Le riflessioni di Federico Bennardo portano dietro temi delicati e sensibili, scabrosi e imbarazzanti

Il consigliere comunale Federico Bennardo si sofferma, ancora, sulla vicenda del PSPP per la gestione del Castello di Donnafugata: nel ribadire che affidare a terzi la gestione del Castello possa rivelare, prima di tutto, incapacità gestionale, apprezza il passo indietro per il quale si è visto costretto il primo cittadino, pressato da più parti politiche che hanno contestato procedure e tempistiche.

Bennardo, giovane ma raffinato politico, nelle sue riflessioni, si sofferma su aspetti delicati, sensibili, scabrosi e imbarazzanti della vita amministrativa della città.
Il suo obiettivo non è tanto quello di entrare ancora nel merito delle scelte del sindaco e del suo cerchio magico, perché, di certo, non sono scelte condivise di tutta l’amministrazione.
Il primo interrogativo che si pone è la condizione creata da chi non ha voluto prendere posizione, pur scalpitando, minacciando di non approvare gli atti relativi, limitandosi, poi, nella riunione di maggioranza, a timidi interventi sulla necessità di una maggiore condivisione delle scelte.
Particolare questo dal quale si evince e si conferma che molte scelte del Cassì 2, più che nel precedente mandato, non sono condivise con tutta la giunta, con la maggioranza e con i consiglieri comunali che, in larga parte, lamentano di essere quasi emarginati per le scelte che contano, salvo essere catechizzati all’ultimo momento, con poche spiegazioni e pretesa di obbedienza assoluta.
Sterile retorica politica quella del consigliere Bennardo quando dice che il dibattito è positivo e si chiede perché non è stato utilizzato prima: solo una provocazione la sua, perché sa che dibattito non c’è stato, non c’è e non ci sarà, lo sa prima di tutto lui che, con altri colleghi, è letteralmente escluso dalle riunioni della maggioranza alla quale, non solamente in maniera formale, ancora appartiene.

Bennardo ritorna con il pensiero a tutte le occasioni per le quali nessuno dei colleghi consiglieri ha voluto prendere posizione per suoi circostanziati rilievi sull’attività amministrativa, un dato che ritiene preoccupante per un silenzio che ritiene nocivo per la città.
E si pone un interrogativo, assai opinabile: in questo caso, o il dibattito è avvenuto e questo è il risultato prodotto, oppure i più non erano edotti.

Sorvolando sulla questione che il Castello di Donnafugata, per la sua pozione sul territorio, dovrebbe coinvolgere anche, se non prima di tutto, l’assessore competente alle contrade, in ogni casso prima di esperti e santoni vari, il consigliere Bennardo va a toccare tasti delicati, che afferiscono alle posizioni di assessori e consiglieri comunali in questa sindacatura.

Come avremo modo di argomentare presto, avendo raccolto alcuni aspetti della vita amministrativa, il coinvolgimento di certi assessori e relativo, molti non sono coinvolti, non solo nelle scelte comuni ma, spesso, anche in quelle di pertinenza delle deleghe assegnate. Bene che vada sono sottoposti a rigida disciplina, per le scelte, a stretti controlli e con l’impossibilità di produrre una comunicazione autonoma.
I consiglieri comunali, che pure, dietro le quinte, si lamentano, sono incapaci della benché minima osservazione, ci sono anche le sentinelle che badano a che nessuno sgarri, le forze nuove della coalizione, gli assessori e i relativi consiglieri, vivono nel terrore di essere congedati e nessuno vuole rischiare di perdere la poltrona.
Magari involontariamente, Federico Bennardo ha dato il là a questo tipo di dibattito che, quanto prima. verrà fuori. E ci sarà da divertirsi.

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