Servizio RAI su Ragusa a UNO Mattina, deludente

L’assessore Gurrieri, che ha accompagnato il giornalista autore del servizio su Ibla per la trasmissione UNO Mattina dell’ultimo giorno dell’anno, ha affermato di chiudere in bellezza il 2024.
Certo, un servizio su RAI 1 è sempre qualcosa di valido e importante, ma questa volta l’emittente di Stato ha deluso, e non poco, a differenza di tanti altri servizi e di altre trasmissioni che, in passato, hanno messo in luce, bene, le peculiarità della città.
Comprendiamo come sia il giornalista, con il regista, a impostare il servizio, ma non è illogico pensare che chi fa da cicerone, sul sito oggetto del servizio, possa, se non indicare una scaletta, almeno pretendere di riferire in maniera accettabile sulla città.
Tre spazi sulla trasmissione mattutina di RAI 1, brevissimi e interrotti costantemente dalla conduttrice del programma, fino al finale pessimo tagliato di brutto mentre l’assessore Gurrieri stava parlando.
Si potrebbe benissimo scrivere una lettera di protesta ai responsabili RAI per pretendere maggiore professionalità in queste occasioni, ma non lo farà nessuno.
Se si poteva tollerare, per convenienza, l’ampollosa definizione di ‘capitale del barocco siciliano’, nessuno ha detto al conduttore che la Chiesa di San Giorgio è il Duomo di Ragusa Ibla e non la Cattedrale, peraltro senza mettere in risalto il suo pregio architettonico, vera perla del barocco del sud est della regione.
Buono l’intervento del sindaco Cassì, anche se si fa sempre confusione sul riconoscimento UNESCO che non è concesso alla città o al centro storico ma al contesto urbanistico oggetto della ricostruzione tardo barocca post terremoto.
In una Sicilia costellata, per la notte di San Silvestro da eventi e spettacoli di grandissimo livello, si è trovato spazio per vantare lo spettacolo di artisti di strada della serata.
Dopo una becera interruzione della conduttrice, l’assessore, che si prende, senza fare una piega il titolo di delegato alla cultura, introduce il giornalista al Circolo di Conversazione, definito luogo ludico ricreativo, per la lettura dei quotidiani, per il gioco a carte e per chiudere affari.
Invece di entrare in una Chiesa, per esempio, per far vedere opere d’arte o lo sfarzo delle decorazioni della Cattedrale, o qualche palazzo nobiliare, si è preferito soffermarsi, senza immagini adeguate, al pregio del salone principale del Circolo e senza mettere in risalto le origini del Circolo, esclusivo, voluto e ancora mantenuto dall’aristocrazia locale, sui biscotti offerti con il thè.
Poi si va al sodo e la conduttrice chiede cosa si mangerà per il cenone, senza che nessuno gli ha fatto capire che per il cenone non ci sono piatti tradizionali, come avviene, invece, per il pranzo di Natale o per quello di Pasqua.
Tant’è che, intervistato, il Presidente del Circolo, l’ex sindaco Arezzo, glissa e scandisce solo l’ovvio della serata, cenone, brindisi, ballo. Come accennato si parla dei dolici tipici delle feste, facendo riferimento solo visivo ai mucatoli.
Dopo l’ennesima interruzione, si va nella bottega dei decoratori dei carretti siciliani, e la cosa ci può stare, dove l’assessore ha modo di parlare di una città viva, di un centro storico animato, non statico, un visionario sulla scia del suo sindaco che vede animazione dove non c’è (vedi piazza Poste ndR)
In ultimo, la presentazione tradizionale della tavolata con prodotti tipici locali, l’orrendo ragusano DOP in confezione sottovuoto, la provola definita ‘caciotta’, e l’immancabile scaccia che attira il giornalista per il ‘rieficu’ definito colonna tortile, senza che l’assessore abbia modo, peraltro tagliato malamente, di dire almeno l’essenziale sul prodotto tipico.
Si potevano sfruttare ben altre prerogative di eccellenza della città, ci sarebbe stata Costanza Di Quattro, ormai espertissima di apparizioni e conduzioni sulle televisioni nazionali, non sappiamo su quale base nascono questi appuntamenti, chi li coordina, chi scegli argomenti e location, con relativi testi.

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