La Metamorfosi di Piazza Fonte Diana: << da Centro culturale a Centro d’accoglienza>>

Interessante una nota del Laboratorio Politico Berlinguer di Comiso, a firma della Presidente, Silvia Cassibba, sulla metamorfosi di piazza Fonte Diana, a Comiso, cuore del centro storico della città.
Quello dello spopolamento residenziale e commerciale dei centri storici è un fenomeno ormai comune a tutte le città, grandi e piccole, solo poche hanno avuto la fortuna di godere di amministrazioni che hanno trovato le giuste strategie per arginare fenomeni determinati dai cambiamenti epocali, soprattutto, in campo commerciale.
Il contributo del Laboratorio Politico Berlinguer assume una valenza particolare rispetto a due temi, considerata l’estrazione politica di sinistra: la sicurezza e gli stranieri.
Due aspetti che appesantiscono le condizioni di crisi dei centri storici, che dovrebbero essere oggetto di particolari attenzioni da parte delle autorità preposte ma con leggi adeguate e restrittive per arginare fenomeni di piccola criminalità, senza le quali gli sforzi costanti delle Forze dell’ordine sono vani.
Questo per la sicurezza, per togliere di mezzo persone dedite solo al malaffare e non lasciarle libere di delinquere.
Un laboratorio politico di sinistra non può lamentare l’eccessiva presenza di stranieri, dopo che sono stati fatti entrare a migliaia senza controlli e lasciati liberi senza restrizioni: piuttosto andrebbero migliorate le politiche di integrazione e inclusione che diventano essenziali e obbligatorie per permettere una civile connivenza fra esseri umani, politiche da richiedere, soprattutto, in sede locale.
Per il resto, spopolamento dei centri storici oggi quasi inevitabile per questioni urbanistiche che non rendono conveniente riqualificare vecchie abitazioni e per questioni legate ad un mondo del commercio in continua evoluzione.
Quanto alla tipologia delle licenze commerciali rilasciate, è di tutta evidenza che proliferano solo le attività che permettono incassi sensibili, il food and beverage e i supermercati, questi ultimi poco funzionali in centro, sarebbe bello avere negozi di artigianato, di souvenir, librerie e negozi di abbigliamento come una volta, negozi di vicinato, ma sono tutte attività che non garantiscono, ormai, un futuro, soprattutto se “piccole” attività.
Unica possibilità sarebbe quella di incentivazioni sostanziose per attività economiche di un certo tipo, ma ci sono limiti evidenti a questo tipo di politiche per l’impossibilità di avere ciò che si ritiene più utile per la causa: per fare un esempio, non posso decidere di far aprire solo un Mc Donald in centro piuttosto che normali paninerie. La crisi dei centri storici deriva, per buona parte, dal proliferare di attività di scarso livello e con professionalità limitate.
Comiso, poi, in questo fa scuola: l’anno scorso chiedo una birra al bar dell’aeroporto e mi viene offerta solo una birra artigianale, sconosciuta, al costo di 7 euro per 33 cl. . Non c’erano altre birre ‘normali’.
Ieri, giorno successivo alla Pasqua e a Pasquetta, giorno di partenze, sempre all’aeroporto, intorno alle ore 18, bar chiuso e macchinette non in funzione.
Questo è il meridione che vorremmo far crescere !

Questa la nota del Laboratorio Politico Berlinguer:

Fin dal suo esordio nel panorama politico culturale di Comiso il Laboratorio Politico Berlinguer ha sempre avuto a cuore le sorti del centro storico ed è sempre stato fermamente convinto che parlare di Centro Storico e periferie significasse parlare dell’evoluzione storica di un centro abitato e delle conseguenze sociali della politica urbanistica di una città.
La piazza Fonte Diana e le vie limitrofe sono le aree più antiche di Comiso, infatti, non sono soltanto vive testimonianze del passato e centri di grande fascino, ma sono anche luogo in cui gli abitanti vivono e vorrebbero continuare a farlo.
Ad oggi il Laboratorio si chiede quali sono i rischi concreti che il centro storico comisano corre.
Qual è il futuro che si prospetta? Si parla tanto di salvaguardia, ma cosa si fa in concreto?
Che cosa servirebbe per viverlo meglio e in maniera efficace, coniugando le azioni della tutela e dell’accoglienza con le esigenze dei cittadini che desiderano vivere appieno e in sicurezza il centro storico in generale e la Piazza in particolare?
In altre parole, parlare di Centro storico vuol dire parlare dell’anima di una città, della sua identità più profonda e della qualità della vita dei suoi abitanti, che in quel centro ritrovano le ragioni del loro vivere insieme.
Negli ultimi tempi il centro storico comisano è sempre più minacciato dallo spopolamento delle famiglie e dagli effetti nefasti dell’arrivo in massa di stranieri e, di conseguenza, si sta via via assistendo all’ allontanamento dei cittadini che si sentono sempre meno tutelati.
Purtroppo, però, le scelte compiute dalle classi dirigenti, o peggio la mancanza di scelte in questo campo, si è tradotta nell’irreversibilità del “fatto compiuto”.
Un punto cardine nell’ultima campagna elettorale dell’attuale sindaco e della sua amministrazione era la riqualificazione del centro storico, era ridare lustro e vita alla piazza…
In realtà l’impegno elettorale è stato mantenuto. La piazza vive e pullula di gente in qualsiasi ora del giorno e dalla notte.
Da area dedita a momenti di condivisione, di confronto, di incontri tra cittadini è diventata zona di ristoro (per lo più di stampo alcolico) e di bivaccamento per stranieri, il tutto incentivato dal permesso di aprire supermercati e attività commerciali che cozzano con il decoro civile e urbano di un centro-città.
Ogni città ha un Regolamento Comunale che contiene obblighi, divieti e regole che normano il tessuto urbano e le esigenze dei singoli comuni, e a tal proposito il Laboratorio Politico Berlinguer si chiede quali siano i criteri che sta utilizzando questa amministrazione nella concessione di licenze in un area della città che in realtà non dovrebbero essere rilasciate a nessuno se non a chi vuole incentivare il turismo con apertura di piccole botteghe artigianali locali, di souvenir, di vendita di prodotti tipici locali, di centri di aggregazioni culturali.
Si sta assistendo alla colonizzazione del centro storico comisano in termini tutt’altro che decorosi e le “non scelte del sindaco” ricadono in maniera negativa soprattutto sulla vita dei comisani.
Oramai la Piazza e le vie circostanti non permettono una serena vivibilità, non si è più liberi di muoversi in sicurezza in qualsiasi orario del giorno e della sera e i gesti di incivili sui marciapiedi e dinanzi all’ingresso dell’associazione stessa hanno costretto anche il Laboratorio Politico Berlinguer Comiso a lasciare, seppur a denti stretti, la sua sede operativa e a spostarsi in area centrale apparentemente più sicura.
Questo articolo pone ancora una volta l’attenzione su un tema indubbiamente impopolare, e oramai in Italia se un argomento è divisivo, non si fa, non si dice, non si affronta, ma se nessuno si prende la responsabilità di dire a voce alta ciò che in tanti pensano, allora la politica non è più il luogo della lotta alle ingiustizie, diventando terribilmente inutile e superflua.
La politica, la sana politica ha il dovere di affrontare argomenti e questioni che seppur ideologicamente rappresentano l’emblema di ideali forti non si può fare a meno di scontrarsi con la dura e concreta realtà che oggi appare come lesione della libertà collettiva e nel non parlarne non trova giovamento nessuno.

LP Berlinguer Comiso
Presidente
Silvia Cassibba

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