Una città sotto ipnosi, tutto tace, forse per la sbornia dei festeggiamenti patronali

Pubblicata sul sito istituzionale del Comune e inviata alla stampa una nota, definita di Iblea Acque ma, più precisamente del Comitato sul controllo analogo della stessa società, dell’Ufficio Stampa del Comune di Ragusa, con la quale si rende noto che il legale incaricato di redigere un apposito parere pro veritate ha espresso opinione secondo cui la carica di Amministratore della Società può essere attribuita a un soggetto già collocato in quiescenza unicamente se a titolo gratuito.
Nella nota si legge “cosa che avviene dallo scorso febbraio”, ma le contestazioni in merito riguardano la nomina dell’Amministratore Unico dalla costituzione della società, la relativa contestuale retribuzione fissata, mentre non si fa riferimento al fatto che la nomina senza retribuzione può essere conferita solo per un anno.

A questo punto segue un quadretto pirandelliano, con il Comitato sul Controllo analogo che chiede all’Amministratore Unico di convocare l’Assemblea dei Sindaci soci per discutere della questione, vale a dire della sua sorte e assumere i provvedimenti conseguenti.

La gravità della notizia sta nel fatto che, disgraziatamente per la città, forse, volge alla conclusione la favola dell’ing. Poidomani che gestisce l’idrico integrato nella nostra provincia, al netto dei pareri legali che, finora, hanno sostenuto tesi diverse.

Per il resto una commedia, a tutti gli effetti, con protagonisti i sindaci del territorio che dopo aver incassato l’ammissione del sindaco Cassì sulla irregolarità dei concorsi, anche questa contraddetta dall’Amministratore Unico che, nell’aula consiliare del Comune di Ragusa ha affermato che i concorsi sono stati regolari, si ritrovano questo parere che darebbe torto alle iniziative per la nomina dell’Amministratore unico.
Sindaci, tutti, che hanno assistito, indifferenti, a tutte le contestazioni, senza mostrare né difesa delle scelte né condanna per le irregolarità, peraltro ammesse.
Dignità politica avrebbe richiesto, da tempo, un passo indietro dei primi cittadini, per manifesta inadeguatezza al ruolo, almeno come componenti dell’Assemblea dei Sindaci e, segnatamente, per i componenti di questo Comitato delle meraviglie che, ora, chiede all’Amministratore la convocazione dell’Assemblea per discutere la sua stessa questione e adottare altri provvedimenti che, a questo punto, è legittimo interrogarsi se saranno sulla scia delle incompetenze finora mostrate.

Continuano le pagine nere della politica locale, evidentemente non affidata in mani felici e ci si rende conto che sarà complicato scardinare questo sistema consolidato, che vive nella più assoluta allegria, fra Comuni in dissesto che ancora pensano a organizzare sagre e spettacoli.

Nell’ammettere che sarà difficile scardinare questo sistema, almeno fino a quando le autorità preposte non decideranno, se ci sono gli estremi di legge, di intervenire, ci sia consentito osservare come impressionante risulti il silenzio che grava, ancora dopo 5 ore dalla notizia, sulla stampa locale, salvo piccoli articolo affogati nella confusione della cronaca, ma più ancora ci sia consentito rilevare la quasi totale indifferenza dei politici, sia di quelli in maggioranza con i sindaci interessati, sia di quelli che sono all’opposizione, qualcuno sta preparando un defilè, la solita passerella mediatica, per il resto anche i rappresentanti delle forze politiche più bellicose sono scandalosamente silenti.
Resteremo sempre la Sicilia dei tutori ortopedici di cartone e dei referti dove il medico compilatore scrive che il paziente è uno scassamaroni, per il resto solo clientelismo, parentopoli, sistemazione di amici e fedelissimi, e spreco delle risorse pubbliche, come da sempre.

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