Canale 178: torna su Ragusa il segnale di Teleiblea

Attivato, nei giorni scorsi, un ripetitore che permette la visione, a Ragusa, sul canale 178, dei programmi dell’emittente televisiva Teleiblea, diretta da Mario Papa.
Le nuove normative e i nuovi sistemi di diffusione dei segnali TV avevano consentito alla prima e, oggi, unica emittente telvisiva del capoluogo ibleo, di continuare a essere vista, con la concessione di un canale da parte della RAI, appunto il 178.
Senonché, all’atto pratico, nonostante l’emittente avesse provveduto a tutte le specifiche richieste dalla RAI, non ultimo il pagamento di un canone annuo per l’utilizzo del canale, regolarmente pagato, si scopriva che in gran parte della città il segnale non arrivava, la stessa RAI ammetteva che mancava un ripetitore, ma sono passati 13 mesi e 12 giorni, per i quali il canone è stato regolarmente pagato e introitato dalla RAI, prima di potere vedere la situazione risolta.
Una solita storia italiana, nell’assoluta indifferenza delle istituzioni e di chi dovrebbe far rispettare le leggi, 408 giorni di proteste, lamentele, pec infuocate, interpellanze ministeriali e denunce per ottenere qualcosa che ci toccava per legge e che si poteva fare, tranquillamente, all’inizio di questa incredibile storia.
Basti pensare che si poteva ricevere il segnale fino a Trapani, ma non a Ragusa.
Ma il paradosso è stato quello che la RAI ha continuato a emettere le fatture per un servizio che non ha garantito.
48 anni di lavoro hanno rischiato di essere cancellati, si deve alla grande professionalità e alla perseveranza di Mario Papa se lo stesso ci ha creduto, senza soluzioni di continuità, sostenuto da amici e collaboratori e, soprattutto, dalla vicinanza della città e della provincia che non hanno cessato di seguire le trasmissioni anche sul web, anche per i concomitanti appuntamenti elettorali che, come sempre, Teleiblea ha seguito con il consueto grande impegno.
In 48 anni Mario Papa ne ha visto di tutti i colori, affrontando giudizi e sentenze della Corte Costituzionale, le varie rivoluzioni governative sulle norme di settore, da quella del Ministro Mammì a quella di Gasparri, con le quali, nel tempo, sono state sempre più limitate le potenzialità delle piccole emittenti locali, a favore dei grandi gruppi, fino alla morte del digitale immolato sull’altare del 5G.
I danno economico subito difficilmente potrà essere recuperato, anche in tempi lunghi, resta la fedeltà degli ascoltatori ragusani che non hanno fatto mai mancare, in questi lunghi mesi, la loro vicinanza, avvertita con il numero di fedelissimi che hanno seguito i programmi e il telegiornale in particolare, sulla pagina web della TV, dove i programmi si potevano seguire in diretta streaming.
Lunga vita a Teleiblea, una delle poche voci libere della città e della provincia.

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