In un meridione da terzo mondo, quanto a questioni ambientali, Ragusa emerge sempre fra le città più virtuose. Anche l’ultima classifica del Sole 24 ore e di Legambiente sull’Ecosistema Urbano rivela come Ragusa mantenga una posizione buona, fra gli ultimi.
Questo basta al sindaco Cassì per esaltare un risultato che buono non è, neanche prima in Sicilia dove è preceduta da Enna e da Messina.
La posizione è nettamente da media classifica, per alcuni parametri, secondo noi determinanti per la vivibilità di una città, non c’è da stare allegri: già per consumi idrici e dispersione dalla rete idrica, siamo all’81° e al 76° posto.
Se possiamo andare bene per rifiuti prodotti e raccolta differenziata, 37° e 39°, siamo nel fondo per passeggeri trasporto pubblico, 93°, offerta trasporto pubblico , 101°, tasso di motorizzazione, 90°.
Andiamo male per alberi, 86° posto, per uso efficiente del suolo, 104°.
Non si possono fare, di certo, salti di gioia, tutt’al più comunicati che non fanno male a nessuno.
L’assessore all’ambiente Mario D’Asta rileva come si avverte lo sforzo di una città che tenta costantemente di migliorarsi, nonostante le difficoltà dettate, oltre che dal contesto, da abitudini radicate e da un territorio assai vasto da gestire.
“Una comunità dove il tema ambientale è sempre più sentito, avvertito come urgente e necessario.
L’ultima conferma l’abbiamo avuta domenica, quando numerosi volontari aderenti ad associazioni quali Plastic Free, RagusAtttiva, Collettivo Ocra, Sahara Club, Nuova Acropoli, con il patrocinio del Comune e il supporto di attività private che hanno voluto sponsorizzare l’iniziativa, hanno ripulito il Parco Giovanni Paolo II. Un’azione non solo utile alla città, ma dall’alto valore educativo e comunitario.
Grazie: i risultati raggiunti e quelli che vogliamo raggiungere passano sempre da un lavoro di squadra”.