Sergio Firrincieli mette a nudo alcuni aspetti della vicenda Buscemi – Distefano

Un’altra conseguenza delle paure del sindaco Cassì di non farcela alle ultime comunali, che lo hanno spinto a far salire sul carro del vincitore uomini e partiti, senza alcun discernimento.
Come tante altre, nell’attuale momento politico denso di confusione, a livello regionale e a livello locale, la componente politica di Sud chiama Nord si è rivelata una meteora destinata a scomparire.
Il caso del consigliere Buscemi, che ha percepito il declino del partito, dopo le sconfitte, politiche ed elettorali, in serie, e dopo le inutili fibrillazioni in sede provinciale, inevitabilmente costituisce un altro aspetto delle politiche esitanti e modeste del sindaco di Ragusa Cassì che è il personaggio che esce peggio dalla vicenda.
Innanzitutto, sceglie di prendere tempo con Buscemi e di non aderire, subito alle sue richieste che pendono, oramai, da circa tre mesi.
Ribadisce, contestualmente, la fiducia nella persona e nell’operato dell’assessore Andrea Distefano, acclarando l’ipotesi che gli accordi di coalizione preelettorali erano con il partito e non con il creatore di Sud chiama Nord a Ragusa, per poi pentirsene a breve: una volta riconfermata la delega a Distefano, doveva anche rifiutare le sue dimissioni, ammesso che non sia stato ‘dimissionato’.
Oppure doveva delle risposte chiare e concrete a Buscemi, cosa finora non avvenuta e che non avverrà, secondo noi, anche dopo il periodo di congelamento del 9° posto di assessore.

Interviene sul caso il consigliere del movimento 5 Stelle, Sergio Firrincieli che mette a nudo alcuni aspetti della vicenda, come tante altre, sfuggita al controllo del sindaco.
Come sempre Firrincieli mette a fuoco, con lucidità politica, gli aspetti pregnanti della questione: ci permettiamo solo dissentire sul fatto che Cassì voglia riservare un posto per possibili futuri alleati.
A parte il fatto che sarebbe un caso di inaudita sconcezza politica, i cittadini hanno votato per un sindaco e una coalizione civici, ci dovremmo ritrovare in giunta partiti che erano avversari alle comunali e che i cittadini, legittimamente, hanno osteggiato. Già sarebbe troppo che il sindaco passa in un partito, dopo quello che ha sempre professato, ora dovremmo trovare in giunta estranei per soddisfare le sue ambizioni personali.
In verità, è più verosimile che Cassì voglia tenere una poltrona vuota per fare vedere l’osso ai cani, per tenere vive le speranze di chi ambisce a fare l’assessore, per tenere molti, a cominciare da quelli della sua lista, sotto controllo e sventare i tentativi di qualcuno di accasarsi altrove per il miraggio di condizioni migliori.
Ma, se non in prossimità di future consultazioni, la poltrona di nono assessore resterà solo da esposizione, vuota come in un negozio di mobili.

Questa la nota di Sergio Firrincieli:

IL CASO DISTEFANO E LA PAVIDITA’ POLITICA DEL SINDACO CASSI’, IL CONSIGLIERE FIRRINCIELI: “E’ GIUSTO RACCONTARE COME DEVE ESSERE ANDATA”

“L’assessore Distefano? È stato costretto a rassegnare le dimissioni, inutile che ce la raccontiamo. Ancora una volta il modus operandi del sindaco, se si legge tra le righe, viene allo scoperto perché l’obiettivo è sempre quello, politicamente parlando, di fare in modo che ne esca pulito”.

È il commento del consigliere comunale dei Cinque Stelle, Sergio Firrincieli, sulle ultime novità che si sono registrate in queste ore a Palazzo dell’Aquila.

“Al solito, dunque – prosegue l’esponente pentastellato – Cassì, almeno sulla carta, dà l’impressione di non prendere posizione. Invece di dare il contentino a Buscemi, che aveva legittimamente posto una questione politica alla luce dell’evoluzione della propria posizione, il sindaco, per farsi togliere le castagne dal fuoco, avrebbe invitato Distefano, che comunque, bene o male, aveva portato avanti la propria attività, a togliere l’incomodo anche perché, lo ricordiamo, era stato lo stesso Cassì, nelle scorse settimane, con una serie di dichiarazioni più o meno velate, a blindare la posizione dello stesso assessore.
Quindi, per non cadere in contraddizione, per non scoprire le sue carte, il sindaco ha preferito questa scelta, quella del suicidio assistito, politicamente parlando, dell’ormai ex assessore Distefano che, giocoforza, si è visto costretto a compiere questo passo.
Questo non significa che Buscemi, adesso, sarà accontentato per quanto riguarda la nomina in Giunta di un componente da lui indicato.
Anzi, tutt’altro. Già Cassì ha fatto sapere che, per il momento resta tutto fermo, con l’aggravante che un paio di assessori subiscono un appesantimento delle proprie deleghe, come se già non ne avessero abbastanza”. “Perché Cassì – continua Firrincieli – per il momento sceglie di non scegliere? Semplice. C’è in ballo il passaggio a Forza Italia, o a un eventuale altro partito. E quindi occorre lasciare libero uno spazio per dare ospitalità a probabili pretese che arriveranno dai prossimi alleati.
Perché la politica, che il primo cittadino solo a parole prende a schiaffi, possiede le sue liturgie. E Cassì lo sa benissimo. E se vuole raggiungere il suo obiettivo, che è quello della candidatura alle prossime regionali, deve fare buon viso a cattivo gioco.
Insomma, il caso Distefano è la rappresentazione plastica dell’atteggiamento da sempre utilizzato da Cassì, pavido politicamente e scaltro, invece, nel muovere con capacità le pedine per fare in modo che nessuna responsabilità possa essergli addebitata. È giusto, riteniamo, che gli elettori ragusani lo sappiano”.

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