Ci scusiamo, innanzitutto, con il consigliere Bitetti, per il notevole ritardo con cui riferiamo di un suo intervento, in Consiglio comunale, risalente alla seduta del 7 aprile, nel quale ha voluto portare in aula la voce di Gioventù Nazionale, a proposito dei recenti episodi di femminicidio.
Sommersi dai fatti recenti di politica locale, abbiamo, in verità tralasciato l’attività del civico consesso, affogata nella routine amministrativa preda indiscussa della maggioranza e nella mediocrità di una compagine consiliare che si perde fra banalità, argomenti di carattere sovranazionale e oscillazioni pro e contro la maggioranza.
Ma recenti argomenti trattati nelle successive sedute del Consiglio comunale ci hanno fatto rivalutare queste riflessioni di Gioventù Nazionale su un triste fenomeno sociale non adeguatamente attenzionato dal governo nazionale e, più ancora dalle realtà locali, politiche e dell’associazionismo, che non vanno al di là della retorica di convenienza, limitata, peraltro, solo ai giorni immediatamente successivi agli episodi tragici. Poi, torna tutto come prima. Anche in Consiglio comunale.
Questa la lettera di Gioventù Nazionale letta in aula dal consigliere di Fratelli d’Italia, Rocco Bitetti:
È con grande dolore e profonda indignazione che il circolo cittadino di Gioventù Nazionale si rivolge oggi a questo consiglio comunale, attraverso questa lettera, per esprimere la propria ferma condanna e il proprio sgomento per i tragici omicidi di Sara Campanella e Ilaria Sula.
Sara, una giovane donna di 22 anni, è stata brutalmente sgozzata per strada, vittima di un’ossessione patologica che per mesi l’ha perseguitata. Ilaria, altrettanto giovane e piena di vita, è stata uccisa in casa da chi le diceva di amarla, dopo aver violato la sua privacy in modo vile e meschino.
Questi due omicidi non sono semplici episodi di cronaca nera. Rappresentano una tragedia collettiva, il risultato di una cultura che spesso non sa tutelare i diritti fondamentali delle donne e non riesce a fermare quella violenza che parte dalle parole e arriva all’orrore.
La crudeltà con cui questi due giovani uomini hanno agito è uno specchio di una società che deve interrogarsi sulla propria responsabilità.
Gioventù Nazionale, che da sempre lotta per il rispetto della vita e della dignità umana, si schiera oggi a fianco delle famiglie delle vittime, e in nome di quelle migliaia di ragazze e donne che quotidianamente sono costrette a subire violenze fisiche e psicologiche, troppo spesso ignorate.
Non possiamo più permettere che il silenzio e la paura prevalgano. Non possiamo più accettare che la violenza venga tollerata o, peggio, minimizzata. È ora di dare risposta concreta a questi drammi, con politiche di prevenzione, con una maggiore educazione alla parità e al rispetto reciproco, e con una giustizia che sia davvero pronta a fermare chi minaccia la vita di una persona, soprattutto quella di una donna.
A nome di Gioventù Nazionale, chiediamo che non si tenda a ridurre questi crimini a episodi isolati, ma che si consideri la violenza di genere per quello che è: un’emergenza sociale, che richiede il nostro impegno comune e costante. Ogni donna deve poter camminare per strada, ogni ragazza deve poter scegliere liberamente la sua vita senza essere minacciata o molestata.
In questo contesto, sarebbe importante che anche le istituzioni locali, con maggiore forza e determinazione, si facessero sentire, con una presa di posizione decisa, affinché la lotta contro la violenza di genere non resti un tema lontano dalla nostra realtà quotidiana.
La cultura del rispetto deve partire anche dal nostro ambito comunale, con iniziative di sensibilizzazione e formazione che possano radicarsi in ogni angolo della nostra comunità, per creare una società davvero più sicura per tutti.
Per Sara e Ilaria, la memoria non si spegnerà.
Grazie.
Gioventù Nazionale
Circolo di Ragusa