Sergio Firrincieli sempre troppo buono, parla di ‘nuovo’ allarme per la sanità in città, ma, invero, non c’è nulla di nuovo, con le solite emergenze dentro e fuori le strutture sanitarie

Una situazione che molti conoscono, anche gli amministratori della città che, però preferiscono indugiare a fare sopralluoghi con i vertici ASP per le case protette e per le case di comunità.
Dal 1° maggio non ci sarebbero ambulanze medicalizzate, a Ragusa, solo due ambulanze di base che con un solo soccorritore non hanno null’altro da fare che convogliare ogni chiamata al pronto soccorso dell’ospedale.
Una situazione nota da qualche settimana, non una emergenza improvvisa, che vede l’assoluto immobilismo dei vertici ASP e l’indifferenza del primo cittadino, un’altra emergenza che si aggiunge alle ventilate chiusure di reparti e alle gravi omissioni in merito alle sentenze del TAR per la neurologia e la stroke unit che a Ragusa hanno solo una apertura diurna.
Nessuno fa nulla e, peggio, nessuno dice nulla.

Scrive ora Sergio Firrincieli, consigliere del Movimento 5 Stelle: “Ci risulta che da mercoledì prossimo – aggiunge Firrincieli – non ci saranno più ambulanze medicalizzate nelle postazioni di casa nostra, quindi niente più medici a bordo ma solo autisti soccorritori e infermieri.
I medici in forza alla postazione Ragusa 1, un tempo vero e proprio esempio di eccellenza in ambito regionale, hanno effettuato scelte diverse e tutto ciò, naturalmente, finirebbe con l’avere ripercussioni pesantissime ai danni della comunità ragusana.
Ecco perché chiedo al sindaco, in quanto massima autorità sanitaria cittadina, di verificare come stanno realmente le cose e, nel caso in cui la situazione dovesse effettivamente, come sembra, essere così grave gli chiedo di valutare quali possono essere le contromisure da adottare.
Ci rendiamo conto che i medici, al giorno d’oggi, sono merce rara e che, in quanto liberi professionisti, gli stessi si orientano a compiere le scelte che possono risultare più conducenti agli obiettivi che hanno da raggiungere.
Tuttavia, più che un lavoro svolgono una missione e se la comunità in cui vivono ha bisogno di loro, carriera e tornaconto personale dovrebbero passare in secondo piano.

(In verità occorrerebbe chiarire, e per trasparenza rendere noti i motivi per cui si arriva a questa situazione che Firrincieli sembra attribuire solo a medici NdR)

Non si può lasciare sguarnito in questo modo un territorio come quello di Ragusa, con una popolazione così consistente, soprattutto alla luce di tutti i problemi che si potrebbero concretizzare.
Siamo disponibili tutti insieme a cercare soluzioni, ma se a queste sollecitazioni e disponibilità offerta dovessimo riscontrare immobilismo e indifferenza, allora saremo intransigenti e implacabili nella battaglia politica e di civiltà al fianco della collettività”.

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