Un bollettino di guerra in città

Come più volte evidenziato, la situazione è ormai fuori controllo. Basta una sola mattinata per apprendere che dopo il tentativo di furto negli uffici del Palazzo INA, in pieno centro, in piazza San Giovanni, si registrano ben altri quattro tentativi di furto, questi solo ai danni di Chiese.
Tentato furto a Santa Maria delle Scale, per fortuna scongiurato dall’entrata in funzione di un allarme, ma i rapinatori erano già dentro. Nella Chiesa di Santa Lucia tentativo di effrazione non riuscito.
Analoghi episodi sono registrati nelle Chiese di San Pio X e dei Salesiani.
Quasi una beffa per l’assessore ai centri storici che aveva parlato di situazione mutata alla luce dell’apertura di un presidio della Polizia Municipale in pieno centro, in piazza San Giovanni
Durante la seduta del Consiglio comunale è stata una consigliera di maggioranza, la La Licata, a segnalare la presenza di giovani in piazza Poste, che scorrazzano indisturbati con gli skateboard. Poco il danno alla luce dei futuri lavori di rifacimento della pavimentazione della piazza, ma ciò non esclude che si possa evincere l’assoluta mancanza di controlli, a pochi passi dal Comune e dalla Prefettura.
Ma non basta, il Presidente del movimento politico ‘Ragusa in Movimento’, in una sua nota per rilevare i fenomeni dilaganti di microcriminalità, parla, addirittura, di un accoltellamento in via Roma.

Alle preoccupazioni per la sicurezza in città, che si aggiungono a quelle determinate dagli scippi ai danni di anziani, sempre in pieno centro, si aggiungono le segnalazioni per la mancanza di decoro in città
Il sindaco si trastulla a ricevere sportivi a Palazzo, esponenti di maggioranza si esibiscono nelle solite azioni propagandistiche di raccolta di rifiuti in qualche sito, il consigliere Chiavola denuncia il degrado il sottopassaggio ferroviario esistente tra via Napoleone Colajanni e via Palma di Montechiaro
Un sito riqualificato abbastanza di recente, nel quadro di sistemazione del marciapiede di viale Colajanni in funzione del futuro passaggio della metroferrovia.
Il degrado che viene mostrato evidenzia solo la mancanza di controlli sul servizio di pulizia della città e di raccolta dei rifiuti, al riguardo ci viene sempre da chiedere quale azione svolga il DEC, se ancora esiste, DEC del quale, forse, non esiste nessuna relazione protocollata della sua attività.
Peraltro, viene segnalata la frequentazione, strana, del sito, di persone sospette che non contribuiscono a garantire la tranquillità dell’intera area.
Il consigliere Chiavola chiude il suo comunicato con l’impressione che la manutenzione ordinaria non sia affare di questa Giunta che non riesce proprio a garantire risposte adeguate su tale versante.
Di certo, l’azione dei competenti assessori, al centro storico e all’ambiente, non sembra quella adeguata alle ambizioni e ai programmi del sindaco Cassì che, forse, dovrebbe rivedere le sue scelte.

Occorre dire, anche in risposta ai catastrofisti e agli allarmisti per necessità di sopravvivenza, che le problematiche dei centri storici sono comuni a tante altre città del paese, essendo anche determinate, per esempio lo spopolamento commerciale, da problematiche che esulano dalle competenze e dalle possibilità dei comuni.
Anche i fenomeni di microcriminalità e di reati più gravi sono ormai diffusi dovunque, dovuti anche alla presenza di tanti extra comunitari non integrati.

A questa situazione, comunque di emergenza perché Ragusa è stata sempre una isola felice, quasi immune da fenomeni di questo tipo, almeno in maniera cronica come ora, si aggiungono altri problemi che non che non dovrebbero rendere del tutto serene le giornate del sindaco.
Un problema colpevolmente tralasciato e sottovalutato nei primi 5 anni di mandato, è stato quello del trasporto pubblico che non ha visto nessun tipo di intervento migliorativo.
Lo stato di crisi dell’AST era noto da tempo, si doveva predisporre in tempo un salvagente propedeutico alla stipula di un nuovo contratto con imprese affidabili.
Anche di recente, ai primi sentori di crisi definitiva dell’AST, città come Siracusa hanno provveduto a cambiare gestore del servizio pubblico urbano.
L’incapacità gestionale di chi si occupa delle delega al trasporto pubblico è ora davanti alla comunicazione che l’AST non è più disponibile e espletare il servizio.
A parlare, però, non è l’assessore che accenna solo, in aula consiliare a contatti in corso con altri gestori, ma il sindaco, come sempre, toglie la possibilità per i cittadini di ascoltare gli assessori e scrive:
“Comprendo che la notizia possa suscitare un certo clamore – afferma il sindaco Peppe Cassì – quindi è bene fare subito un chiarimento: la cessazione del rapporto con Ast non vuol dire che si interromperà il trasporto pubblico urbano.”
Il sindaco è convinto che, trattandosi si servizio essenziale non può essere interrotto fino a quando i Comuni interessati, tra cui il nostro, non avranno individuato un vettore sostitutivo.
Ipotesi non solo opinabile ma che dovrebbe essere scongiurata per eliminare il rischio di avere a che fare ancora con lo stesso gestore.
A leggere, poi, l’intervento che viene consentito all’assessore, c’è da rabbrividire: l’assessore al ramo sostiene che non tutti i mali vengono per nuocere, “L’affidamento del servizio ad una nuova ditta ci permetterà infatti di ripristinare delle linee che erano state abolite da parte dell’Ast, di mantenere alcuni mezzi dell’azienda con il principio di reversibilità e al tempo stesso di prevedere nuove linee.”
Ma di quale sia la piattaforma di base su cui intavolare la richiesta di un nuovo servizio non è dato sapere, si parla di cose che, con il trasporto urbano hanno poco a che fare: le preoccupazioni sono per il servizio navetta con Ibla, per il trasporto pubblico interno a Marina di Ragusa, per i collegamenti con Donnafugata.
Di collegamenti per permettere una facile mobilità su mezzo pubblico per tutto il centro abitato di Ragusa nessun cenno.
Di seguito si abbandona ogni speranza di cose concrete perla città quando non si ha nemmeno l pudore di evitare di parlare addirittura di “fase di aggiornamento del Piano urbano della mobilità”, del quale non si è visto mai nulla, addirittura che dovrebbe “integrare il servizio pubblico con una mobilità smart”

Se tutto questo non è emergenza per la città ed è inopportuno parlare di ‘bollettini di guerra’, diteci voi di cosa si tratta.

Ultimi Articoli