L’ennesimo incontestabile successo per il riscontro ai suoi rilievi e alle sue denunce pubbliche nei confronti della gestione della società Iblea Acque da parte dei sindaci componenti il Comitato del controllo analogo, presieduto dal sindaco di Ragusa Cassì, ha portato il consigliere Gaetano Mauro alla convocazione di una conferenza stampa, per ribadire i termini della questione e sottolineare quelle che, nella convocazione, vengono definite “violazioni di legge”
Dopo il primo successo, con l’ammissione di Cassì, circa le irregolarità procedurali per i concorsi, prima, e con la successiva ammissione che anche il nuovo bando presentava chiare irregolarità, è arrivata, ora, la conferma, addirittura con un parere legale chiesto dal Comitato del controllo analogo circa la presunta posizione irregolare dell’Amministratore Unico di Iblea Acque che, nella sua condizione di dirigente regionale in quiescenza, non poteva essere assunto con retribuzione e, in ogni caso, particolare attualmente non opportunatamente focalizzato, poteva essere assunto, senza retribuzione, solo per un anno.
I rilievi del consigliere Mauro erano fondati, a questo punto lo stesso ha voluto sottolineare come soldi pubblici sono stati percepiti illegittimamente, come l’Amministratore Unico andrebbe rimosso, come i sindaci che lo hanno nominato sarebbero responsabili di danno erariale
Nel rilevare, ancora una volta le gravi irregolarità amministrative, si sofferma sulla necessità che il Comitato del Controllo analogo adotti provvedimenti consequenziali, in primis la revoca dell’amministratore unico e nuove nomine per il Consiglio di amministrazione attraverso procedure trasparenti.
Però, così come chiede le dimissioni del sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, presidente del Comitato di controllo, accusandolo di non aver svolto il suo dovere di vigilanza, riteniamo non ci sia richiesta di dimissioni da sindaco, come si potrebbe evincere dalla lettura del comunicato stampa.
In ogni caso, ci appare strumentale politicamente la richiesta di dimissioni per Cassì, senza sfiorare tutta la compagine del Comitato del controllo analogo, senza dire che tutti i sindaci non si sono resi conto di quello che accadeva intorno a loro, sono rimasti indifferenti ai rilievi e alle denunce o non hanno avuto le competenze per capirli.
Mauro fa espresso riferimento alle continue denunce di violazione delle normative e al parere legale, richiesto dal Comune di Ragusa e finanziato con denaro pubblico, che avrebbe sancito l’esistenza di un danno erariale di quasi 300.000 euro, già rilevato, nel febbraio scorso dalla Regione Siciliana, segnalazione alla quale i sindaci sono rimasti del tutto sordi.
Al momento, comunque tutto è avvolto nelle nebbie, determinati saranno le decisioni del Comitato del controllo analogo, appositamente convocato, nei documenti attualmente a disposizione non si legge quale sia il quesito cui ha risposto il legale, né quale sia nella sua interezza la risposta.
Al momento, il dibattito potrebbe essere basato sul nulla, innegabile che ci sono correnti di pensiero che propenderebbero per una analisi normativa secondo la quale l’incarico a titolo oneroso è perfettamente legittimo.
La valutazione di Mauro, circa la preoccupante confusione amministrativa che dominerebbe in Iblea Acque, per incarichi dirigenziali in palese violazioni di legge, concorsi annullati e mai rifatti a seguito delle irregolarità fatte emergere, con gli assunti che ancora stanno al proprio posto, dà forza alla nostra valutazione del necessario ridimensionamento del ruolo decisionale dei sindaci per le questioni attinenti Iblea Acque.
Il consigliere Mauro conclude la nota di resoconto della conferenza stampa, dichiarando che in mancanza di riscontri a breve, ha intenzione di informare la Magistratura penale e quella contabile: ma non ci aveva detto, nei mesi scorsi, che c’erano state circostanziate denunce ?
Sarebbe opportuno, a questo punto, produrre copia di tutte le denunce e gli esposti ufficialmente inoltrati.