Uno dei settori dell’amministrazione comunale particolarmente nel mirino delle opposizioni e degli avversari politici del sindaco Piccitto è quello dell’urbanistica: non si sarebbe fatto molto per quelle che sono ritenute emergenze della città.
Le critiche, come spesso avvenuto, non vanno al di là della semplice enunciazione delle mancanze dell’amministrazione, senza cenni propositivi e risolutori, meno che mai argomenti dell’attuale campagna elettorale.
Un problema che sta venendo a galla, perché da cinque anni se ne sentono di tutti i colori, contro l’amministrazione, ma nessuno dice cosa si vorrebbe fare in futuro e, soprattutto, quali saranno le priorità.
Sgravato da esigenze di carattere elettorale, il sindaco ha convocato una serie di conferenze stampa per fare il punto dell’attività svolta nei cinque anni di governo della città.
Sono incontri che, sotto certi aspetti, facilitano il compito dei candidati alle prossime comunali, non solo sindaci, ma anche semplici consiglieri, che possono esprimere quello che non condividono delle tesi del sindaco e degli amministratori e possono tracciare le linee delle politiche che vorranno portare avanti.
Nella conferenza stampa per il bilancio dell’attività per i centri storici è intervenuto anche l’architetto Barone che, assieme al primo cittadino, ha tracciato le linee di quello che è stato il lavoro nel settore dell’urbanistica.
I vertici dell’urbanistica del Comune di Ragusa rifiutano le critiche e sottolineano la complessità di un lavoro, portato avanti da personale in numero non adeguato, che ha dovuto, prima di tutto, mettere ordine in un settore ‘difficile’, come non si faceva da anni.
Primo passo, indispensabile, per andare avanti, è stato quello dell’adeguamento del PRG sulla base delle anomalie segnalate dalla Regione, successivo all’annullamento dell’ormai famosa delibera 77 del 2009.
Procedure e adempimenti che, come per altre importanti questioni, come ha sottolineato il sindaco, risentono dei tempi elefantiaci della Regione.
La nuova pianificazione ha previsto la variante al parco agricolo urbano con la ridefinizione delle aree PEEP, il piano del demanio marittimo, il piano delle riserve; per quest’ultimo adempimento, portato avanti con il Comune di Scicli, il nostro comune risulta fra i primi in Sicilia ad aver ottemperato alle nuove norme.
Successivamente all’approvazione della variante si potrà procedere all’approvazione delle direttive, in vista dell’approvazione dello schema di massima del piano.
Ragusa può vantare l’adozione della variante del parco agricolo urbano, mentre il piano spiagge, benché ripetutamente approvato, ha dovuto subire gli adeguamenti alle nuove normative che la regione ha introdotto.
Il Sindaco ha voluto rimarcare la situazione iniziale che ha visto gli uffici impegnati, prima, per adeguare il vecchio piano, un lavoro di tanti anni che, alla fine, ha determinato una inversione di rotta nel settore, con l’introduzione di regole certe e una forte riduzione del consumo di suolo.
Sottolineata l’azione che ha tenuto conto della situazione, che ha valutato attentamente le possibilità di contenziosi: per Piccitto siamo in uno stato di diritto, una netta inversione sarebbe stata rischiosa, resta un parco urbano di 38 ettari che poche città possono vantare, “un pezzo di campagna, di habitat rurale tipico del territorio, all’interno dell’abitato”, come ha sottolineato il dirigente architetto Dimartino.
Il sindaco rivendica il merito di aver messo tanta legna al fuoco e di lasciare una serie di progetti che ha le gambe per camminare.
La ricucitura delle periferie, la rideterminazione delle aree PEEP, completano un quadro di sistemazione generale che rendono meno impattanti le scelte del passato.
Al riguardo, il dirigente Dimartino ha voluto sgombrare il campo da alcune eccezioni sollevate, a proposito dei dati sulla popolazione che sarebbero in linea con quelli forniti dall’anagrafe comunale, mentre le critiche fanno riferimento a dati ISTAT su base regionale, a proposito del numero degli alloggi, parametrato all’anno 2036, e, soprattutto a proposito dei dati di occupazione del suolo che ha contestato sulla base di evidenze cartografiche che smentiscono ogni rilievo. In particolare, nel periodo dal 2010 al 2014 non risultano differenze evidenti, dal 2010 al 2012 erano stati presentati 20 piani costruttivi, dal 2012 al 2017 solo 7.
Il ridimensionamento delle aree PEEP, sostanzioso, non ha potuto prevedere un’azione più massiccia, che sarebbe stata in linea con le politiche dell’amministrazione pentastellata, per il forte rischio di contenziosi.
In un successivo incontro con la stampa, il sindaco, accompagnato dal dirigente, ing. Scarpulla, ha fatto il punto sulle opere pubbliche, sintetizzando in circa 200 interventi e 40 milioni spesi il lavoro di cinque anni.
Ma più ancora, Piccitto ha voluto sottolineare che lascerà in eredità al successore progetti e interventi per altri 57 milioni di euro, cifre e contenuti che offrono la dimensione dell’attività svolta.
L’ing. Scarpulla ha messo in risalto l’impegno nel settore dell’edilizia scolastica, dove, anche con fondi extrabilancio, di Regione e Stato, sono stati spesi circa 11 milioni, dei quali 8 con bandi pubblici.
Tutti e 33 gli edifici scolastici della città, di competenza comunale, ricordiamo che gli istituti superiori sono di competenza della Provincia, sono in sicurezza, solo 1 o 2 istituti mancano della certificazione di sicurezza solo dal punto di vista burocratico.
7.600.000 euro sono stati destinati alle opere appaltate e da appaltare per efficientamento energetico, mentre sono in itinere i progetti per l’Agenda Urbana, nonché quelli per il bando sulle periferie urbane, fortemente voluti dal primo cittadino.
Anche l’edilizia sportiva ha visto una intensa e significativa attività, con interventi per circa 4.000.000 di euro.