A Modica, sindaco in difficoltà al primo consiglio comunale con la maggioranza dissidente che incalza

Un argomento rilevante per il centro storico, spopolato di residenti e di commercianti, specchio della città in declino, che non trova condivisone nemmeno fra la maggioranza residua.
Ci sono, quindi, i primi segnali dell’opportunità di un passo indietro del primo cittadino, evidentemente in difficoltà anche per controllare i suoi consiglieri.

E i dodici consiglieri della maggioranza dissidente, Giovanni Alecci, Massimo Caruso, Giammarco Covato, Piero Covato, Elena Frasca, Rita Floridia, Miriam Franzò, Lorenzo Giannone, Leandro Giurdanella, Paolo Nigro, Alessio Ruffino, Daniele Scapellato, non fanno sconti e mettono subito in rilievo il disagio della città che è, poi, quello del Sindaco.

Questa la nota diffusa a proposito della discussione in Consiglio dell’iniziativa dei cosiddetti “Temporary Store”

“Temporary Store”: è indispensabile la concertazione preventiva con tutte le associazioni di categoria portatrici d’interessi diffusi.

Prima di realizzare nel centro storico di Modica i cosiddetti “Temporary Store” si dovrà seguire il giusto iter che prevede, tra i vari passaggi, la giusta concertazione con le associazioni di categoria.

È il risultato del consiglio comunale di mercoledì sera che ha visto il Sindaco, ed il suo schieramento, arenarsi già al primo punto portato all’attenzione del civico consesso.
Un punto, quello della creazione dei negozi a tempo, che è stato inserito forzatamente all’ordine del giorno saltando ogni normale concertazione. Ma che ha spaccato anche il gruppo che sostiene il Sindaco, visto che solo in quattro hanno votato per la sua approvazione, mentre tutti gli altri sono stati d’accordo nel rinviarlo a dopo i giusti passaggi e le normali concertazioni con chi opera in questo campo.

In primis la CNA – che aveva presentato formale richiesta di rinvio del punto all’ordine del giorno poiché la stessa non era stata affatto coinvolta dall’Amministrazione – la cui istanza era stata sposata da noi 12 consiglieri di maggioranza e soltanto dopo anche da alcuni consiglieri che supportano l’Amministrazione.

Nel dettaglio, il punto sui “Temporary Store” è stato così votato: consiglieri presenti e votanti 18, favorevoli al rinvio 13 Piero Covato, Giovanni Alecci, Massimo Caruso, Lorenzo Giannone, Leandro Giurdanella, Miriam Franzò, Daniele Scapellato, Elena Frasca, Paolo Nigro, Michelangelo Aurnia, Mariacristina Minardo, Fabio Borrometi e Corrado Roccasalvo, contrari 4 Rita Cascino, Neva Guccione, Cristina Cecere e Giorgio Civello, astenuto 1 Giovanni Spadaro, esce dall’aula Daniela Spadaro che aveva invece insistito sull’approvazione del punto.

Precisiamo che con delibera di Giunta n.18 del 06/02/2025 erano stati approvati i criteri per l’apertura dei cosiddetti “negozi temporanei” in barba alla tanto decantata trasparenza e al tanto sbandierato dialogo con tutti che il Sindaco non manca di ribadire ad ogni suo intervento pubblico.

Dovremmo pensare che qualcuno aveva particolare fretta affinché la delibera venisse approvata e resa operativa? A pensar male si fa peccato …!

Infine, ci rammarichiamo che il Primo Cittadino abbia perso un’altra occasione per dare un segnale di distensione nei confronti di noi dodici consiglieri ribadendo, invece, di non avere alcun ripensamento in ordine alle parole di pura offesa e oltraggio rivolteci.

Un Sindaco dovrebbe unire e andare oltre i personalismi e invece, con il suo atteggiamento sprezzante e superbo, rende ancora più profondo quel solco di divisione che lei stessa ha iniziato a scavare.

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