Gravi dichiarazioni di Sergio Firrincieli: il sindaco sarebbe a conoscenza della situazione delle ambulanze 118 dal novembre scorso

Che il sistema sanità sia saltato è sotto gli occhi di tutti, tuttora, come è stato in passato, si aspettano le europee per spartire la torta di direttori sanitari e amministrativi che, evidentemente, non sono scelti per competenze e capacità ma per patronato politico.
C’è poco da cercare responsabilità, quando non ci sono medici, non si trovano infermieri, se non a fatica, i livelli di retribuzioni non sono attrattivi, soprattutto in relazione alle prestazioni richieste.
Piuttosto, sorgono spontanei alcuni interrogativi: Ragusa e il suo territorio sono sempre al centro di polemiche e di lamentele, postazioni del 118, strutture territoriali, medici di base, manca sempre il personale necessario, perché non trovano le stesse discrasie in altre parti della Sicilia?
Può essere che l’incapacità di organizzare la sanità sul territorio è solo prerogativa della nostra provincia, è difficile credere che altrove si stia a meraviglia, ma si sente parlare poco di reparti in crisi, a rischio chiusura, e di servizi non fruibili.
Dovrebbe essere compito del sindaco assicurarsi della situazione generale e sollecitare soluzioni, anche di emergenza: ma il nostro sindaco, ormai assodato e da lui stesso ammesso, non è tipo da battere i pugni sul tavolo.
Sterile appare, quindi, la polemica del pentastellato Sergio Firrincieli che si sofferma su una riflessione di natura politica, perché sostiene che il nostro sindaco sapeva, dal novembre scorso, delle criticità che stavano affiorando per la sanità, prioritariamente nel capoluogo, e avrebbe fatto poco.
Firrincieli sostiene che alla fine dello scorso anno gli addetti ai lavori informavano il sindaco sulla situazione del 118, e su altre criticità, e richiedevano un incontro in conferenza dei sindaci che non è mai stata convocata a tal proposito.
Postazioni del 118 a volte sguarnite di personale medico, infermieristico e di supporto; presidi territoriali dell’emergenza che dovrebbero aiutare lo smaltimento e l’afflusso dei pazienti in pronto soccorso con pochissimi medici a disposizione e quindi con turni scoperti; pronto soccorso ormai in una profonda crisi che porta, come in moltissimi casi descritti, anche a servizi televisivi nazionali, a dimissioni di massa del personale infermieristico e medico.
Secondo il consigliere del Movimento 5 Stelle, aver cominciato tardi a parlare di questi temi ha perciò prodotto interventi tardivi come il bando per gli infermieri che ha come data ultima di presentazione delle candidature il 23 aprile, tutto ciò a ridosso del 1° maggio, quando scatterà la mancanza dei medici nelle ambulanze.
Risulta, tra l’altro, che il bando in questione sembrerebbe essere stato predisposto per reclutare personale infermieristico a fronte del fatto che quello attualmente in forza non intende fornire il proprio supporto non assumendosi la responsabilità di salire in ambulanze senza più medico a bordo.
Quindi, a quanto sembra, e se così fosse sarebbe molto grave, si sta cercando un’altra scappatoia con il reclutamento di altro personale.
Aspetti da verificare ma che ci dicono molto su una questione tutta ancora da decifrare. Qual è la considerazione politica da fare?
Firrincilei non fa sconti: “Come al solito lo scarso interventismo dell’amministrazione comunale, l’aspettare credendo che la situazione si risolva da sola o che un cavaliere dalla corazza argentata ci soccorra, ci fa arrivare a ridosso dei problemi senza una soluzione e costretti ad operare in emergenza.
Diciamo no a questo modo di agire del sindaco che avrebbe potuto essere più sollecito. Non è così che opera e si adopera il buon padre di famiglia.
Tutto ciò, soprattutto, quando ci confrontiamo con una situazione articolata e potenzialmente pericolosa per la collettività. Sono necessarie risposte”.

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