Nell’occasione delle nomine dei Direttori amministrativi e sanitari delle ASP di Sicilia, il Presidente della Regione, Schifani è venuto fuori con dichiarazioni che definire scandalose è solo un eufemismo.
Ha detto di aver assistito ad un balletto inqualificabile relativamente alle nomine, riferendosi alle interminabili trattative, con contorno di scontri politici accesi, anche all’interno degli stessi partiti, per la scelta dei Direttori, come se le nomine dei Direttori Generali, fatte dall’assessore alla sanità ma da lui strettamente controllate, fossero state ordinate diversamente.
Addirittura, per aumentare la quota del farsesco, cita di un manager che lo voluto incontrare, chiedendo indicazioni su chi nominare, e che, dopo la sua esortazione a scegliere in assoluta autonomia, ha fatto una nomina in base a una scelta partitica.
Un sistema consolidato, anche nel nostro piccolo a Ragusa, per quanto il Direttore Generale Drago ha avuto il merito di sciogliere fra i primi le riserve, non si è parlato, e non si parla ancora delle competenze specifiche dei nominati ma ci si è trastullati per capire se il Direttore amministrativo era afferente a Forza Italia, direttamente al Presidente o fosse uomo di Leontini. Anche per il direttore sanitario gli interrogativi più svariati sull’appartenenza politica, andando a scavare anche sulle amicizie del marito.
E Schifani fa finta di meravigliarsi, afferma che l’azione del mio governo non può essere condizionata dalle pecche di questo sistema.
E come se non bastasse, ha aggiunto, a proposito dei Direttori Generali, che, ad un anno dall’insediamento dei direttori generali sarà valutato il raggiungimento dei primi obiettivi, qualora questo non venga riscontrato è stata inserita, nel contratto, una clausola di decadenza.
Le ultime nomine hanno completato il puzzle dei direttori sanitari e amministrativi di Asp e aziende ospedaliere in Sicilia dopo l’ultimatum che il governatore Renato Schifani aveva dato ai manager della sanità. Asp Agrigento: Raffaele Elia e Alessandro Pucci;
Asp Caltanissetta: Luciano Fiorella e Salvatore Lombardo;
Asp Catania: Giuseppe Angelo Reina e Tamara Civello;
Asp Enna: Emanuele Cassarà e Sabrina Cillia;
Asp Messina: Giuseppe Trimarchi e Giancarlo Niutta;
Asp Palermo: Antonino Levita e Ignazio Del Campo;
Asp Ragusa: Sara Lanza e Massimo Cicero;
Asp Siracusa: Salvatore Madonia e Salvatore Lombardo;
Asp Trapani: Gaetano Migliazzo e Danilo Palazzolo;
A Villa Sofia-Cervello di Palermo, Aroldo Rizzo (sanitario) e Alessandro Mazzara (amministrativo);
al Civico di Palermo, Domenico Cipolla (sanitario) e Vincenzo Barone (amministrativo);
al Garibaldi di Catania, Mauro Sapienza (sanitario) e Giovanni Annino (amministrativo);
al Cannizzaro di Catania, Diana Cinà (sanitario) e Monica Castro (amministrativo);
al San Marco di Catania, Antonio Lazzara (sanitario) e Saro Fresta (amministrativa);
al Papardo di Messina, Paolo Cardia (sanitario) e Papardo (amministrativo);
all’Irccs Bonino Pulejo Giacomo Nicocia (sanitario) e Felicita Crupi (amministrativo);
al Martino di Messina, Giuseppe Murolo (sanitario) ed Elvira Amata (amministrativo).
Per agitare il suo rigore e la sua autorevolezza, Schifani agita ancora lo spettro della revoca, forse per tranquillizzare qualcuno che è rimasto fuori e potrà confidare nel passo falso di qualche direttore: “Se le Asp, gli ospedali e i Policlinici siciliani non raggiungeranno gli obiettivi assegnati dal mio governo, soprattutto per quanto riguarda l’abbattimento delle liste d’attesa, insieme ai manager delle Aziende decadranno automaticamente anche i direttori amministrativi e sanitari”
Nella maggioranza ci sono vincitori e vinti, fra i primi Fratelli d’Italia, con in testa il Presidente dell’assemblea, Galvagno, poi Forza Italia, con Tamajo che l’avrebbe fatta da padrone, a secco sarebbero rimasti Cuffaro, che la prende con più filosofia, e Lombardo che già chiede una verifica di maggioranza.
Ma tutti, maggioranza e opposizioni, sono indignati per i metodi e tutti cercano di crederci, nomine dei Direttori Generali arrivate a fine gennaio, dopo mesi di commissariamenti, le nomine dei Direttori amministrativi e sanitari dopo l’estate, dopo un anno di tribolate trattative e Schifani ostenta rigore.