Le mani sulla città

Esitato anche il secondo atto dell’iter istituzionale che porterà alla piena attività dell’amministrazione al Comune di Ragusa.
Dopo la proclamazione del sindaco, la presentazione della squadra assessoriale, in attesa della proclamazione dei consiglieri comunali, dell’elezione del Presidente e del vicepresidente del civico consesso, iter che sarà completato dalla composizione delle commissioni consiliari.
La macchina comunale non sarà a regime prima della fine del mese di giugno, se va bene.
Oggi, venerdì 9 giugno, intanto, la presentazione, in conferenza stampa, degli assessori scelti dal primo cittadino. L’attesa era ridotta al minimo, i nomi si conoscevano, anche molte delle deleghe di ognuno erano note, si è trattato solo della solita festa nella quale sono state trasformate, ormai, le conferenze stampa, con ampia partecipazione di familiari, amici, simpatizzanti dei nominati e con la corte di consiglieri comunali, eletti e non.

Questo l’elenco ufficiale degli assessori, con le rispettive deleghe, come inoltrato dall’Ufficio Stampa del Comune che ha dato per scontato che i nomi fossero ormai noti a tutti, comunicando solo l’assegnazione, appunto, delle deleghe:

Elvira Adamo: Politiche per l’inclusione, Servizi sociali e Pari opportunità.
Mario D’Asta: Ambiente, Verde pubblico, Decoro, Transizione ecologica, Servizi cimiteriali.
Simone Digrandi: Sport, Politiche giovanili, Transizione digitale, Innovazione e nuove tecnologie.
Andrea Distefano: Frazioni e contrade, Tutela animali.
Giovanni Giuffrida: Lavori pubblici, Urbanistica, Edilizia privata, Infrastrutture, Servizi tecnologici.
Giovanni Gurrieri: Centri storici, Mobilità, Polizia Municipale.
Giovanni Iacono: Bilancio, Tributi, Sanità, Protezione civile, Università e Ricerca, Sviluppo di comunità.
Giorgio Massari: Sviluppo economico, Politiche agroalimentari, Politiche euromediterranee, Affari generali, Rapporti col Consiglio comunale.
Catia Pasta Pubblica istruzione, Scuole ed Edilizia scolastica, Personale.

Una formazione non di grido, come fu quella di eccellenza del 2018 che, di fatto, ha portato all’attuale trionfo di Cassì.
Quella squadra che, nel corso del primo incontro di campagna elettorale, alla Camera di Commercio, Cassì aveva detto che non si sarebbe toccata e che ci sarebbero stati solo degli innesti per consolidarla, squadra nuova che nasce soprattutto tipizzata dal passaggio di diversi esponenti dell’opposizione del quinquennio precedente sul carro del vincitore.
Ma di questo gli elettori hanno avuto contezza sin dal primo momento, anche attraverso l’indicazione assessoriale di prima battuta che vedeva scelti i leader di ogni singola formazione politica alleata.
A Giovanni Iacono, Giorgio Massari, Giovanni Gurrieri, Saverio Buscemi e a Elvira Adamo in quota Cassì Sindaco, si sono aggiunti i nomi di Gianni Giuffrida, Simone Digrandi, Catia Pasta e Mario D’Asta, con la variante di Andrea Distefano, della Lista De Luca, che ha sostituito Saverio Buscemi che ha preferito optare per il ruolo di consigliere comunale.
Per inciso, il sindaco Cassì ha dichiarato di aver invitato tutti gli assessori nominati a valutare la scelta di non mantenere il doppio ruolo, scelta che, se appare condivisa dagli assessori della lista Cassì, lascia un margine di dubbio per gli altri due assessori consiglieri: Mario D’Asta, che ha detto che ci sta pensando e Giovanni Gurrieri che, oggi, a sorpresa, si intratteneva, cordialmente, in aula, con Maria Malfa, che gli subentrerebbe, particolare che farebbe propendere per l’abbandono dello scranno di consigliere a favore della sua principale alleata in questa battaglia elettorale, principale soprattutto per il valore aggiunto della lunga militanza ed esperienza politiche.
Scelte complesse quelle per l’assegnazione delle deleghe, anche se Cassì ha voluto minimizzare le difficoltà, parlando di poco tempo occorso per una distribuzione equilibrata.
Se Cassì ha parlato della preferenza per il non mantenimento del doppio ruolo, nulla ha detto, in questa occasione, rispetto a quanto richiesto nella prima conferenza stampa, a proposito della disponibilità di ogni assessore a tempo pieno.
Un commento sull’assegnazione delle deleghe può essere prematuro, vale per tutti la constatazione dei molti problemi irrisolti che ci sono sul tavolo e che metteranno a dura prova, soprattutto, gli assessori alla prima esperienza politica importante.
Sarà tutto facile per Gianni Giuffrida e Simone Digrandi, professionisti del settore loro assegnato, come pure per Giovanni Iacono al Bilancio e ai Tributi e allo Sviluppo di Comunità, gestiti al meglio nei 5 anni, Iacono che raccoglie la sfida importante che gli ha assegnato il sindaco con le deleghe all’Università e alla Ricerca.
Per il resto, non manca l’esperienza a Giorgio Massari per occuparsi al meglio di Sviluppo Economico e di Politiche Euromediterranee.
Vita facile per la Adamo e la Pasta che si troveranno ad operare in settori dove i predecessori, Rabito e Iacono hanno svolto un lavoro di eccellenza che difficilmente potrà essere incrementato e accresciuto.
D’Asta e Gurrieri, oppositori per 5 anni, che hanno discettato su tutto, dai banchi delle opposizioni e, ora, si trovano a dover dimostrare capacità, coerenza per battersi sulle problematiche per anni rilevate, adeguatezza al ruolo, il tutto per dei settori che, a Ragusa, costituiscono spine nel fianco, talvolta assai delicate.
D’Asta ha a che fare con ambiente, rifiuti, decoro urbano e verde pubblico, aspetti della città che parlano da soli.
Gurrieri non è stato più fortunato perché si deve occupare di polizia urbana, viabilità, ZTL, mobilità alternativa, e, dulcis in fundo, centri storici che, fra sopra e sotto, saranno rebus inestricabili.
Fra l’altro, Gurrieri, stamane, rispondendo ad una domanda, invero fuori tema della conferenza stampa, ha lasciato basiti per l’inconsistenza della risposta al quesito: “cosa pensa di fare per il centro storico superiore?”
Risposta: “una delega che interessa tutti, ho cercato di conoscere la realtà della città, dovremmo cominciare a capire… i problemi sono gli stessi di tante altre città… farò una mappatura degli immobili e del patrimonio… adeguata gestione della 61/81, maggiore coinvolgimento della commissione centri storici, puntare sulla residenzialità dei giovani…ma sarà difficile”
In pratica nessuna idea concreta, nessuna priorità dei primi 100 giorni, nessuna iniziativa se non lo studio della situazione, sembrava di sentire uno dei candidati sindaci che sul centro storico filosofia ne hanno fatto a iosa.
Compito difficile anche per Andrea Distefano: il suo leader ha eliminato le baracche del terremoto del 1908 a Messina, complicato sarà portare dignità nelle periferie e nelle contrade di Ragusa, come anche lavorare per la tutela degli animali senza adeguati stanziamenti.
Il sindaco avoca a sé le deleghe di cultura e turismo e pare, da quello che ha detto, parlando dell’esigenza di personale con elevata professionalità nel settore, di esperti manager con esperienze, che si allontani, quindi, la possibilità di recuperare l’attuale assessore alla cultura che rimane, intanto, terza dei non eletti.
I primi due non eletti Schininà e Antoci, quest’ultimo superato nel conteggio finale da Maria Grazia Criscione che entra fra gli otto eletti della lista, dovrebbero prendere il posto di consigliere di Giuffrida e di Digrandi.
Molto probabilmente, la Arezzo si dimetterà, in ogni caso, da consigliere comunale, il quarto e il quinto dei non eletti, Battaglia e Vitale, potrebbero surrogare Adamo e Pasta. Soprattutto per Daniele Vitale sarebbe quanto mai opportuno un suo recupero per l’impegno mostrato, da consigliere, e da collaboratore del sindaco per lo sport, nei 5 anni precedenti.
Sulla formazione assessoriale non ci si può esimere dal constatare come siano presenti in giunta espressioni, ancorché non dirette, di importanti politici: Abbate, deputato regionale della nuova DC di Totò Cuffaro, ha due soggetti, che hanno fatto campagna elettorale per lui, alle ultime regionali, e si vanta dell’apporto dato alla vittoria di Cassì, il catanese Lombardo ha un assessore che se non è un a sua emanazione politica, di certo alla sua area si ispira, c’è anche chi rappresenta i vertici regionali di Azione di Calenda e, dietro la porta c’è anche un amico dell’on.le Assenza.
E di partiti, Peppe Cassì non voleva sentir parlare.

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