Moriremo intrisi di Ato, ATI, SRR e Iblea Acque, a santa Croce Camerina il sindaco Dimartino è fra i più attivi a mettere in moto la macchina del passaggio dell’idrico alla nuova società.
Ma ci sono anche le opposizioni che scalpitano per vedere come stanno le cose in realtà.
Un protocollo d’intesa per gestire e garantire il passaggio dei 12 lavoratori attualmente impiegati con Mediale nella nuova società pubblica. L’accordo è stato firmato ieri mattina da una parte dal sindaco Peppe Dimartino, dal legale rappresentante di Iblea Acque, Franco Poidomani e dal direttore pro tempore dell’Ati, Gaetano Rocca, e dall’altra dai sindacati.
“Abbiamo accolto la richiesta dei sindacati e ci siamo fatti promotori di questo tavolo nel quale abbiamo convocato tutte le parti in causa – spiega il primo cittadino – per favorire questo passaggio che dovrà avvenire garantendo tutti i diritti ai lavoratori che vedranno il passaggio dal privato al pubblico, entro i termini della proroga concessa a Mediale.
Siamo alla vigilia di un cambio epocale nella gestione dell’acqua non solo a Santa Croce ma nell’intera provincia di Ragusa e vogliamo che tutto avvenga per il meglio, e ovviamente l’aspetto della tutela di chi è impegnato dal punto di vista occupazionale non può che rappresentare una priorità.
Si tratta di un primo step importante nel passaggio al nuovo ente gestore.
D’altra parte, la proroga dei 90 giorni che abbiamo concesso a Mediale si rendeva necessaria proprio per gestire tutti questi aspetti tecnici. Per questo siamo pienamente soddisfatti di questo accordo”.
Ma il gruppo ‘Insieme per Santa Croce’ esprime delle perplessità sulla vicenda Iblea Acque:
Servizio idrico, dubbi sulla proroga di tre mesi a Mediale.: “I cittadini risparmieranno davvero?”
“Sul costo del servizio idrico è necessaria una comunicazione trasparente e tempestiva.
I cittadini, nelle more del passaggio da Mediale a Iblea Acque, hanno il diritto di sapere quanto pagheranno nei primi tre mesi del 2023”.
Così, in una nota, i quattro consiglieri di ‘Insieme per Santa Croce’.
“Abbiamo appreso di recente del passaggio dei dodici lavoratori da Mediale alla nuova società in house providing che gestirà il servizio dal prossimo 1° aprile: di questo ci felicitiamo – scrivono Gaetano Riva, Alessio Mandarà, Eva Fidone e Piero Mandarà -.
Ma l’Amministrazione non può continuare a tacere su alcuni aspetti rilevanti di questa vicenda, che da gruppo d’opposizione abbiamo sollecitato più volte: uno di questi è il prezzo della prossima bolletta idrica”.
“Il sindaco – riprendono i consiglieri di minoranza – ha comunicato la riduzione delle tariffe del 30%, come previsto dalla deliberazione n.5 del 14-09-2022 da parte dell’Ati provinciale.
Ma di questa delibera non c’è traccia: il primo cittadino dovrebbe spiegare ai santacrocesi su quale tariffa è applicata la “scontistica” e renderla pubblica.
Inoltre, lo scorso 31 dicembre è scaduto il contratto con Mediale, che prevedeva il recupero annuale dei costi di ammortamento a carico dell’utenza: 1,2 milioni per la realizzazione della rete idrica e della rete fognaria nelle borgate e 776 mila euro per la gestione e manutenzione del servizio.
Venuti meno questi costi, quale sarà l’effettivo risparmio in questo trimestre di transizione per i cittadini?”.
“La vicenda – continuano i consiglieri – non va liquidata con leggerezza. Per altro, visti i primi ritardi nel passaggio di consegne, vorremmo essere al corrente delle garanzie offerte da Iblea Acque: si tratta di una società nuova, che ci risulta attualmente priva di sede, uffici, dirigenti e mezzi.
Il ritorno dell’acqua pubblica è un’ottima notizia per la comunità, ma va collocata all’interno di una cornice seria e trasparente che la comunicazione degli enti preposti – fin qui lacunosa – non agevola”.
“Alla fine della seduta del Consiglio comunale del 28 novembre, coi voti favorevoli dei consiglieri di maggioranza, è stato approvato un ordine del giorno che impegnava il sindaco e l’Amministrazione, “fino alla definizione delle procedure di espletamento e di affidamento della gestione e distribuzione del servizio idrico integrato, a comunicare e documentare tempestivamente, attraverso successive sedute pubbliche di Consigli comunali l’iter, le modalità, i fatti e gli atti che saranno portati avanti dall’ATI, dall’Iblea Acque S.P.A. e dall’Amministrazione comunale relativamente alla ridefinizione della nuova procedura dell’acqua pubblica”. Ad oggi, però, al netto di un paio di comunicati stampa e qualche video sui social, nessuna comunicazione è avvenuta nelle sedi istituzionali. Non vorremmo che qualcuno avesse già dimenticato gli impegni assunti con la città”.