Rivedere il pienone al cinema teatro Duemila riporta a circa trenta, quaranta anni prima, quando il cinema funzionava tutte le sere e diversi erano gli spettacoli teatrali, nel corso degli anni.
Anni di particolare vivacità, anche culturale, per la città, con un centro storico animato fino alle ore serali, come in ogni città che si rispetti.
I cambiamenti hanno ridotto il richiamo del cinema, senza i proventi del quale è stato difficile mantenere aperta la struttura, anche per manifestazioni teatrali e di altro genere.
Stessa fine anche per l’altra struttura, degli stessi proprietari, in viale Ten. Lena, il vecchio cinema La Licata, dopo che era stato riconvertito il cinema Trionfale, negli attuali locali della Banca Intesa, degli stessi proprietari del Marino che fu del tutto abbandonato.
In un post sulle pagine facebook, un messaggio a nome Teatro Duemila, verosimilmente della proprietà che vanta lo sforzo per la riapertura, per una sera, del locale.
Sforzo che sarà stato ripagato, economicamente, a meno che il locale non sia stato ceduto gratuitamente.
Teatro Duemila si augura che lo spettacolo di ieri sera possa essere il primo di una rinnovata stagione e chiede la collaborazione della collettività che, si spera, corra a vedere gli spettacoli, “acquistando i biglietti, senza richiederli o attenderli in omaggio, che ahimè molti, forse troppi, pretendono, delle istituzioni e anche della burocrazia che, a loro dire, sarebbe troppo fiscale.
Servirebbe, secondo Teatro Duemila, che le procedure fossero agevolate, “snellendo le numerose normative e trafile che vi sono per un teatro di tale portata”, cavilli che, secondo Teatro Duemila, “anche a detta degli organizzatori delle varie compagnie esibitesi in tutta Italia, vigono e si accentuano, purtroppo, solo nella città di Ragusa, penalizzandola enormemente.”
Teatro Duemila spera che tutti, ognuno per il proprio ruolo, prendano coscienza di questa situazione e possano contribuire, ognuno nel proprio piccolo a tale scopo.
Concludono: “È vero che la struttura è dei proprietari, ma ricordiamo che il “Teatro” è di tutti, ed è impegno di ognuno farlo vivere!”
Apprezzabile il tentativo di coinvolgimento della collettività, senza la quale ogni sforzo per ridare vita alla città sarà vano, poco trasparenti i riferimenti ai ricercatori di biglietti omaggio per i quali sarebbe indicato un manifesto pubblico con i nomi di quanti chiedono o pretendono di non pagare, criptici i messaggi sulla presunta fiscalità degli organi di controllo, a quanto pare ‘severi’ solo a Ragusa, ma le regole sono regole dappertutto, non è che se a Ragusa si fanno rispettare è la città ad essere indietro, bensì le altri città e gli altri organi di controllo, tanto per fare un esempio se ci vogliono i servizi per i diversamente abili, o ci sono o non ci sono.
Quanto a quelli che, ostentando abilità e competenze, cavalcano la tigre della riapertura necessaria di questo e di altri locali, va detto che la politica non può essere la medicina unica dei mali della città, non può sostituirsi al privato e gli operatori culturali devono essere operatori di vera cultura e non imbonitori da strapazzo oppure operatori politici di valenza tutta da verificare.