Salotto sul turismo, per presentare il nuovo portale e parlare, come sempre, del nulla

Il sindaco di Ragusa si ostina a presentare riunioni sul turismo come sedute dell’Osservatorio permanente per la Tassa di Soggiorno.
In verità, non lo chiama nemmeno dell’Osservatorio permanente per la Tassa di Soggiorno, previsto dall’apposito regolamento comunale sulla tassa di soggiorno, ma Osservatorio permanente sul Turismo, realtà ormai consacrata ma mai presentata ufficialmente.
L’Osservatorio previsto dal regolamento comunale avrebbe come unico compito quello di monitorare l’utilizzo della Tassa di Soggiorno, sulla base del piano di utilizzo annuale, limitandosi a suggerire eventuali correttivi ritenuti utili. Compito che, con le amministrazioni Cassì, non è stato mai assolto, non ci sono, infatti, relazioni annuali in merito, tutto si è sempre risolto in riunioni fra addetti ai lavori, con una pletora di partecipanti superiore a quanto previsto dal regolamento, appunto una sorta di salotto sul turismo dove, finora, i partecipanti più che monitorare l’utilizzo si preoccupavano di inoltrare proposte di utilizzo e badavano a che non ci fossero, per esempio, posizioni ostili contro la gestione dell’aeroporto.
La stessa disposizione al tavolo della riunione la dice lunga sull’importanza che si vuole dare all’Osservatorio: dovrebbe condurre i lavori la Presidente, attorno al tavolo dovrebbero stare i componenti, troviamo, invece, il sindaco, anche nella sua qualità di assessore al turismo, il comunicatore e l’esperto per il turismo del sindaco, entrambi presenze non previste dal regolamento, con la Presidente defilata all’angolo del tavolo.
Quelli che dovrebbero essere i componenti dell’Osservatorio, in platea ad ascoltare il verbo cassiniano.

Secondo quanto ci riferisce Cassì, sui social e con un comunicato dell’ufficio Stampa, la riunione si è tenuta per fare il punto sull’andamento della stagione in corso e sulle prossime azioni strategiche.
Per i primi sei mesi dell’anno, che, si deve ricordare, non hanno goduto di particolari strategie di promozione del territorio, come avviene da sei anni a questa parte, c’è una condizione sostanzialmente in linea con quella dell’anno precedente, che a sua volta era stata in crescita rispetto al 2022.
Diminuiscono gli arrivi, calati del 3,3% e che si assestano a circa 74.000, mentre aumentano del 1,3% le presenze, pari a circa 182.000. In pratica, nella prima metà del 2024 abbiamo avuto un po’ meno turisti ma che sono rimasti un po’ più a lungo.
Ma perché viene la gente a Ragusa, da che cosa è spinta, da chi o da che cosa è stata invogliata a visitare Ragusa, a soggiornare per vacanza, non è dato sapere, forse nessuno lo ha mai chiesto.
Ma di questi dati disaggregati non ce ne facciamo nulla: ci dicono che nel primo trimestre, a differenza del secondo, c’era stato un incremento, non specificato se di arrivi o di presenze, Ragusa avrebbe superato mete siciliane attualmente più rinomate, ma tutto è indefinito, non ci sono dati in relazione ai flussi turistici nell’isola e per singole località, senza probanti dati percentuali.
In definitiva una analisi artigianale che non si addice a vere politiche di marketing turistico, il comunicato chiude con la notizia della partecipazione di Ragusa al Ttg di Rimini, non prima di aver presentato il nuovo portale ragusawelcome.com.
Il portale, incomprensibilmente affidato ad una ditta del Trentino, non si sa in base a quali procedure di affidamento, gode, ad una prima impressione, di una valida documentazione fotografica, ma per poterne dare un giudizio occorre una approfondita visione d’insieme.
Ad un primo esame, fuori luogo appaiono mere pubblicità di eventi e scadente nell’immagine la sequela di “biglietti da visita”, in stile pieghevole della festa patronale, delle strutture ricettive e di ristorazione dove risultano affastellati ristoranti di lusso, salumerie, street food e bar dove comunque si mangia.
Più che un sito istituzionale turistico della città è un servizio di informazioni commerciali.
Per il resto di interessante, e attesa, c’è l’annunciata analisi delle ricadute degli eventi che dovrebbe servire
per valorizzare quelli più capaci di generare valore in termini di visibilità, presenze e indotto”.

Ancora dopo sei anni di amministrazione Cassì, siamo praticamente all’anno zero per il turismo, la prova è data dall’ultima iniziativa che sta portando avanti l’amministrazione.
Una iniziativa che nasce, evidentemente, da una proposta ricevuta, si tratta di un partenariato speciale pubblico privato per la gestione di alcuni siti comunali, che si vuole perseguire per contribuire allo sviluppo culturale, turistico ed economico della città che, di fatto, non è stato ancora raggiunto.
Obiettivi dell’iniziativa proposta sono il Castello di Donnafugata, da mettere in connessione strategica con il nuovo Museo della Città, e la Sala Falcone Borsellino, che si vorrebbe far diventare una fucina teatrale, un polo culturale di riferimento per Ibla, per i suoi residenti, per i turisti e per gli studenti universitari, uno spazio dove non solo assistere a uno spettacolo ma avere un ruolo attivo, partecipare a laboratori.
Il partenariato speciale pubblico privato (PSPP) è una forma innovativa di collaborazione tra soggetti pubblici e soggetti privati, che prevede l’istituzione di un tavolo tecnico paritario tra i partner. Una cabina di regia che individua e valuta le scelte strategiche e operative di fruizione dei beni.
Giovedì 1° agosto sono state approvate in Giunta le delibere di presa d’atto delle due proposte: l’iter amministrativo prevede quindi la pubblicazione per 30 giorni delle delibere di presa d’atto delle proposte, per dare la possibilità ad altri soggetti privati potenzialmente interessati di formulare proposte alternative.
Ci sarà quindi un passaggio in Consiglio Comunale che avrà l’ultima parola sulla stipula dei partenariati.
Per quanto innovativo, questo tipo di accordi di partenariato si sta diffondendo sempre più con eccellenti risultati in termini di razionalizzazione e valorizzazione di alcuni tra i siti di rilevanza culturale più importanti d’Italia. Al controllo pubblico del patrimonio si aggiungono infatti l’esperienza e la competenza di qualificati privati per una gestione sinergica che ha al centro la crescita del sito e quindi del territorio.
Vedremo cosa ne nasce e chi sono, soprattutto, i promotori dell’iniziativa, ennesimo tentativo, per il Comune, come detto, per contribuire allo sviluppo culturale, turistico ed economico della città.

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