8 marzo – La Consulta Femminile chiede un impegno concreto per la toponomastica femminile a Ragusa

“Dare visibilità alle donne significa riconoscere il loro valore, il loro coraggio, il loro contributo alla comunità. Non basta ricordare le donne, bisogna renderle presenti”

Ragusa, 8 marzo 2025 – In occasione della Giornata Internazionale della Donna, la Consulta Femminile del Comune di Ragusa ha rivolto al Sindaco Giuseppe Cassì una richiesta ufficiale per un intervento sulla toponomastica cittadina, affinché venga finalmente riconosciuto e valorizzato il contributo delle donne alla storia e alla società.

Come accade in molte città italiane, anche a Ragusa la toponomastica riflette uno squilibrio evidente a favore delle figure maschili, lasciando nell’ombra le tante donne che, nei secoli, hanno dato un contributo significativo alla cultura, alla scienza, alla politica e al progresso sociale.
Questa sottorappresentazione è il segnale di una memoria collettiva incompleta, che priva le nuove generazioni di modelli femminili di riferimento e di esempi di impegno e determinazione.

Per questo motivo, la Consulta Femminile ha chiesto al Sindaco di avviare un processo di riequilibrio, individuando spazi pubblici da intitolare a donne che hanno lasciato un segno nella comunità ragusana con il loro impegno civile, culturale e sociale.

Tra le figure proposte vi sono Itria Sbezzi, che ha dedicato la sua vita alla difesa dei diritti e al miglioramento delle condizioni sociali della comunità, agendo con uno spirito generoso e disinteressato che ha lasciato un’impronta profonda su Ragusa.
Rina Lugli, punto di riferimento per molte donne e lavoratrici del territorio, che in lei hanno trovato un modello di tenacia e dedizione alla causa sociale. La sua figura rappresenta i valori di solidarietà, giustizia e uguaglianza, facendo della sua lotta un simbolo di resistenza e progresso per la città.
A queste si aggiungono molte altre donne, che con il loro lavoro e il loro impegno hanno contribuito alla crescita culturale, politica e sociale della comunità ragusana.

Un’attenzione particolare dovrebbe essere rivolta anche alle Madri della Costituzione, le ventuno donne che, con il loro impegno, hanno contribuito alla nascita della Repubblica Italiana e alla stesura della nostra Carta Costituzionale che hanno aperto la strada ai diritti delle donne e alla democrazia nel nostro Paese.
Dare loro visibilità attraverso la toponomastica significherebbe riconoscere il loro ruolo storico fondamentale e offrire un forte messaggio di consapevolezza e cittadinanza attiva alle nuove generazioni.

Il Sindaco Giuseppe Cassì, nel suo riscontro, ha riconosciuto il valore culturale e sociale dell’iniziativa, sottolineando come “dare maggiore spazio alle donne nella toponomastica cittadina sia un modo concreto per rendere visibile il loro contributo alla storia e alla società, offrendo alle nuove generazioni modelli femminili di riferimento.”, precisando che, allo stato attuale, non vi sono nuove vie da intitolare, assicurando che l’Amministrazione si impegnerà a garantire maggiore spazio alla toponomastica femminile appena possibile.

La Consulta Femminile prende atto della risposta del Sindaco e la dichiarazione di impegno concreto, le parole devono tradursi in azioni, perché la memoria collettiva si costruisce anche attraverso i luoghi che abitiamo e i nomi che scegliamo di ricordare.
L’8 marzo non deve essere solo una giornata di celebrazione, ma un’occasione per avviare un cambiamento tangibile nella città di Ragusa, restituendo alle donne il posto che meritano anche nella memoria urbana.
A tal proposito, si suggerisce al Sindaco la possibilità di attivare iniziative di titolazione di edifici, aule, sale e luoghi pubblici in generale e alle donne, affinché i loro nomi non restino nell’ombra della storia, ma diventino punti di riferimento per le generazioni future.
Dare visibilità alle donne significa riconoscere il loro valore, il loro coraggio, il loro contributo alla comunità. Non basta ricordare le donne, bisogna renderle presenti.

Ultimi Articoli