Laura Spreafico, con 7 triple e 25 punti, e Oderah Chidom surclassano San Martino di Lupari

Il curriculum di San Martino di Lupari, in questo inizio di campionato, autorizzava a tutte le cautele del caso, quarto posto in classifica e successo contro la più titolata Bologna non consentivano certezze della vittoria per lo scontro al PalaPadua, per la Passalacqua Ragusa.
Ma una maestosa prestazione di Laura Spreafico, finalmente a suo agio con il tiro dall’arco, autrice di ben 7 triple, e una quanto mai incisiva Chidom incisiva hanno letteralmente stracciato le avversarie che a pochi secondi dalla fine erano addirittura sotto di 30 punti.
E dire che i primi due quarti, nonostante quattro triple di Laura Spreafico, ci vedevano sotto, 14-15 al 10’, 32-37 all’intervallo.
Un inizio con le polveri bagnate per entrambe le formazioni, primi 5 minuti con il risultato povero di canestri, 2-6, la Spreafico risponde alla tripla di San Martino del 2-9, con la prima bomba, Thomas con un canestro e un tiro aggiuntivo porta Ragusa sull 8-9, due realizzazioni della Chidom permettono di restare agganciati alla prima sirena, sul 14-15, dopo il temporaneo vantaggio sul 14-11.
Secondo quarto che vede la Spreafico tenerci agganciati a San Martino, Ragusa è concreta, non si lascia sfuggire la partita, ma le venete sono sempre lì per prendere il largo, arrivano al + 8, si mantengono su un vantaggio di 5 punti che riescono a portare nel gli spogliatoi, 32-37.
Nonostante le altre tre triple di Laura Spreafico, non c’era da stare molto allegri.
La svolta della partita nella terza frazione che vede lo show della Chidom, almeno 6 le sue realizzazioni al netto dei tiri liberi, ma tutta la squadra gira, realizzano con facilità la Thomas, Miccoli, Juskaite che segna il +17, vantaggio che Laura Spreafico mantiene con la seconda tripla della frazione, rispondendo ad un ultimo tentativo, andato a segno, da tre di Conte. 64 – 47 il penultimo parziale.
Chi si poteva aspettare un calo di tensione delle ragusane era subito smentito dalla tripla iniziale di Maria Miccoli che portava Ragusa sul + 20, poco dopo ennesima tripla di Spreafico, per il + 21, a 5 minuti dalla fine la Chidom segnava il + 23.
Nei minuti finali anche la Juskaite lasciava il suo segno sulla partita, con alcune buone realizzazioni, ma ormai San Martino non c’era, Lardo fa entrare la giovanissima Chessari che si permette, anche lei, la tripla del + 27, Thomas ci porta a + 30, 87-57, si chiude con 27 punti di scarto, 87-60.
Una vittoria resa ancora più importante per via dell’assenza di Ilaria Milazzo che in settimana si è purtroppo fratturata il metatarso della mano e che resterà fuori per alcune settimane.
Una vittoria che vale anche perché Maria Miccoli non è stata al meglio, in settimana, e la Jakubcova non ha acquistato ancora la forma migliore.
I prossimi impegni, con Schio, in casa, e con Venezia, in trasferta, possono essere affrontati con il morale alto e con la consapevolezza che la squadra ha la possibilità di ben figurare anche contro avversarie di rango.

L’incontro è stato preceduto da una breve cerimonia per lanciare un messaggio contro la violenza sulle donne, le due formazioni hanno esposto uno striscione al centro del campo e le due capitane hanno letto un significativo messaggio.

Passalacqua Ragusa – Alama San Martino di Lupari 87 – 60
Parziali 14-15 (14-15), 32-37 (18-22), 64-47 (32-10), 87-60 (23-13)

Passalcqua Ragusa: Thomas 15, Mallo, Spreafico 25, Di Fine, Chessari 3, Milazzo N.E., Jacubkova, Pastrello 3, Juaskaite 8, Miccoli 9, Chidom 24, Nikolic,
Tiri da 2: 19/32 – Tiri da 3: 12/21 – Tiri Liberi: 13/20 – Rimbalzi: 38 5+33 (Thomas 6) – Assist: 26 (Thomas 9) – Palle Recuperate: 6 (Chidom 2) – Palle Perse: 18 (Juskaite 6) – Cinque Falli: Juskaite

Alama San Martino di Lupari: D’Alie 6, Guarise, Conte 6, Turcinovic 11, Soule 17, Russo 2, Arado, Diakhumpa NE, Vente, Kostowicz 18,
Tiri da 2: 19/42 – Tiri da 3: 4/23 – Tiri Liberi: 10/14 – Rimbalzi: 31 10+21 (Kostowicz 10) – Assist: 15 (D’Alie 5) – Palle Recuperate: 7 (Conte 2) – Palle Perse: 13 (D’alie 4)

Arbitri Pazzaglia di Pesaro, Giovannetti di Rivoli, Tommasi di Veroli

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