I tempi stringono, restano meno di 15 giorni al voto per le comunali e l’atmosfera diventa sempre più rovente.
Si moltiplicano gli incontri dei candidati con l’elettorato, continuano i confronti, sono costanti la ricerca di ulteriori consensi e il controllo degli avversari tramite i social che costituiscono l’arma più innovativa in termini di propaganda elettorale.
Previsioni non se ne possono fare perché anche solo riportando impressioni prese al bar o per strada, o nelle sedi lavoro, c’è sempre qualcuno di quelli dati nelle retrovie che lamenta la diffusione di notizie false, tendenziose e mirate solo a danneggiare questo o quel candidato.
Per amore del quieto vivere ci si astiene da qualsiasi valutazione, considerando che qualcuno dovrà pur restare fuori e che qualcuno lo è già, in largo anticipo, con la testa.
Non facciamo previsioni ma non ci possiamo esimere dal rilevare un particolare che, abbiamo riscontrato, si fa strada da qualche giorno.
Maurizio Tumino, autorevole candidato e rappresentante designato, almeno a livello formale, della ipotetica coalizione di centro destra, costituisce, da qualche giorno, una sorta di sondaggio itinerante.
Conosciamo le competenze del soggetto e la consistenza dell’apparato di Forza Italia che gli sta dietro, apparato che solitamente vive sui risultati dei sondaggi che, non si possono diffondere ma tutti commissionano per avere il termometro della situazione.
Tumino fa capire chi sarebbe in vantaggio, chi sarebbero i due contendenti al ballottaggio, sempre in una ipotetica previsione, e li identifica nei candidati Tringali e Cassì, unici due bersagli di tutti gli interventi suoi di questi giorni.
Trinagli e il Movimento 5 Stelle sono costantemente bersagliati per le inique politiche che sarebbero state portate avanti negli ultimi 5 anni, nell’ultimo confronto fra i candidati, organizzato dagli architetti, l’incipit del suo intervento è stato dedicato alla domanda sul perché le parti del programma di Tringali non sono state attuate finora, anche il seguito dell’intervento, abbastanza contestato, è stato dedicato, esclusivamente ad una disamina di tutti gli atti irregolari in tema di urbanistica e di lavori pubblici, dell’amministrazione pentastellata, un esplicito voler mettere in guardia da possibili altre amministrazioni a 5 Stelle.
Trattamento di altro tipo è riservato al candidato Cassì, al quale, indirettamente, si ricorda che un sindaco deve necessariamente avere un bagaglio di conoscenze e di esperienza amministrativa senza il quale, secondo il parere di Tumino, è impossibile amministrare bene.
La strategia è mirata, perché senza precedenti esperienze amministrative c’è solo Cassì fra i candidati, e Tumino si preoccupa solo di lui.
L’avvocato, nel corso del confronto fra i candidati sulla cultura, ha risposto per le rime, asserendo che, visti i risultati della politica, il fatto di essere senza esperienza è forse il male minore.
Resta il fatto che, in più occasioni, il ritornello di Tumino è sempre lo stesso e il fatto che altri candidati vengano del tutto ignorati, anche con i loro partiti contro i quali Tumino si è sempre scagliato da consigliere comunale, è indice che nella strumentazione politica il candidato di un’area del centro destra guarda solo le lancette di Tringali e di Tumino, quelle che, a questo punto, lo preoccupano di più, esplicitando, così, di fatto, quella previsione tendenziale che non sarebbe nota a pochi.
Occorrerebbe solo capire se Tumino guarda ai due avversari come ipotetici avversari di un ballottaggio che in ogni caso lo vede protagonista oppure sono visti come avversari che sono davanti e cerca di annullarne almeno uno per avere un posto nella contesa finale