Giornata mondiale per la Vita

Il 2 febbraio, in mattinata, il Vescovo visita le mamme e i neonati, nel pomeriggio il Giubileo della vita consacrata e della vita nascente.
Domenica 8 il concerto “In principio era la vita”

Anche la Diocesi di Ragusa celebra domenica 2 febbraio la 47esima Giornata mondiale per la Vita. “Trasmettere la vita speranza per il mondo” è il tema di quest’anno. Un’esortazione che si inserisce nell’alveo dell’anno giubilare, sollecitando ancora una volta ad assumere l’orizzonte della speranza per ridare nuova linfa alla Chiesa e al mondo. E la speranza si manifesta in scelte che esprimono fiducia nel futuro.
Una particolare espressione di fiducia nel futuro è proprio la trasmissione della vita.
Gli Uffici pastorali della Famiglia, della Salute, dell’Insegnamento della Religione Cattolica, per le Comunicazioni sociali, per la Cultura e per la Vita consacrata, la Cappellania Ospedaliera, i Consultori Familiari, il Centro Aiuto alla Vita di Ragusa e l’associazione Nati per Crescere hanno promosso nella nostra Diocesi diversi appuntamenti.
Domenica 2 febbraio il Vescovo monsignor Giuseppe La Placa benedirà i neonati e le mamme nei Reparti Ostetricia e Neonatologia degli ospedali di Ragusa (alle 9) e di Vittoria (alle 11).
Nel pomeriggio sarà celebrato il Giubileo della Vita consacrata e della Vita nascente. Il programma prevede alle 18 l’inizio il Pellegrinaggio da piazza Cappuccini verso la cattedrale San Giovanni Battista, dove si terrà alle ore 18.30 il Solenne Pontificale con la benedizione delle candele presieduto dal vescovo.
Tra le iniziative promosse per celebrare la Giornata per la Vita c’è anche il concerto-meditazione che si terrà sabato 8 febbraio, nella Cattedrale San Giovanni Battista, alle 20.
«In Principio era la Vita» è un percorso in versi, musica e parole per cantare la speranza. È stato ideato e scritto da Giuseppe Di Mauro e vedrà esibirsi Federica Bonifacio (soprano) e Amedeo Falla (tenore), accompagnati all’organo da Andrea Strada e dalla voce narrante di Tiziana Bellassai.
«Il percorso artistico e musicale del concerto – spiegano i promotori – nasce dalla ricerca del senso della vita attraverso la bocca di un “piccolo”, capace di parola e poesia, di incantarsi e di sporcarsi le mani con la nuda realtà. Nel farsi piccoli, tornano a cantare la speranza sia i Padri che le Madri, entrambi tentati dal potere sulla vita offerto dalla tecnoscienza. Domande come spade, insieme ai versi poetici, spingeranno a cercare “altrove”, a risalire alla prima radice, al Principio, senza facili accomodamenti. C’è un dolore che invoca riscatto, c’è un dolore che attende Amore e la propria trasfigurazione… c’è un Dio Padre e Madre pronto a rispondere ad ogni invocazione di figlio…».

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