Iblea Acque: solo ieri Mauro voleva conoscere la posizione del Comune di Ragusa, oggi l’esito dell’Assemblea dei Sindaci

Ancora ieri, nella seduta del Consiglio comunale, il consigliere Gaetano Mauro, ancorché ormai certo dell’esito della vicenda Iblea Acque, con particolare riferimento agli esiti del parere legale richiesto sulla nomina dell’Amministratore Unico, chiedeva, provocatoriamente, al sindaco Cassì, quale fosse stata, stamani, la posizione da lui rappresentata per il Comune di Ragusa, per avere conferma della trans mistica degli Apostoli della setta di Direzione Ragusa che avevano sottolineato e condiviso, in un post, la posizione del primo cittadini
Cassì accennava ad una posizione di presa d’atto del parere legale richiesto, adeguandosi al quale, si propendeva per condividere con gli altri sindaci la decisione di valutare una possibile permanenza dell’Amministratore Unico solo a titolo gratuito, senza entrare nel merito della disposizione che prevede la fattispecie solo per un anno, valutando, nel contempo il possibile danno erariale che potrebbe essere addebitato ai sindaci, a tutela della quale eventualità sarebbe stato chiesto all’Amministratore Unico di restituire i compensi percepiti.
In ogni caso, Cassì non riteneva di dover dare seguito alla richiesta di Mauro di sue dimissioni da Presidente del Comitato del controllo analogo, non ravvisandone le motivazioni.

Una nota, trasmessa dal gabinetto del sindaco del Comune di Ragusa, riferisce della riunione mattutina del dell’Assemblea dei Sindaci. Non abbiamo compreso come mai, trattandosi di Assemblea dei Sindaci, la stessa sia stata dichiarata chiusa dall’Amministratore Unico.
O si trattava di Assemblea dei sindaci o di CdA di Iblea Acque o di assemblea dei soci. Comunicazione, come al solito, in alto mare

Questa la nota:

In apertura dell’assemblea odierna l’amministratore unico, ing. Franco Poidomani, si è riservato di confutare il parere legale pervenuto tramite propri legali ed ha manifestato la disponibilità a proseguire a titolo gratuito nel proprio incarico, come peraltro già accade dal febbraio di quest’anno, fino al termine del mandato previsto nella primavera del 2025.
L’amministratore unico ha quindi lasciato i lavori, dichiarando formalmente chiusa l’assemblea.

I sindaci presenti hanno proseguito la riunione in via informale e, dopo articolato confronto, preso atto delle conclusioni cui è pervenuto il professionista incaricato di fornire un parere legale pro-veritate, avv. Harald Bonura secondo cui:
1. la Società – in quanto controllata da pubbliche amministrazioni locali, di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001 – ricade nell’ambito di applicazione del divieto di cui all’articolo 5, comma 9, del decreto-legge n. 95 del 2012 (s.m.i.), anche in considerazione dell’espresso richiamo operato dall’articolo 11, comma 1, ultimo periodo, del TUSPP;
2. in ragione di ciò, la carica di amministratore unico della Società non poteva essere attribuita a un soggetto già collocato in quiescenza, se non a titolo gratuito;

Tenuto conto della volontà manifestata dall’amministratore unico di proseguire nel proprio incarico a titolo gratuito fino al termine naturale dell’incarico, hanno convenuto, in conformità con quanto suggerito dal legale incaricato, di chiedere, intanto, formalmente, all’amministratore unico la restituzione di tutte le somme allo stesso corrisposte per l’espletamento del suo incarico, riservando, all’esito di detta istanza, ogni successiva decisione.

In pratica, solita soluzione all’italiana e pirandelliana: i contestatori che hanno sollevato la questione Amministratore Unico considerano la vicenda chiusa, ritengono esaurito il compito che sarebbe stato indebitamente assegnato, ritengono acclarato il danno erariale, considerandosi vincitori morali della battaglia condotta per il rispetto delle leggi, al netto delle irrisolte questioni sui concorsi.

L’Amministratore Unico considera solo un parere quello avuto dai Sindaci, che è in contrasto con i pareri dei suoi legali e dei legali che, a suo tempo, autorizzarono i sindaci alla nomina retribuita.
Pur tuttavia si mostra ancora disponibile a espletare l’incarico a titolo gratuito fino alla scadenza.

I Sindaci hanno deciso per la richiesta, all’Amministratore Unico, di restituzione delle somme finora percepite, entro il termine di 30/45 giorni, trascorso il quale si riservano, all’esito di detta istanza, ogni successiva decisione.

Si prevede, stando così le cose, un complesso e lungo contenzioso, che potrà avere inizio non prima dei 45 giorni, per tutelare i Sindaci dal danno erariale, in caso di risposta negativa

Praticamente, in assenza di interventi di autorità superiori e/o preposte, restano tutti al loro posto, l’Amministratore Unico, secondo alcuni pareri, in regola, secondo altri in posizione irregolare; anche i sindaci, secondo il parere da loro stessi richiesto, sono responsabili di scelte che non hanno osservato la legge, ma restano al loro posto, responsabili solo di danno erariale, con possibilità di reiterare quelli che autorevoli pareri ritengono irregolarità a tutti gli effetti, per usare un eufemismo.
L’uomo della strada ne trae le sue conclusioni.

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