«Questi sono i miei princìpi, e se non vi piacciono ne ho degli altri»

Il momento politico attuale ne vede di tutti i colori: la parola democrazia non ha più valore, da Roma a Palermo a Ragusa chi ha vinto le elezioni è contestato e si tenta di delegittimare qualsiasi risultato elettorale, cercando di impedire di governare secondo i propri principi.
Si assiste all’impossibile, civici che cercano i partiti, gente uscita dai partiti e che ha fortemente criticato quello di appartenenza, che torna all’ovile quando sente profumo di presidenza della provincia, gentaglia che cerca il potere e la poltrona al netto di qualsivoglia ideologia.
Senza dubbio l’ideale per chi tollera sempre meno la politica, un propellente per l’assenteismo, un esempio mirabile per le nuove generazioni.
Riguardo a questa ultima considerazione ci ha colpito la lettera aperta del vicecoordinatore di Fratelli d’Italia di Ragusa, un giovane che abbiamo tentato sempre di apprezzare ma che spesso si rivela ancora acerbo e poco coraggioso, tenuto conto del partito di appartenenza.

Nelle scorse ore ha diffuso una nota sulla nascita di un nuovo movimento politico, contestandone, però, le adesioni, in quanto ci sarebbe gente, che noi definiamo “peripatetici della politica”, che ha girato, senza pudore, da destra a sinistra, da partiti a movimenti politici.
Il coordinatore di Fratelli d’Italia di Ragusa, Simone Diquattro, si chiede se questo è il giusto esempio da dare ai giovani.
Si sofferma sulla nascita del movimento politico dell’on.le Ismaele La Vardera, con queste parole: “L’onorevole La Vardera – con cui sono politicamente distante anni luce – da tempo si presenta come il paladino della lotta contro la vecchia politica, denunciandone il presunto marciume e proponendosi come voce delle nuove generazioni. Alcune sue battaglie, bisogna ammetterlo, sono condivisibili”
E aggiunge: “La mia esperienza politica, seppur breve, si è formata grazie all’esempio di chi mi ha trasmesso valori solidi: coerenza, lealtà e trasparenza. Principi che ho cercato di seguire sempre, anche nelle scelte più difficili”.
Diquattro passa, quindi, alle riflessioni sulla nascita dei “Fari” di Controcorrente e si sofferma sul fatto che “Alcuni esponenti iblei di Controcorrente hanno cambiato casacca più volte in pochissimi anni, passando attraverso formazioni politiche che spaziano dal Movimento 5 Stelle a Fratelli d’Italia, dalla Lega a Sud Chiama Nord, fino a Più Europa. In sostanza, tre o più partiti nel giro di pochissimo tempo”.
Il che pone al Diquattro se questo è il modo di combattere la vecchia politica, se così si vuole denunciare il presunto marciume del sistema, se questo è l’esempio che vogliamo offrire ai giovani già disillusi dalla politica.
Solo trasformismo, sentenzia.
Di fondo, le riflessioni di Simone Diquattro non fanno una grinza, ma prima di introdurci nel nostro commento alla lettera aperta, vogliamo fare due considerazioni.
La prima, non vorremmo che l’attenzione nei confronti del muovo movimento politico di La Vardera possa nascere dai recenti avvenimenti che hanno visto la ex Iena scoprire i traccheggi di un deputato regionale di Fratelli d’Italia, del siracusano, trovato ad elargire e fare elargire fondi regionali per la cultura ad associazioni a lui riconducibili. C’era pure una associazione con presidente la madre.
Ma non solo, l’on.le Auteri è anche reo di aver minacciato il collega La Vardera nel caso avesse tirato fuori la brutta storia, cosa è puntualmente avvenuta.
Auteri si è dimesso dalle cariche all’ARS ed è uscito dal gruppo di Fratelli d’Italia, ma, pare, non sia stato ancora espulso platealmente dal partito.
Altra considerazione, che si impone, è quella che tutta l’impressione di Diquattro, per i particolari citati, si rivolga unicamente a Massimo Iannucci, ex vicesindaco dell’era grillina, un attacco plateale e sfacciato, del tutto personale, ad una persona fondamentalmente per bene, che con la politica non si è arricchito, nonostante il ruolo di assessore ai lavori pubblici, che ha solo tentato, con avversa fortuna, di fare politica in altre formazioni, dopo essere stato trattato con i piedi dai 5 Stelle.
Nonostante le considerazioni di fondo del vicecoordinatore cittadino di Fratelli d’Italia di Ragusa, non possono essere ignorate, ci piacerebbe che Diquattro rivolgesse le sue attenzioni, per il ruolo che riveste, alle vicende del suo partito.
Dagli scandali palermitani che hanno visto protagonisti esponenti del partito della Meloni, con i fondi degli assessorati regionali alla cultura e al turismo, Cannes, SeeSicily, etc etc, ai fatti più recenti che hanno indotto, sia pure con grave ritardo, il premier Meloni a commissariare il partito a livello regionale.
Il protagonista degli scandali palermitani, l’ex assessore Messina, ha fatto un passo indietro prima di essere defenestrato, in Sicilia, nel siracusano, oltre al caso Auteri, ci sarebbe il caso dell’onorevole Cannata che, quando era sindaco di Avola, avrebbe preteso dai suoi assessori parte delle indennità come contributo all’attività politica, tutto non rendicontato.
Finora, pare, il partito abbia voluto coprire, insabbiare tutti questi scandali.
E ancora oggi si rivelano trattamenti di favore per alcuni notabili del partito, nel silenzio totale di tutti gli esponenti siciliani: a Trapani, c’è un arretrato di oltre tremila esami istologici, per molto meno altri direttori generali dell’ASP sono volati via, dimessi o dimissionati, quello di Trapani, espressione dell’ex assessore alla sanità Razza, di cui era vicecapo di gabinetto all’assessorato, di matrice Musumeci, pare intoccabile.
E, senza andare tanto lontano, Diquattro non ha contezza che un uomo dell’on.le Assenza, sempre presente negli appuntamenti di partito e sostenitore della campagna elettorale di Razza alle Europee, ancorché non iscritto al partito, è consigliere comunale del gruppo Cassì Sindaco?
Come gli sembra che un soggetto a loro vicino possa aver sostenuto un candidato come Cassì che con Fratelli d’Italia non ha mai voluto avere nulla a che fare?
E come mai Diquattro non ha mai chiesto chiarezza e non si è opposto sulle voci di contatti fra Cassì e il gruppo dell’on.le Assenza per un possibile ingresso di Cassì nel partito?
A questo punto, ci sorge, anche spontanea, una domanda, alla quale, in nome dei valori solidi, coerenza, lealtà e trasparenza, propugnati da Diquattro, lo stesso ci dovrebbe dire se fa parte dell’ala Assenza o di quella Sallemi del Partito, in provincia di Ragusa, ancorché tutti, anche i diretti protagonisti, si sforzano di affermare che ali non ce ne sono.
Se dobbiamo dare un esempio ai giovani, sia proprio il giovane Diquattro a chiedere trasparenza su quanto abbiamo citato, precedendo anche la Meloni, per dare fiducia nella politica alle nuove generazioni.

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