Ormai, nella politica locale si comprende ben poco, soprattutto nel capoluogo dove l’agone politico sembra riconducibile ad una partita di calcio in un campetto interno di un ospedale psichiatrico: apparentemente tutti i competitor sembrano dare l’impressione di giocare bene, secondo le regole, in realtà tutti le disconoscono, le ignorano, qualcuno gioca per fare gol nella propria porta, molti si vestono con le maglie a cipolla, mentre giocano ne sfilano una e continuano a correre con la maglia degli avversari.
Appunto una situazione da pazzi: a Ragusa ci sono giocatori con una maglia mimetizzati con un’altra maglia, minoranze che si dovrebbero chiamare opposizioni che si alleano e votano con la maggioranza, gente che va in cerca o sente in tasca la candidatura a prossimo sindaco, senza avere un partito alle spalle, nemmeno una piccola formazione politica.
Ma non è da considerarsi cosa del tutto negativa, secondo alcune teorie la pazzia è un’ellisse dai contorni e dai confini indefiniti, che da una parte è follia patologica, dall’altra genio assoluto, che sfumano l’una nell’altro alle punte esterne.
In questo contesto, vicende come quella della gestione del Castello di Donnafugata o come quella di Iblea Acque non sono altro che episodi di una partita dai risultati ancora incerti.
In questo contesto ci sono i protagonisti che potremmo definire i fuoriclasse, anche se qualcuno, per questa definizione per certi soggetti, si sentirà male.
Due sono, oggi, gli episodi della partita che riteniamo degni di nota, nel contesto delle nostre considerazioni.
Della conferenza stampa del consigliere Mauro per la questione violazioni di legge perpetrate dalla società Iblea Acque, ci occuperemo in altra parte del giornale.
Ci soffermiamo, invece, sull’ultima sortita del consigliere Federico Bennardo, che possiamo definire il caso del giorno.
Anche questa volta, il consigliere Bennardo, che ricordiamo è stato eletto nella lista del sindaco Cassì, terzo degli eletti nel civico consesso, si rivela come l’enfant prodige della politica locale.
Perché, dopo aver stigmatizzato le scelte del suo sindaco in merito alle strategie per l’affidamento della gestione del Castello di Donnafugata, si era soffermato sugli strani e imbarazzanti silenzi dei colleghi di maggioranza e di coalizione per la questione che tanto scalpore ha suscitato in città, provocando, addirittura la reazione, del tutto insolita, del Prefetto che ha voluto convocare le parti a tutela degli interessi di un bene pubblico, importante, della comunità ragusana e non solo.
Bennardo non si è limitato a questo, ha proceduto per una forte sollecitazione al leader di un partito alleato dell’amministrazione Cassì, sollecitando una decisa presa di posizione sulla materia.
Tutto molto strano, ma, forse, non tanto, la sua, in sostanza, una provocazione non finalizzata solo a sollecitare un alleato, quanto piuttosto una cura, da medico, per far emergere i malesseri locali all’interno di Sud chiama Nord.
Perché rivolgersi al leader del partito e non passare, prima dall’assessore della giunta Cassì, dal consigliere comunale, fino a poco tempo fa leader incontrastato del partito a Ragusa e provincia, perché non contattare il coordinatore cittadino o segretario?
Come si potrà leggere nella lettera che alleghiamo in calce all’articolo, Federico Bennardo si preoccupa di informare Cateno De Luca circa la necessità di intervento a tutela del Castello di Donnafugata, uno dei monumenti di maggior prestigio ed interesse del nostro territorio, che si trova proprio in una delle tante contrade di Ragusa, peraltro di competenza dell’assessore di Sud chiama Nord, ancorché la gestione del Castello attenga al settore cultura.
Bennardo chiede a De Luca che il suo partito prenda una posizione chiara in merito, da lui sollecitata più volte.
Sarà interessante capire a quale parte dell’ellisse appartiene la mossa del consigliere Bennardo, che potrebbe rivelarsi senza effetti, una pazzia, oppure potrebbe scatenare conseguenze impensabili, con effetti, peraltro allo studio nella compagine di De Luca, diretti per la maggioranza al Comune di Ragusa.
Il testo della lettera del consigliere Bennardo all’on.le Cateno De Luca:
Alla cortese attenzione
dell’ On.le De Luca Cateno Roberto Salvatore
Corso Umberto I, 217
98039 Taormina (ME)
Gentilissimo,
Sicuramente non avrà memoria del nostro incontro passato ed avvenuto presso la sede del Comune di Taormina.
Conservo ancora il suo libro che con generosità mi ha voluto regolare, e che ho divorato in pochi giorni, oltre, si intende, il ricordo di una piacevole chiacchierata.
Le scrivo stavolta in qualità di Consigliere Comunale del comune di Ragusa, città dove il partito di cui è fondatore fa parte della maggioranza che amministra con delle specifiche deleghe ed in particolare quelle della tutela degli animali, delle frazioni e delle contrade.
Stessa maggioranza di cui faccio parte anch’io, seppur senza essermi privato mai l’opportunità di indirizzarvi critiche costruttive.
Infatti, alle scorse elezioni amministrative sono risultato il terzo degli eletti fra tutti i candidati con un numero sorprendente di preferenze. Risultato che mi ha colmato di responsabilità e fatto riflettere ancor più di prima, sulla necessità di operare nel giusto aldilà delle appartenenze politiche o logiche di partito.
Non è mio interesse, perlomeno con la presente, renderla edotta, qualora non lo fosse già, dell’operato dei rappresentanti politici di ScN. Non avrei peraltro alcun titolo né interesse.
Anzi, mi preme premettere di riservare grande stima per entrambi gli esponenti.
Con la presente, invece, mi preoccupo di informarla circa la necessità di intervento a tutela del Castello di Donnafugata, uno dei monumenti di maggior prestigio ed interesse del nostro territorio, che si trova proprio in una delle tante frazioni e contrade di Ragusa, affinché la sua gestione permanga pubblica e scevra da interessi speculativi privati.
Mediante una Proposta di Deliberazione della Giunta Comunale di Partenariato Pubblico Privato si rischia di affidare ad un privato e con un canone di locazione di soli 30.000 euro annui la gestione virtuosa del maniero, e non solo, che ad oggi frutta per le casse comunali un introito che supera i 600.000 euro annui al netto del museo, delle film commission, delle locazioni per eventi e così via.
Aldilà delle questioni ideologiche, mi preme palesarle che molti dubbi sono stati sollevati sulla procedura di affidamento.
La proposta di deliberazione, la n.317 del 23 luglio, richiama ad esempio una nota dalle uniche società richiedenti l’affidamento protocollata solamente il 30 luglio. O, ancora, la durata di concessione di 10 anni rinnovabili, senza aver previsto alla data odierna interventi strutturali a beneficio della collettività previsti invece dal codice dei contratti.
Il suo modo di far politica, vicino ai cittadini, ha colpito gli elettori siciliani alle scorse elezioni regionali consegnandole un risultato enorme.
La libertà di pensiero è sicuramente una qualità che in molti hanno apprezzato.
Non consentiamo che logiche di sussistenza partitica prevalgano adesso, anche nelle piccole realtà, su quelle di interesse collettivo.
Le chiedo pertanto, nel bene o nel male, che il suo partito prenda una posizione chiara in merito.
Cosa che al momento nonostante le sollecitazioni per le vie brevi e nonostante il diretto interesse per la giurisdizione, seppur concorrente, delle deleghe, non è avvenuta.
Io l’ho fatto chiedendo la revoca della procedura.