L’annuale classifica del Sole 24 ore sulla Qualità della vita nelle province italiane colloca Ragusa, come di consueto, nei bassifondi della classifica, all’81° posto.
Siamo stati sempre restii a dare importanza a queste classifiche, non tanto per l’attendibilità dei dati quanto per la mancanza di effetti delle stesse classifiche per migliorare le performance sui vari indicatori.
Trattandosi, peraltro, di classifica delle province, non si può nemmeno recriminare sull’azione mancante dei sindaci per tentare la risalita in classifica, la cui valenza sarebbe comunque condizionata al lavoro dei colleghi nelle singole realtà.
Il nuovo clima politico che domina al Libero Consorzio potrebbe essere un elemento di coordinamento per un approccio positivo a queste classifiche, mirato al miglioramento delle performance su base provinciale.
C’è da dire anche che non solo i dati si riferiscono, come è ovvio, all’anno precedente, il 2023, ma ci sono dati che addirittura si rifanno al 2022: Ragusa si trova all’ultimo posto in classifica, 107° per il rapporto posti/chilometri offerti dal trasporto pubblico locale, non è che la situazione sia migliorata di molto ma la valutazione è riferita a dati ISTAT – Indagine Dati ambientali nelle città, del 2022.
Dilagano, naturalmente i commenti sulla classifica 2024, c’è chi guarda all’81° posto nei bassifondi della classifica, c’è chi si consola per il fatto che Ragusa è sempre avanti a tutte le altre province della Sicilia.
Qualche sindaco, con i consueti magheggi comunicativi tenterà di girare la frittata a suo vantaggio ma c’è poco da esultare.
L’analisi delle posizioni di Ragusa per i vari indicatori, fornisce dati che non sono sempre sorprendenti, Ragusa è prima in classifica per il numero di denunce su 100.000 abitanti per riciclaggio di denaro e impiego di denaro.
Posto n. 80 per l’opinabile indice del clima, indicatore strano perché difficilmente migliorabile, valutazioni del tutto negative per la qualità della vita di bambini, giovani e anziani: rispettivamente ci troviamo al posto, 104, al posto 85 e al posto 76.
La valutazione peggiore viene data da indici estremamente negativi riguardanti competenze numeriche e alfabetiche, bambini che hanno usufruito dei servizi comunali, edifici scolastici con palestra e indice sport/bambini.
Per i giovani siamo in fondo alle classifiche per numero di laureati, per numero di bar e discoteche e per il basso numero di amministratori under 40.
Per gli anziani risaltano i dati negativi di posti letto nelle RSA e numero di biblioteche, ma tutti gli indicatori ci vedono nella parte bassa della classifica.
Per qualità di vita delle donne ci troviamo al 90° posto, nonostante alcuni indicatori che ci vedono in buona posizione: se occupiamo il posto n. 104 per numero di laureate, andiamo bene per amministratori donna, posto n. 20, per imprese femminile e amministratrici donna, posti 36 e 37.
Più in generale occupiamo posti accettabili per Demografia e società (38) e per giustizia e sicurezza (48), 63° posto per affari e lavoro, piombiamo giù per ambiente e servizi, (89), ricchezza e consumi (93), per cultura e tempo libero siamo al 102° posto.