Consiglio ispettivo, scarso di contenuti ma denso di verità

Oltre due ore e mezza di interventi nella seduta ispettiva del Consiglio comunale dedicata ad argomenti che non hanno sfiorato le vere problematiche della città. C’ è stato, invece, un proliferare di sterili battibecchi e attacchi personali fra consiglieri e assessori, che si sono beccati, a più riprese, più o meno pesantemente, facendo trapelare il sostanziale nervosismo che pervade giunta e maggioranza, nonostante i numeri, per quanto risicati, e il sistema che può garantire lunga vita all’amministrazione.
Potrebbero sorridere ai rilievi delle minoranze, potrebbero anche ignorarli, ma non tollerano la benché minima critica, non riuscendo neppure a replicare ai rilievi assurdi e per i quali gli amministratori non hanno competenze.
Le minoranze insistono su problematiche che non li riguardano o per le quali il sindaco può solo intervenire altrove presso chi di competenza, sollevano polemiche inutili sull’assessore consigliere o sulle presunte appartenenze di qualche assessore o ancora sul futuro politico del sindaco, tutte cose che alla gente non interessano e non interessa che siano tratte in consiglio comunale.
Piuttosto, per dirne una sola, non affrontano a viso aperto la questione di un sindaco e di una colazione che, in campagna elettorale, hanno preso in giro la città, mostrandosi tutti appartenenti a forze civiche, mentre c’erano rappresentanze di tanti e troppi partiti.
Ma su questo, nessuno calca la mano, ci sarebbero tante cose su cui mettere in imbarazzo gli amministratori ma si preferisce fare solo salotto.

Il consigliere La Porta ha aperto la sfilza degli interventi, disagi presso l’ufficio che gestisce i pass per la ZTL di Marina, manutenzioni carenti su tutto il territorio della frazione, scarsa attenzione per un centro che conta oggi un numero di residenti assai consistente che pretende servizi come quelli del capoluogo.

Il capogruppo PD, Calabrese, dopo alcune segnalazioni, ha invitato il sindaco ad attivarsi presso la ditta che gestisce i collegamenti bus con Catania per segnalare come le corse del lunedì siano insufficienti di fronte alle richieste, molta gente resta a piedi.
E da qui il primo battibecco con l’assessore Gurrieri che, polemicamente, ha reagito precisando che il sindaco non ha competenze su Etna Trasporti: un intervento inutile, dal momento che lo stesso Calabrese aveva solo detto di interessarsi presso la ditta, non di intervenire direttamente, cosa che non avrebbe potuto fare.
Ma la reazione di Gurrieri era determinata anche dalla provocazione di Calabrese a proposito della doppia carica di assessore e di consigliere comunale mantenuta da Gurrieri: un intervento solo provocatorio, tutti conoscono i giochetti che ci sono stati e ci sono, legittimi, sono questioni interne della giunta, condizioni create dalle leggi, in molti casi volute e non modificate neanche dal PD, nessuno può obbligare Gurrieri, o il sindaco, a permettere l’ingresso del primo dei non eletti della lista di Gurrieri, a maggior ragione consapevoli che l’entrante sarebbe oggi opposizione.
Certo Calabrese avrà le competenze politiche per ritenere di poter imporre questi argomenti ma, secondo noi, sono del tutto fuori dalle tematiche del consiglio comunale.
Piuttosto si potrebbero mettere a nudo a nudo quadretti che descrivono bene i personaggi, prima Gurrieri che non vuole fare spazio al primo dei non eletti, per motivazioni interne che non conosciamo, poi il passaggio del primo dei non eletti da una formazione politica vicina a Cassì ad un’altra ora distante, il tutto sullo sfondo di un soggetto politico consigliere comunale di maggioranza nel 2018 con Cassì, poi passato all’opposizione, intanto passato nella Lega per poi approdare alla formazione politica civica per tornare a sostenere Cassì alle elezioni del 2023.
In questo festival di peripatetici, sotto la riservata regia dell’on.le Abbate, c’erano Gurrieri, la Malfa, prima dei non eletti della lista di Gurrieri, e D’Asta intenzionati a sostenere Cassì con la lista Terra Madre, poi Gurrieri, con abile o scorretta mossa politica, si libera prima della ingombrante presenza di D’Asta, poi anche di quella della Malfa, riuscendo, peraltro a conquistare due consiglieri.
Calabrese non preferisce togliere il velo a questi quadretti, invece insiste, cosa da noi non condivisa, anche sulla scelta dell’assessore Pasta di lasciare la carica di consigliere, ascrivendola ad accordi con il suo referente politico Raffaele Lombardo. Come pure insiste per sapere, dal sindaco, quali sono i suoi orientamenti politici in vista di possibili candidature alle regionali, alla luce delle voci sui suoi incontri con Lombardo e con Falcone
E Calabrese colleziona un serie di repliche che, pur nella assoluta consapevolezza di affermazioni false, restano inoppugnabili: il sindaco scherza sul fatto che, negli ultimi tempi, ha incontrato leader politici e importanti cariche istituzionali di tutti i partiti della maggioranza, ha con sé, addirittura, il pizzino dove ha preso appunti, Schifani, Dagnino, Turano, Galvagno, Campo Dipasquale, Assenza, Sallemi, Di Mauro, Musumeci, Lombardo, Trantino, Italia, Razza, Falcone, La Galla. Non si sa se volutamente, per caso o non ritenendolo incontro importante, o non avendolo incontrato, non ha citato Abbate.
Dall’assessore Pasta Calabrese si becca la replica decisa, e incontestabile, fino a prova contraria, che la sua rinuncia è stata dovuta a motivazioni personali e che non ha mai avuto la tessera del Movimento di Lombardo, personaggio politico che, come tanti altri ha solo conosciuto nell’ambito del suo lavoro, come dipendente del Corfilac, ente della Regione. Di rilevante solo l’annuncio che l’unica tessera che detiene è quella di Direzione Ragusa.
Pesante la risposta di Gurrieri che, con il classico tono saccente di questa giovane classe politica creata da Cassì, particolarmente incline a essere irriverente con il PD e i suoi esponenti, salvo accettarne il salvataggio per approvare il piano regolatore, addita il capogruppo Pd per il suo cattivo modo di fare politica, rimarcando come una volta fosse all’opposizione del suo leader politico, Dipasquale, del quale è oggi diventato portaborse.
Addirittura, Gurrieri, a proposito del servizio bus per Catania, si esprime dicendo: “Le insegno che non è di competenza comunale”.
Da ricordare che Gurrieri era quello che scriveva, su facebook, in attesa dell’arrivo di Grillo a Ragusa: ” Vieni buffone, ti aspetteremo con i pomodori”, salvo poi passare nel Movimento 5 Stelle, come consigliere comunale, dal 2018 al 2023, per poi saltare sul carro di Cassì, dopo svariati passaggi dalla segreteria politica di Ignazio Abbate.
Certo, al netto della scarsa appropriatezza dei termini, Calabrese non sarà condivisibile per molte sue strategie e affermazioni ma sentir dire che Gurrieri “insegna” a Calabrese è quadretto da cabaret, scene del tutto inadatte a quello che dovrebbe essere l’atmosfera di un consiglio comunale minimamente rispettabile.

Altro quadretto surreale quello creato da Bennardo, spina nel fianco della maggioranza Cassì, che solleva una problematica incontestabile: la scarsa attività consiliare degli esponenti della maggioranza Cassì, che provoca l’intervento nervoso, eccessivamente polemico, e anche fuori luogo, del capogruppo Antoci.
Nessuno, tantomeno Bennardo eccepisce nulla sull’attività dei singoli consiglieri comunali, ancorché non manifestata all’esterno: per scarsa attività consiliare si intende la scarsità di iniziative consiliari, di interrogazioni su problematiche emergenti, su uno scenario caratterizzato solo da stretta osservanza ai dettami comunicati nei briefing pre sedute consiliari.
Forzature interpretative che non si attenderebbero da uno come Antoci che è anche segretario comunale e dovrebbe godere dell’eredità di un background politico culturale che gli dovrebbe imporre, o quantomeno consigliare, a non scendere polemicamente nei labirinti della politica: affermare che compito, statutario, del consigliere comunale è solo quello di deliberare atti dell’amministrazione e che l’attività ispettiva e di controllo sia solo facoltativa, depone solo per la evidente opportunità che avrebbe dovuto prima migliorare il suo apprendimento politico, favorito anche dal fatto di avere il professore a domicilio.
Bennardo è sicuramente una spina, ma per togliere le spine occorre competenze e manualità.
Del resto, sono polemiche del tutto inutili, perdite di tempo: Cassì è stato letto, nel 2018, con grande consenso, anche se di misura sul candidato del Movimento 5 Stelle, dopo 5 anni di non eccelso lavoro è stato rieletto a furor di popolo, trascinando dietro di sé non solo la sua rinnovata squadra ma addirittura accogliendo sul carro del vincitore buona parte delle precedenti opposizioni, da Massari a Gurrieri a D’Asta.
In una condizione normale, si potrebbero, addirittura, ignorare del tutto, rilievi, critiche e contestazioni varie.

In altra parte del giornale affronteremo altri temi emersi fra gli interventi in aula che meritano maggiore spazio, primi fra tutti quello sull’aeroporto di Comiso e quello sugli interventi per le contrade.

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