio, alla prima seduta utile, l’approvazione di debiti fuori bilancio e, come stiamo vedendo, ha dimenticato di convocare le parti per la nuova composizione dell’Osservatorio per la tassa di soggiorno.
Ci sia consentito, pur nel rispetto delle prerogative di una giunta di operare al meglio, in fase di redazione del bilancio preventivo, anticipare quelli che saranno i rilievi che solleveremo in ordine alle riserve venute fuori da un primo esame dell’atto e a quelle che scaturiranno da un esame più approfondito, già avviato per un adempimento che poteva offrire, alla città, sensibili misure per un risveglio economico-turistico, propedeutico non solo al turismo della prossima stagione ma all’economia generale del comparto.
A poco serve fare, ora, promesse sulle prossime mosse a favore delle voci emergenti del turismo, abbiamo riletto il programma elettorale del sindaco alla voce ‘sviluppo turistico’, che era al secondo punto della lista di cose da fare, e possiamo notare come nulla si sia tentato di fare con la tassa di soggiorno, addirittura, per gli infopoint, invece di reperire personale specializzato, utilizziamo le somme per pagare gli stipendi.
Ci troviamo davanti, al di là delle forzature amministrative per esigenze di bilancio, a indicazioni assai generiche, superficiali, con pochi particolari che possano aiutare a capire quali siano le dinamiche che sovraintendono alle politiche turistiche.
Nessuna somma minimamente importante per il Castello di Donnafugata, nessun cambiamento in ordine alla scelta di sostenere eventi e spettacoli di dubbio beneficio per il turista, con 143.700 per interventi per l’organizzazione e gestione di eventi per attività culturali di promozione turistica, troppo vaga la spesa di ben 265.000 euro per generici contributi da erogare per interventi in materia di turismo.
Nessun cenno, nel piano predisposto, per interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali, rilevanti come attrazione turistica.
Nessun cenno per interventi per la promozione e valorizzazione di manifestazioni tradizionali e identitarie della città, nessun cenno per adeguamenti di strutture ricettive e servizi pubblici per l’accesso di animali.
Progetti di sviluppo di itinerari turistici anche in ambito extra comunale, anche per questo nessun cenno.
Capisco che leggere un regolamento comporterebbe che si dovrebbero, poi, rispettare gli articoli, altrimenti è tempo perso, ma, a questo punto, visto l’andazzo, consiglierei, se tutti sono d’accordo, di eliminare il regolamento e lasciare piena disponibilità di scelta alla giunta di turno, superando tavoli tecnici, osservatori e anche inutili passaggi in consiglio comunale se, come temo, una maggioranza asservita al governo cittadino, vorrà svolgere solo una funzione notarile di semplice nulla osta per le decisioni dei vertici politici sulla materia.
Giorgio Mirabella

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