Il gioco delle opposizioni a chi la spara più grossa

Per cinque anni abbiamo assistito allo spettacolo delle opposizioni inscenato, all’inizio della consiliatura, nel 2013, da ben 10 consiglieri di 8 gruppi diversi. Nel corso degli anni, c’è stato un rimescolamento di carte, dovuto a passaggi di sigle politiche, al venir meno di alleanze programmatiche, ma, soprattutto, al venir meno della maggioranza che sosteneva il sindaco Piccitto e la sua giunta, maggioranza che fu sostituita da accordi sottobanco che permisero, comunque di arrivare fino alla fine del mandato.
Al di là dei tecnicismi, che, forse, hanno pesato, in maniera considerevole, anche sulla sorte dei 5 Stelle e delle formazioni che li sostenevano, resta in archivio la storia di una opposizione che, alla fine, è risultata solo strumentale, per nulla propositiva e impantanata in un sogno impossibile di far fuori gli avversari, mandandoli a casa. In cinque anni nulla è stato ottenuto, neanche quando i numeri, alla fine, lo avrebbero permesso, nessun rilievo di illegittimità degli atti e di irregolarità amministrative ha trovato riscontro, in sintesi strategie di opposizione fallimentari e a sancirlo non è certo la nostra opinione ma il risultato elettorale che ha colpito, in particolare, i protagonisti di queste scellerate esibizioni e di una comunicazione di pari livello che ha contribuito, non poco all’ ‘eccellente’ risultato finale.
La nuova opposizione, determinatasi nell’attuale consiglio comunale si è presentata numericamente meno consistente e appare meno agguerrita di quella che l’ha preceduta.
Escludendo i rappresentanti isolati di due liste civiche, inglobati nel gruppo misto, il leader di una delle quali, peraltro, ha dichiarato, in un comunicato di non voler fare opposizione all’amministrazione, restavano all’attenzione il gruppo PD e quello del Movimento 5 Stelle.
Considerata la spiccata rivalità fra queste due forze politiche, che non hanno mancato già di beccarsi in aula, facendo nascere la caustica nuova formula delle “opposizione dell’opposizione”, che mai potrebbero incanalarsi in un progetto comune di opposizione all’amministrazione, appare evidente che non c’è opposizione, tutt’al più ci saranno strepiti e piagnistei che potranno essere calmati con una caramellina o con la promessa di una puntata al luna park.
Peraltro, si nota, in questo avvio di consiliatura, come i 5 Stelle scivolano, facilmente, nell’eccepire riserve su aspetti della città e dei servizi, su discrasie e disservizi per quali, abbastanza facilmente, possono essere chiamati in causa i 5 Stelle come forza politica di governo e di maggioranza che ha amministrato la città fino a 60 giorni prima.
Anche la formazione del PD risente di fibrillazioni interne che non vedono più uniti come in passato il capogruppo Chiavola, fedelissimo dell’on.le Dipasquale e appartenente al gruppo che domina il PD cittadino e provinciale, e il consigliere D’Asta, politico ambizioso, legittimamente sempre alla ricerca delle luci della ribalta dentro e fuori il partito.
Da questo scenario e dall’attuale momento amministrativo che, in attesa del bilancio preventivo è, giocoforza, improntato all’immobilismo, viene fuori uno strano fenomeno, di una musica strana, di una opposizione che sembra ‘orchestrata’ da un unico direttore d’orchestra che, con la bacchetta, fa suonare questo o quello ‘strumento’, ne esce fuori una musica con lo stesso stile, improntato, sembra a molti, a chi la spara più grossa.
Non a caso, prima, accennavamo alla promessa della puntata al luna park, ci sembra che ci siano appassionati del tiro a segno che ambiscono di conquistare il peluche più grande, con comunicati a sensazione per acquisire visibilità, per ritagliarsi uno spazio, senza essere propositivi, senza apportare contributi costruttivi al dibattito, spesso obbligando il cittadino a delle serie riflessioni sui contenuti puntualmente diffusi a mezzo stampa.
Fra l’altro, si interviene con pretese di immediata risoluzione di problemi che, per la loro natura, come per il verde pubblico, impongono tempi medio lunghi per le eccessive difficoltà trovate ed ereditate dalla passata gestione di alcuni servizi, in qualche caso, peraltro, inesistente.
Fra g li interventi di consiglieri di opposizione ci ha colpito, in particolare, quello del consigliere D’Asta che, con eccessiva superficialità politica, ha voluto far intravedere la possibilità di valutare un iter procedurale per la riduzione della tariffa sui rifiuti.
D’Asta sa che, in politica, non sempre 2 + 2 fa 4, si vocifera che ci siano 5.000 nuove utenze e altrettante se ne ritroveranno a regime della differenziata.
Intanto non sono gli evasori, che saranno pure tanti, ma nuove utenze, non si considera a chi andranno addebitati i maggiori costi derivanti, si parla, erroneamente di entrate per milioni di euro come fossero già incassati dal Comune.
Facile richiedere la convocazione di ben due commissioni, richiesta che, da parte di un singolo consigliere, non ha alcuna valenza ai sensi del regolamento (la richiesta di un singolo consigliere varrebbe solo nel caso di un componente del gruppo Peppe Cassì Sindaco, in quanto espressione di un gruppo che rappresenta almeno un terzo del totale dei consiglieri comunali), per analizzare la situazione e verificare anche gli introiti della differenziata.
Comunicato che per la sua natura potrebbe instillare vane aspettative nell’opinione pubblica e ha spinto l’amministrazione a rispondere per riportare la questione nel suo alveo naturale.

L’amministrazione Cassì precisa che la riduzione del carico fiscale e tariffario sull’utenza è già un obiettivo, peraltro fissato in campagna elettorale, con precisi riferimenti, unitamente al recupero dell’evasione e ai controlli sulle utenze non dichiarate.
In maniera che non lascia adito a interpretazioni, i dati del consigliere D’Asta vengono considerati “inattendibili sia rispetto al numero degli evasori che rispetto all’entità del gettito atteso.”
In particola la nota dell’amministrazione, diffusa attraverso l’Ufficio Stampa del Comune, recita:

“Quello che è certo è che il nuovo sistema della raccolta differenziata sta consentendo sia la regolarizzazione che l’attivazione di nuove utenze, atteso che solo in questo modo è possibile ottenere l’attestazione da parte degli Uffici per il ritiro dei contenitori per la raccolta differenziata.
Ciò precisato, il gettito atteso sarà possibile quantificarlo solo con il versamento del saldo della TARI per l’anno 2018 la cui è scadenza è fissata, come è noto, al 31 di Ottobre.

Si precisa, infine, che i benefici conseguenti al recupero dell’evasione, in termini di entrate effettivamente conseguite e la cui entità sarà quantificata solo in sede di redazione del prossimo piano finanziario della TARI, avranno una ricaduta positiva, come fortemente auspicato da questa Amministrazione, con la tariffa della TARI per l’anno 2019.

Allo stesso modo, i maggiori proventi della raccolta differenziata, i cui ricavi ad oggi non è possibile stimare, incideranno quale componente da sottrarre ai costi del servizio.

Il lavoro ad oggi svolto, al di là della facile propaganda fondata su stime irrealistiche, vuole favorire la cultura della legalità fiscale e perseguire così l’equità quali obiettivi strategici che si pone questa Amministrazione”.

Come tante volte in passato, anche per questa volta, niente peluche !

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